Alcuni film hanno un loro fascino, al di là della trama, perché ti permettono di entrare in mondi nuovi di cui magari ignoravi addirittura l’esistenza. Se con L’autre aile (1923), ad esempio, abbiamo scoperto il mondo dei velivoli acrobatici francesi nei primi anni ’20 e con Gardiens de phare (1929) quello dei guardiani del faro, oggi, con The Signal Tower, scopriamo invece come funzionava la vita degli uomini che lavoravano nelle cabine di blocco ferroviario. Sperduti a volte in luoghi molto remoti, gli addetti Continua a leggere
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Priscilla Dean e Tod Browning: un viaggio esotico
Nel periodo di passaggio tra gli anni ’10 e ’20 del 900, assistiamo a una feconda collaborazione tra Tod Browning e Priscilla Dean che sembra essere molto più forte di quella tra il regista e Lon Chaney. Si parte da Which Woman? (1918) in cui Tod Browning subentra come regista a Pollard, proseguendo con The Brazen Beauty, The Wicked Darling, The Exquisite Thief, The Virgin of Stamboul, Outside the law, Under two flags, Drifting e, in ultimo, White Tiger nel 1923. Di questi, per capirci, solo due vedono Lon Chaney e in entrambi i film interpreta praticamente lo stesso ruolo, quello del malavitoso ingestibile ed efferato. Questo è un periodo in cui Browning sperimenta poco e presenta film in cui Priscilla Dean interpreta, in due ambientazioni distinte, sostanzialmente Continua a leggere
Il Mantello Magico di Oz (The Magic Cloak of Oz) – J. Farrell MacDonald (1914)
Queen Zixi of Ix, or The Story of the Magic Cloak (1904) fa parte delle storie di Baum che si svolgono al di fuori del Mondo di Oz, oltre i deserto invalicabile che circonda quelle terre. Eppure, quando nel 1914 la Oz Film Manufacturing Company decise di farne una trasposizione, pensò bene di inserire nel titolo il nome di Oz e far comparire qualche personaggio già noto per favorirne la diffusione. Ma di cosa parla questo film?
Le fate di Oz creano un mantello magico in grado di realizzare i desideri delle persone tristi, a patto che esso sia stato donato e non rubato. Fluff (it. Rita – Mildred Harris) e Bud (it. Lallo – Violet MacMillan) hanno appena perso il loro padre per un incidente e sono stati affidati alla Zia Rivette (Mai Wells) per andare a vivere nella terra di Notopia, la capitale di Nolandia. Qui i cittadini stanno vivendo un dramma Continua a leggere
Sua Maestà lo Spaventapasseri di Oz (His Majesty, the Scarecrow of Oz) – J. Farrell MacDonald (1914)
Siamo abituati che da un libro venga tratto un film o, al limite, che film e romanzo vengano sviluppati insieme (come accadde con 2001 Odissea nello Spazio sceneggiato e romanzato da Arthur C. Clarke). His Majesty, the Scarecrow of Oz è un caso tutto particolare, perché L. Frank Baum, autore della saga di Oz nonché produttore e sceneggiatore per la sua The Oz Film Manufacturing Company, creò prima la versione cinematografica nel 1914 per poi adattarla in forma di racconto un anno più tardi con il titolo di The Scarecrow of Oz.
Non avendo i diritti cinematografici per le sue prime opere, Baum volle creare una sorta di nuovo inizio con questo film reintroducendo i personaggi principali e inserendoli in una storia nuova. Ritroviamo così Dorothy (Violet MacMillan), il Leone pavido (Fred Woodward), il Boscaiolo di Latta (Pierre Couderc) e lo Spaventapasseri (Frank Moore) alle prese con la triste storia del regno di Rogna Continua a leggere
La ragazza di pezza di Oz (The Patchwork Girl of Oz) – J. Farrell MacDonald (1914)
A dieci anni dall’uscita del primo libro della serie del mago di Oz, uscì quello che per il suo creatore L. Frank Baum sarebbe dovuto essere l’ultimo libro della serie: The Emerald City of Oz (1910). Alla fine del romanzo, Oz diventava irraggiungibile per tutti coloro che venivano dall’esterno, interrompendo così il legame con il mondo reale. Inutile dire che Baum venne subissato di letterine dei fan che lo convinsero a “provare a comunicare con la terra di Oz usando un telegrafo senza fili”. La cosa dovette funzionare e così nel 1913 vide la luce The Patchwork Girl of Oz. Baum aveva creato da poco una cosa di produzione dal nome The Oz Film Manufacturing Company e così nel 1914 rilasciò sul mercato americano una versione cinematografica pubblicizzando il libro e al contempo sfruttando il successo dello stesso per rientrare nelle spese.
Il piccolo Ojo (Violet MacMillan) vive in una foresta sperduta con lo Zio Nunkie (Frank Moore). Stanco di una vita di stenti, i due si dirigono verso la casa del Dr. Pimpt, detto il Mago Obliquo (Raymond Russell), di sua moglie Margolotte (Haras Dranet) e della figlia Jasseva (Bobbie Gould). Qui il mago sta finendo di preparare una polvere vitale per dare vita a una bambola di pezza (Pierre Couderc). Visto che dovrà fare da cameriera, la sua creatrice non le dona il cervello, ma Ojo decide che forse ne avrà bisogno e glielo dona di nascosto. Continua a leggere