“Una donna ignorata da suo marito una sera prova a distrarsi in un bar. Lì incontra un ufficiale di marina che quando scopre che è una madre termina la conversazione. Una storia semplice senza sottotitoli, ho provato a fare in modo che fossero le immagini a comunicare i pensieri e spero che gli spettatori sosterranno il mio tentativo“. Queste le parole con cui Germaine Dulac apre il suo L’invitation au voyage, un film sperimentale che cerca di raccontare attraverso le immagini una vicenda ma in particolare i pensieri dei vari personaggi. Da una parte abbiamo una donna (Emma Gynt) che Continua a leggere
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Le roi de Camargue – André Hugon (1922)
Continua la ricerca sui GP Archives legata ai film dove ha recitato Elmire Vautier, tanto amata dal mio amico Niccolò, e ci imbattiamo in questo Le Roi de Camargue, luogo che abbiamo imparato a conoscere con l’articolo sui Western alla francese che avevo fatto sulla base delle ricerche di Enrico Stamberghi. La vicenda prende spunto dal romanzo Roi de Camargue di Jean Aicard (1890) ma con qualche problemino a livello narrativo, in particolare a livello cronologico. Come tanti prodotti narrativi dell’epoca il film vede la presenza di alcuni zingari e, come tali, sono portatori di presagi più o meno funesti. Qui, però, il finale è particolare, ma scopriamo subito perché Continua a leggere
Sa Gosse – Henri Desfontaines (1919)
Nella lunga produzione muta di Henri Desfontaines troviamo anche un breve film che viene ricordato probabilmente più per essere stato il primo di Elmire Vautier che per la sua qualità generale. Il film, chiamato Sa gosse, vede mescolarsi in un dramma a lieto fine le vicende di una giovane ragazza madre con quella di una ragazza di una canzone chiamata Sa Gosse, per l’appunto. Le vicende delle due donne, quella reale e quella di finzione, sono molto simili e sembrano incrociarsi in un Continua a leggere
Vidocq – Jean Kemm (1923)
Vidocq è sicuramente uno dei personaggi più affascinanti del periodo rivoluzionario e successivo, un uomo capace di cambiare e diventare uno dei punti fermi della prefettura parigina e ispirare così scrittori e sceneggiatori. La sua storia ufficiale lo vede nascere in una famiglia borghese nel 1775, il papà era mastro fornaio e commerciante di grano, cosa che non gli impedì fin dalla tenera età di fare furtarelli, vista anche una taglia fisica ben superiore alla sua età. A tredici anni ruba l’argenteria dei genitori e il padre lo manda nelle prigioni di Baudets. A sedici anni ruba 2000 franchi ai genitori e tenta di partire per gli Stati Uniti ma viene derubato. Diventa dunque saltimbanco in un circo e venditore ambulante prima di tornare Continua a leggere
Dans la nuit – Charles Vanel (1930)
Considerato l’ultimo film muto francese ad essere uscito nelle sale (e ora parte la ricerca degli ultimi degli altri paesi!), Dans la nuit ha avuto l’onore di essere proiettato in Piazza Maggiore a Bologna durante il Cinema Ritrovato 2022. Trovare un film di così basso profilo in una serata in piazza è difficile, ma allo stesso tempo molto stimolante anche vista la scelta di affidare la sonorizzazione alla band finlandese Cleaning Women che hanno utilizzato (senza CW01) delle sonorità elettroniche cupe e ridondanti. Ma cos’è che rende questo film meritevole di essere riscoperto? Come immaginerete un’uscita così tardiva nelle sale, il 1930, ne sancì l’insuccesso. Ormai le persone cercavano il sonoro e il film non riuscì a sfondare. Incredibile pensare che questo sia per altro l’unico film alla regia di Continua a leggere
L’Autre aile – Henri Andréani (1923)
Si torna in volo su E Muto Fu con un film pieno zeppo di aerei e… animali! Siamo nel 1923 e si decide di prendere un romanzo di Ricciotto Canudo, che sarebbe morto proprio quell’anno, e di metterlo in scena con grande dispendio di soldi e mezzi. L’idea è quella di presentare un film con riprese spettacolari in volo che possa portare gli spettatori al cinema sfruttando il fascino che questi velivoli avevano ottenuto nel corso del primo conflitto bellico e nel periodo immediatamente successivo. Per fare questo si chiama Continua a leggere
Procida nel 1926: la Graziella di Marcel Vandal
Procida capitale della cultura 2022 ha il suo spazio anche nel cinema muto grazie a un romanzo del 1852 che ha reso questa isola immortale e sempre presente nel cuore dei francesi e non solo. Da figlio di residente a Procida sono molto legato a quest’isola che ha saputo farmi passare giornate felici tra mare ed esplorazioni ed era dunque impossibile per me evitare di renderle omaggio a modo mio. Del romanzo autobiografico Graziella di Alphonse de Lamartine (1852) esistono due trasposizioni mute Continua a leggere
Béhula – Camille De Grand (1921)
Il Cinema Ritrovato ha spesso riservato sezioni al cinema muto indiano e, volente o nolente, le mie personali visioni e successive scorribande sono sempre partire da lì. Questa è però forse la prima volta che il filone religioso/mitico incontra il mio favore forse perché il franco-indiano Béhula ha al suo interno elementi talmente tanto bizzarri e affascinanti da avermi rapito. Ulteriore nota di merito alla splendida musica di accompagnamento composta da Keyvan Chemirani e che meriterebbe di essere ascoltato anche Continua a leggere
La Terre – André Antoine (1921)
Con La Terre prosegue il nostro viaggio alla riscoperta di André Antoine grazie al Cinema Ritrovato. Questo film è, a leggere quello che si scrive su Filma, un “pretesto per le ricerche della verità e del naturale”, ed è forse uno dei film dove l’elemento naturalista si fonde più di tutti con quello verista che più conosciamo legato alla terra e ai possedimenti. Quasi tutto è girato in esterna e si ritrova ancora una volta a girare, al termine di una selezione accurata, delle aree proprio per dare maggiore veridicità possibile alle vicende che sta raccontando. L’area selezionata è quella di Beauce e viene utilizzata quasi totalmente luce naturale. Antoine è un uomo metodico e rigoroso quindi Continua a leggere
Tu m’appartieni (Tu m’appartiens) – Maurice Gleize (1929)
La prima grande sorpresa positiva di questo Cinema Ritrovato 2022 è stato Tu m’appartiens, diretto da Maurice Gleize con attori di grossissimo calibro come Francesca Bertini e Rudolf Klein-Rogge (Dr. Mabuse). Escludendo l’incredibile restauro, che già da solo varrebbe il prezzo del biglietto, il film si contraddistingue subito per la sua costruzione ansiogena sottolineata da frasi ad effetto e dal tempo scandito quasi ossessivamente. Oltre a questo troviamo una sapiente capacità di costruire la narrazione per non far capire esattamente che ruolo hanno alcuni personaggi all’interno della narrazione. Un po’ come in The Lodger di Hitchcock non Continua a leggere