Di The Divine Woman (1928) ci resta principalmente un frammento della durata di appena nove minuti visibili su gli 80 di durata complessiva del film. Una parte minima che ha comunque il merito di stregare lo spettatore grazie al potere magnetico di Greta Garbo. Oltre a questo frammento, il Svenska Filminstitutet dovrebbe averne ritrovato un altro lungo meno di un minuto proiettato in pubblico il 27 Febbraio 2011 e di cui potete vedere qualche immagine qui. Ancora più sorprendente, in questi nove minuti Greta Garbo ride, sì, prima di Ninotchka (1939). Andiamo per ordine. Mentre girava Confessions of a Queen, Victor Sjöström scoprì con sua grande sorpresa che Mauritz Stiller era arrivato a Hollywood portando con sé una ragazza ancora sconosciuta, “tale” Greta Garbo. “Vedrai” disse Stiller a Sjöström “questa ragazza diverrà qualcuno” Continua a leggere
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I Re in esilio (Confessions of a Queen) – Victor Sjöström (1925)
Da un romanzo di Alphonse Daudet, Les Rois en exil (1879) nasce Confessions of a Queen, terzo film americano di Sjöström. La sceneggiatura venne affidata a Agnes Christine Johnston, di cui il regista svedese non fu molto felice, come del resto del risultato complessivo del film: “Speravo molto nel film Confessions of a Queen, perché il libro era molto interessante, ma lo scenario travisò tutto. Quanto si conosce poco della vita! Anche Thalberg e tutti gli altri, quando il film fu finito, credevano si fosse realizzata un’altra grande opera. Invece non ebbe nessuna risonanza“(1). Il film non è tutto da buttare. Anche se abbiamo solo una parte del film (una voce fuori campo racconta cosa accade nelle sezioni mancanti, purtroppo finale incluso), la storia è piacevole e mi ha riportato alla mente per certe situazioni The Merry Widow di Von Stroheim che fu rilasciato lo stesso anno dalla stessa MGM. Vediamo perché:
Nel regno di Illyria sta per essere incoronato un nuovo Re, Christian II (Lewis Stone), al seguito del matrimonio con Frederika (Alice Terry), principessa di Continua a leggere
E Muto Fu presenta: La Lettera Scarlatta (The Scarlet Letter) – Victor Sjöström (1926)
Eccoci al nostro terzo appuntamento con le proiezioni mute al Cineclub Detour di Roma. Il film di questa volta merita davvero ed è The Scarlet Letter del 1926, ultima trasposizione muta del romanzo di Nathaniel Hawthorne. Il regista non è certo un personaggio qualunque, Victor Sjöström, o Seastrom come veniva chiamano oltreoceano, era considerato all’epoca uno dei dieci migliori registi in assoluto. E come dargli torto? La MGM ebbe un grande merito all’epoca, ed è quello di aver accolto Mr. Seastrom con tutti gli onori ed avergli dato relativa carta bianca. E si vede! Sebbene il film abbia un’ambientazione molto americana, non si possono non notare analogie con le precedenti produzioni svedesi del regista. Gli venne inoltre Continua a leggere