Abbiamo già avuto modo di affrontare un pezzetto di Blednoucí romance (1958) quando aprimmo il progetto dedicato al cinema muto ceco e slovacco con Canto di vita (Píseň života) del 1924. Giusto per capire l’importanza di questa pellicola bisogna pensare a un contesto post bellico in cui molti film erano andati distrutti durante la guerra e di cui ne rimanevano magari solo alcuni frammenti da copie alternative. Il regista di questi tre film, Miroslav Josef Krňanský, decide allora di mettersi al lavoro e provare a salvare il salvabile creando un nuovo film in tre parti in cui vi fosse quando possibile dei tre film in una versione condensata di circa 20/30 minuti massimo. Bisogna dire che Continua a leggere
Archivi categoria: Cecoslovacchia
Tra storia e mistero: due film cechi
Il cinema muto ceco offre tante sfaccettature e nell’articolo di oggi andremo a ripercorrere la storia di due film per certi versi molto diversi ma accumunati da una vicenda ingarbugliata legata all’amore. Nella prima, Setřelé písmo, ritroviamo una giovanissima Anny Ondra alle prese con una vicenda di mistero e azione con anche qualche componente esoterica e di mistero. Nella seconda, Ukřižovaná, ci tuffiamo in una storia dai contorni agghiaccianti e strettamente legata alla storia con una donna ebrea che si ritrova ad essere crocifissa durante un pogrom. Continua a leggere
Avventure Surreali nel Cinema Muto Ceco
Nel corso degli anni abbiamo imparato a scoprire il cinema muto ceco nelle sue mille sfaccettature ed oggi ci tuffiamo nel genere surreale avventuroso. Siamo nel passaggio tra il 1919 e il 1920 e nel tentativo di sperimentare i cechi cercano di trovare tanti modi per divertire prendendo anche spunto da opere proprie. Questa voglia di provare cose nuove non sempre porta a opere ben riuscite ma, per completezza progettuale, sento la necessità di vedere tutto e parlare di tutto in modo tale da dare una visione ad ampio respiro di quello che succedeva all’epoca.
– Una notte al Castello di Karlštejn (Noc na Karlštejně) – Olaf Larus-Racek (1919)
Due innamorati, Jaroslav (Josef Bělský) e Růženka (Berta Šíblová-Zuzáková) vanno al castello di Karlštejn insieme Continua a leggere
Il Primo Maggio Ceco nel cinema muto
– Era il Primo Maggio (Byl první máj) – Thea Červenková (1919)
Il corto che andiamo ad analizzare ha una sua importanza perché rappresenta l’esordio della seconda regista ceca, Thea Červenková, che ha saputo percorrere brevemente la storia del cinema locale dirigendo i film, scrivendo sceneggiature e gestendo una sua casa di produzione cinematografica, la Filmový ústav assieme a Josef Brabec. Con lui alla macchina da presa e lei alla regia ecco nascere allora la loro prima opera, Byl první máj, in cui compaiono alcuni attori e personaggi famosi Continua a leggere
Binovec e Suzanne Marwille
– E la passione vince (A vášeň vítězí) – Václav Binovec (1918)
Il titolo del film è estremamente evocativo e riassume l’essenza di questo A vášeň vítězí (it. E la passione vince”. Per certi versi quello che stupisce è che in altri stati non sarebbe mai stata possibile una storia e un finale del genere. Riprendendo il fascino degli Apache che stavano impazzando in Europa a partire dalla Francia fino ad arrivare in Italia, ecco che Václav Binovec, su soggetto e sceneggiatura di Hana Temná, ci racconta la vicenda di Suzanne (Suzanne Marwille) che, ignorata completamente dal Continua a leggere
Il rapimento del banchiere Fux (Únos bankéře Fuxe) – Karel Anton (1923)
Noto anche come Sherlock Holmes II, questa commedia riprende a tratti quelle tedesche sbarazzine che hanno avuto in Lubitsch il massimo esponente, per discostarsene un po’, forse in peggio, con tratti tipici locali. Come spesso capita in queste aree periferiche la sensazione è quella che ad un certo punto si siano voluti aggiungere elementi un po’ a caso per sfruttare successi vari. Inutile dire che la presenza di uno Sherlock Holmes II è una di queste ma, come abbiamo visto, non si tratta di un unicum locale visto che in Repubblica Ceca ci avevano già scherzato con Continua a leggere
Peccati d’amore (Hříchy lásky) – Karel Lamač (1929)
Tra i film pubblicati dal NFA per “season of classic films” c’è anche Hříchy lásky di Lamač, un che, per certi versi, mi ha ricordato molto i Klovnen danesi o varieté ed altri film del genere. La storia non è infatti molto originale e le vicende si inseriscono nel mondo del teatro e vedono una coppia messa in crisi dalla nascita di un nuovo amore. Nei panni della femme fatale abbiamo l’italiana Marcella Albani, che ebbe una ricca carriera in Germania, seguendo il marito Guido Parish, con qualche incursione anche nell’attuale Repubblica Ceca. Il suo stile recitativo è un po’ misto e non arriva agli eccessi menichelleschi pur esasperando in qualche scena le sue pose.
Ivan Kristen (Josef Rovenský) lascia il teatro di provincia dove è ormai una star per raggiungere, insieme alla bella moglie Soňa (Marcella Albani) la Continua a leggere
Sii Pronto! (Buď připraven!) – Svatopluk Innemann (1923)
In occasione dell’evento “season of classic films” il Národní filmový archiv (NFA) ha rilasciato alcuni film più o meno noti in versione restaurata e con musica originale. Oltre ai vari classici spunta anche un film piuttosto strano, ovvero Buď připraven!, che rientra per certi versi nel solito filone propagandistico che abbiamo imparato a conoscere ma usando come strumento lo scoutismo. Questo film è in effetti una sorta di docu-fiction che descrive minuziosamente la vita di alcuni scout che gravitavano nell’allora Cecoslovacchia intorno alla figura di František V. Kučera che è presente Continua a leggere
Il cinema di Emil Artur Longen e Antonín Pech
Il primo cinema ceco è fatto di personalità poliedriche che vedono nel cinema solo una delle tante possibilità di esprimersi e sperimentare. Ovviamente questo vale sia per Emil Artur Longen che per Antonín Pech ma andiamo ad analizzarli singolarmente. Bisogna dire che, a livello prettamente formale, questi film e questi autori operarono sotto l’allora Impero Austro-Ungarico visto che lo stato cecoslovacco nascerà solo dopo il primo conflitto mondiale eppure si tratta di produzioni assolutamente locali e per questo vengono considerate come ceche a tutti gli effetti.
Antonín Pech nasce nel 1874 e inizia la sua Continua a leggere
Erotikon – Gustav Machatý (1929)
Considerato il capolavoro del cinema muto ceco, Erotikon non mi ha assolutamente deluso. La storia di per sé potrebbe non sembrare molto originale, ma è il modo in cui è stato girato ad essere incredibile così come la profondità che gli attori hanno saputo ai loro personaggi. Tra tutti spicca ovviamente Ita Rina, attrice slovena che iniziò per caso questa carriera quando fu notata come candidata di Miss Europa. La sua carriera cinematografica, seppur breve, le portò comunque successo internazionale.
Un giorno di pioggia il giovane Georg Sidney (Olaf Fjord) perde il treno e trova riparo nella casa del Capostazione locale (Karel Schleichert). L’uomo deve però uscire per andare a lavorare e lascia Georg solo con la figlia Andrea (Ita Rina). I due si fanno cogliere dalla passione e fanno l’amore fino alla mattina seguente. Georg deve partire e lascia la ragazza sola con il rimorso per Continua a leggere