Abbiamo lasciato il nostro Roméo Bosetti alla Pathé con le sue due maschere principali: Little Moritz e Rosalie. Ma la creatività del “Re del burlesque” non finisce certo qui. Numerose sono le maschere che creò o di cui diresse qualche episodio. Tra quest’ultime anche quella di Léontine creata da Rollini e di cui Bosetti diresse alcuni corti di cui il più celebre è Léontine garde la maison (1912). Protagonista è una ragazzina di tredici anni con il volto angelico e i boccoli d’oro ma capace, come un uragano, di portare caos e distruzione ovunque si trovi. In Léontine en vacances (it. Léontine in vacanza – 1910) la ragazza viene mandata in vacanza dagli zii e gli distrugge casa mentre nel già citato Léontine garde la maison (it. Léontine bada alla casa – 1912) la mamma lascia sola la giovane con il fratellino e il cane e nel tentativo di fare le faccende di casa la distrugge. Finita qui? Continua a leggere
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Roméo Bosetti, il re del burlesque
Roméo Bosetti è stato importante per il cinema comico quanto è stato inafferrabile dalla storia del cinema. Jean Mitry diceva di lui che era sostanzialmente il creatore del genere slapstick e burlesco, ancora prima che Jean Durand e Mack Sennett potessero anche solo pensarlo. Per anni (1906-1914) è stato sempre in grado di macinare un film dietro l’altro ottenendo grande successo, e poi? Scomparso per sempre. Langlois tentò di trovarlo e portarlo davanti alla sua celebre commissione delle ricerche storiche della Cinématèque Française ma senza successo. I suoi film? Per la maggior parte perduti… Continua a leggere
Il Calino di Jean Durand
Il 1911 è l’anno in cui Romeo Bosetti lascia le redini del personaggio di Calino a Jean Durand. Iniziano così a comparire ambientazioni esotiche e strambi personaggi all’interno del mondo della maschera interpretata da Clément Mégé. Si tratta di una cosa positiva o meno? Difficile dirlo, perché alla fine la caratteristica principale resta: Calino non è sostanzialmente caratterizzato e quello che contraddistingue le sue comiche sono le lunghe fughe e l’immancabile distruzione di tutto quello che tocca. Spesso il nostro protagonista cerca di interpretare un lavoro senza per riuscirci come nella migliore delle tradizioni comiche. Era prassi in quelle Gaumont ma il suo funzionamento è tale che lo ritroviamo, giusto per fare salti temporali e di media, anche nelle storie di Carl Barks dedicate a Paperino/Donald Duck. Questo è un periodo interessante dello scontro tra Gaumont, con Durand che produce 180 film nel Continua a leggere