Cinema e cultura nel modernismo statunitense: Theda Bara e Louise Brooks parte 2 (di 3)

Proseguiamo con la seconda parte dell’articolo scritto da Alessia Carcaterra. Se volete recuperare la prima parte potete cliccare qui.

Buona lettura!


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Capitolo 2. La ragazza di Cincinnati: Theda Bara 

 

theda2Gli anni Dieci furono gli anni in cui le donne si affermarono sul grande schermo. Fino a quel momento, salvo rare eccezioni, erano state figure di sfondo, e raramente i nomi delle attrici apparivano nei cartelli dei titoli di testa. Le cose iniziarono a cambiare quando il cinema iniziò a rispecchiare i mutamenti che stavano avvenendo nella società: ecco dunque apparire un lungo ciclo di serial di successo, nei quali, al centro dell’azione, non vi era più un maschio aitante (o almeno, non solo), ma una donna spregiudicata e intraprendente, dotata di senso dell’avventura. La più celebre, in principio, fu Pauline interpretata da Pearl White.[1] In parallelo, vi fu l’ascesa irrefrenabile della “fidanzatina d’America” Mary Pickford, con una galleria di personaggi ancora riconoscenti verso la narrativa ottocentesca e dickensiana, ravvivati però da una certa vivacità e simpatia: più avanti la fama della Pickford e le sue indubbie capacità da imprenditrice furono tali da costringere l’industria del cinema a riconsiderare il ruolo (anche contrattuale) della donna. Continua a leggere

Cinema e cultura nel modernismo statunitense: Theda Bara e Louise Brooks parte 1 (di 3)

Note di redazione: presentiamo qui in tre parti una ricerca fatta da Alessia Carcaterra e sistemata per la pubblicazione in questa sede da Esse.

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Introduzione

Negli Stati Uniti d’America, a partire dagli anni Dieci del Novecento, vi fu un proliferare di mode, stili e tendenze che si staccarono gradualmente e infine completamente dalla visione di fine Ottocento appartenente al periodo storico inglese dell’età vittoriana.

Un lavoro che può aiutare nella ricerca e in una più completa visione di questo rifiuto da parte dei modernisti e degli appartenenti alla corrente filosofico-estetica nei confronti dei predecessori europei di fine Ottocento, è il libro della saggista statunitense Ann Douglas Terrible Honesy: mongrel Manhattan in the 1920s. (1995). Con quest’ultimo, Douglas ha così completato il suo precedente lavoro The Feminization of American Culture (1977) in cui esplorava nel profondo l’etica moralista e sentimentale dell’età vittoriana.

In questo caso di studio verrà fatto un breve ed esaustivo percorso storico-culturale di come e in che modo lo sfogo della corrente del modernismo diede mostra di un atteggiamento aggressivo nei confronti del passato recente. In particolar modo, si è scelto di riferirsi all’arte del cinema, confrontando due attrici-dive dello nascente star-system statunitense:
Theda Bara (Cincinnati, 29 luglio 1885 – Los Angeles, 7 aprile 1955) e Louise Brooks (Cherryvale, 14 novembre 1906 – Rochester, 8 agosto 1985), inserendole nel contesto della “scossa adrenalinica modernista” della cultura occidentale, in primis statunitense. Continua a leggere