Ombre Ammonitrici (Schatten) – Arthur Robison (1923)

Schatten di Arthur Robison (it. Ombre Ammonitrici -1923), noto a tutti gli studiosi del cinema muto tedesco e non solo, al festival del Cinema Ritrovato del 2023 è stata mostrata la copia proveniente dal Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung.

Schatten racconta di un marito molto geloso (Fritz Kortner) della giovane e seducente moglie (Ruth Weyher). Infatti, il fascino della ragazza la porta a ricevere lusinghe da Continua a leggere

Christian Wahnschaffe – Urban Gad (1920-21)

ChristianIl Cinema Ritrovato 2018 ha saputo stupire anche per la “cattiveria” dei film presentati. Da una parte la Napoli ferina di Elvira Notari e dall’altro proprio il nostro Christian Wahnschaffe, un’opera monumentale in due parti che è riuscita a stupirmi in positivo. Le premesse c’erano tutte, basterebbe citare la regia di Urban Gad e il nome di Conrad Veidt nel ruolo di protagonista, ma non era facile rispettarle visto che la trama era tutt’altro che semplice. Le vicende, tratte liberamente dal romanzo omonimo di Jakob Wassermann, sviscerano i vizi che corrodono l’animo umano in maniera molto forte e mai scontata. Sfortunatamente il primo atto del primo episodio è andato perduta, ma questo non inficia la comprensione della storia.

Parte 1: Christian Wahnschaffe (Conrad Veidt), ricco rampollo di un industriale, si innamora della Continua a leggere

La scala di servizio (Hintertreppe) – Paul Leni e Leopold Jessner (1921)

hintertreppeIl 1921 è indicato nelle storie di cinema come l’anno in cui si afferma una nuova sensibilità e una nuova forma cinematografica: il Kammerspiel, letteralmente “rappresentazione da camera”.
Il Kammerspiel, originariamente di concezione teatrale, può essere paragonato a ciò che in musica viene similmente detta “musica da camera” dove sono previsti solo un piccolo numero di strumenti, tutti diversi tra loro, così da trasmettere il valore, il suono, il timbro caratteristico di ciascuno in una dimensione più intima e ristretta, quasi fosse un dialogo tra individui.

Su questi termini Max Reinhardt pensò il suo teatro da camera, a partire dal 1906: rappresentazioni in sale di dimensioni ridotte, con pochi attori, tipicamente tre, e un piccolo pubblico che Continua a leggere

Le mani dell’altro (Orlacs Hände) – Robert Wiene (1924)

Nel 1924 Robert Wiene era a Vienna come direttore artistico della società di produzione Pan-Film. Qui diede vita ad uno degli ultimi grandi film espressionisti. La storia, tratta romanzo Les Mains d’Orlac di Maurice Renard, ben si prestava ad un adattamento a cura del regista austriaco, il quale si mise subito al lavoro per dar vita alla sua nuova creatura. Per il ruolo del protagonista Wiene scelse nuovamente Conrad Veidt, con cui aveva già collaborato in diversi film tra cui, ovviamente, Il gabinetto del dottor Caligari, che di fatto aveva contribuito a rendere l’attore una vera e propria star in Germania ma non solo.

Paul Orlac (Conrad Veidt), pianista di fama mondiale, perde le sue mani in un terribile incidente ferroviario. Vista la disperazione della Continua a leggere