‘A Santanotte – Elvira Notari (1922)

Concludiamo la rassegna sui film di Elvira Notari con ‘A Santanotte, film preferito da Alessia in questa sezione del Cinema Ritrovato e che io invece metto in seconda posizione in classifica dietro è Piccerella. Entrambi i film sono del 1922 e hanno come protagonisti gli stessi attori: Rosé Angione e Alberto Danza. Immancabile, come sempre, Eduardo Notari sempre come Gennariello qui presentato come “Guaglione ‘e core”. Come sempre la Notari trae ispirazione da una canzone napoletana, in questo caso scritta da Eduardo Scala e Francesco Buongiovanni.

Nanninella (Rosé Angione), è una giovane cameriera laboriosa che si vede regolarmente portare via i soldi dal padre alcolizzato. Un giorno Tore Spina (Alberto Danza) e il suo amico Carluccio soccorrono la ragazza mentre viene malmenata del genitore scontento perché lei non gli ha portato da bere. Entrambi si innamorano subito di lei. L’amicizia verrà quindi rotta dalla gelosia: chi sceglierà Nanninella? Continua a leggere

Elvira Notari e Raffaele Viviani: un amore selvaggio e due raccolte di frammenti

Un amore selvaggio (1912) è un cortometraggio anonimo ambientato in campagna che mostra alcune delle tematiche principali del cinema di Elvira Notari e per questo viene associato alla regista durante il Cinema Ritrovato. Raffaele Viviani seppe portare nel teatro quello che la Notari nel cinema, una descrizione della Napoli selvaggia dei bassifondi. Un amore selvaggio è un incredibile documento precoce dell’opera di Viviani portata per altro nella meno battuta arte cinematografica. I protagonisti sono due fratelli, Giuseppe (Raffaele Viviani) strafottente scansafatiche e Carmela (Luisella Viviani), laboriosa e ligia al dovere. Il primo, dopo numerosi richiami, viene licenziato e invita la sorella ad andare via con lui. Ma Carmela è innamorata del suo padrone Alessandro (Giovanni Grasso) e nella speranza di riuscire a conquistarlo rifiuta. Giuseppe vorrebbe vendicarsi sul capo e di notte si intrufola nel podere per ucciderlo ma Carmela riesce a farlo ragionare e lo allontana. Ma la situazione di stallo non durerà a lungo Continua a leggere

È Piccerella – Elvira Notari (1922)

“ma non vedi che è piccolo?”. Quante volte è capitato di trovarci davanti dei genitori che permettono tutto ai figli giustificandoli con questa frase? Così avviene anche nel primo film di Elvira Notari proiettato durante il Cinema Ritrovato 2018. È Piccerella è un film crudo, che ci catapulta in una Napoli d’altri tempi passionale e vera come nessuno prima di allora aveva saputo raccontarla in ambito cinematografico. Come sempre la Notari si ispira a una canzone, in questo caso è proprio “è piccerella” con versi di Libero Bovio e musica di Salvatore Gambardella:
‘A mamma ha ditto: “Oje ni’, saje che te dico? E’ strappatella e nun capisce ancora. Te tratta, ch’aggi’ ‘a di’, comm’a n’amico, meglio ‘e n’amico, comm’a frate e sora.
E’ piccerella, è n’anema ‘nnucente e nun capisce niente.” Continua a leggere

Fantasia ‘e surdato – Elvira Notari (1927)

Fantasia ‘e surdato è forse il film che contiene il maggior numero di elementi ricorrenti nel cinema della Notari: l’amore, la gelosia, il tradimento, la famiglia distrutta, la mala femmina e l’onore conquistato in battaglia. Proprio per questo suo essere esemplificativo ho scelto di partire da lui per iniziare a parlare del cinema della Notari che questa edizione del Cinema Ritrovato ci ha permesso di scoprire ed amare. Tra le varie stranezze da notare che il film è ambientato a Roma invece che a Napoli. Continua a leggere

Elvira Notari: omaggio alla prima regista italiana

Dopo una pausa estiva torno segnalando un articolo pubblicato il 22 Agosto su La Repubblica Campania riguardante una mostra dedicata a Elvira Notari, prima regista italiana, che è in corso presso il Carcere Borbonico di Laceno. L’eposizione sarà aperta solo fino al 31 Agosto. Vi lascio all’articolo scannerizzato, composto da due immagini distinte purtroppo non esattamente coincidenti visto che il formato dell’articolo originale non era ovviamente in formato A4 (qui il formato originale), l’articolo è comunque riproposto integralmente. Vi rimando anche all’articolo trascritto dal sito di La Repubblica. Come potete notare nell’articolo è presente un grossolano errore, il cognome da nubile della regista era Coda e non Cota. Buona lettura. Continua a leggere