Diario di una donna perduta – G. W. Pabst (1929)

mv5bmjmymzg5njk4nl5bml5banbnxkftztgwotkzota5mte40._v1_fmjpg_ux1000_Del breve ma rigoglioso periodo trascorso in Europa da Louise Brooks (il 1929, anno in cui il cinema tedesco si trova nel pieno della propria Età d’Oro produttiva, tanto da far concorrenza a Hollywood) si ricordano Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora) insieme a Diario di una donna perduta (Tagebuch einer Verlorenen) diretti entrambi da Georg Wilhelm Pabst, oltre che Miss Europa (Prix de Beauté) di Augusto Genina, da considerare però Continua a leggere

El negro que tenía el alma blanca – Benito Perojo (1927)

negro_alma_blancaCome intuirete dal titolo, parlare di El negro que tenía el alma blanca è estremamente complesso perché parla di una tematica delicata nel 1927 cercando forse di superare alcuni pregiudizi e problematiche sociali senza però, visto con gli occhi di oggi, riuscirci troppo. Partiamo da un presupposto: il termine “negro” in spagnolo non equivale allo spregiativo termine analogo italiano ma è interessante notare che nella versione francese, credo l’unica superstite ed editata dalla Lobster, si utilizzava comunque il corrispettivo spregiativo. Al di là del titolo e della tematica il film è però una piccola perla a livello realizzativo. Grazie a una fotografia splendida e agli effetti a cura del solito Segundo de Chomón, quello che appare su schermo è di una grazia e cura assolutamente stupefacenti. Il film rappresenta anche il trampolino di lancio per l’attrice e cantante Concha Piquer (o Conchita) una delle più grandi interpreti della copla spagnola. Andiamo con ordine, come al solito e partiamo dalla trama: Continua a leggere