L’avventura di un giornalista (Das Abenteuer eines Journalisten) – Harry Piel (1914)

Harry Piel è stato uno dei registi cinematografici più amati e apprezzati sia in Germania che nei paesi limitrofi, portando la sua fama addirittura fino in Russia. Mettere il suo nome sulla locandina significava certificare che il film era di qualità. Eppure a distanza di più di cento anni pochi conoscono questo autore, complice anche il fatto che la maggior parte delle sue opere sono andate distrutte durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale durante la quale, bisogna dirlo per cronaca, appoggiò il nazismo in maniera convinta e decisa.

Il cinema muto di Harry Piel è caratterizzato dalla ricerca di azione e di stunt, tanto da valergli il nome di “Fairbanks tedesco”. Eppure Continua a leggere

Diario di una donna perduta – G. W. Pabst (1929)

mv5bmjmymzg5njk4nl5bml5banbnxkftztgwotkzota5mte40._v1_fmjpg_ux1000_Del breve ma rigoglioso periodo trascorso in Europa da Louise Brooks (il 1929, anno in cui il cinema tedesco si trova nel pieno della propria Età d’Oro produttiva, tanto da far concorrenza a Hollywood) si ricordano Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora) insieme a Diario di una donna perduta (Tagebuch einer Verlorenen) diretti entrambi da Georg Wilhelm Pabst, oltre che Miss Europa (Prix de Beauté) di Augusto Genina, da considerare però Continua a leggere

Aschenputtel – Lotte Reiniger (1922)

Recentemente ho potuto assistere ad un incontro organizzato dalla Cineteca di Bologna con Giannalberto Bendazzi, massimo guru della storia del cinema d’animazione mondiale che il nostro Paese ha la fortuna e l’onore di possedere. vlcsnap-2009-10-15-20h56m23s72 Rapita dalle poche ma sagaci parole del pacatissimo maestro, mi sono resa conto di essere totalmente ignorante sul cinema d’animazione muto, tralasciando il gatto Felix, il primo Mickey Mouse con la lingua di fuori e gli occhi allucinati, gli spettacoli di lanterna magica achmed26-bige Théâtre optique, i deliri del cinema futurista e le Continua a leggere