Sylvester – Lupu Pick (1924)

SylvsterStrano che un regista che ha fatto un film così tradizionale nella sua composizione come Tötet nicht mehr (1919), abbiamo girato nel giro di poco tempo dei film sperimentali seguendo il movimento Kammerspiel. Sia il regista Lupu Pick che lo sceneggiatore Carl Mayer avevano precedentemente lavorato a film sul genere, i due erano per altro alla quarta collaborazione.

Nella notte di San Silvestro un Uomo (Eugen Klöpfer) si ritrova ad accogliere la madre (Frida Richard) con l’iniziale ritrosia della moglie (Edith Posca). Il sentimento di astio si trasforma presto in affetto e le due sembrano legare molto. La madre cambia però totalmente atteggiamento Continua a leggere

Sole e Ombra (Soleil et Ombre) – Musidora, Jacques Lasseyne (1922)

soleil_ombreSoleil et Ombre è il primo film diretto da Musidora che è stato proiettato durante il Cinema Ritrovato 2019. L’attrice francese si era recata in Spagna dove girò tre film e instaurò una relazione con il celebre torero Antonio Cañero. Questo in particolare è il secondo, il primo che girò con il suo partner che in Pour Don Carlos (1921) collaborò come semplice consulente tecnico.

Juana (Musidora) sta vivendo un sogno: è amata da Antonio de Baena (Antonio Cañero), il più grande torero che calca l’arena di Valencia. Ma come tutti i sogni anche questo è destinato a finire: una bella straniera (Musidora) dai modi disinvolti e il fascino esotico strappa via a Juana l’amore di  Antonio. Continua a leggere

Il Mago di Oz (The Wizard of Oz) – Larry Semon (1925)

Una delle mie passioni riguarda i film brutti, non quelli brutti e noiosi, ma quelli che per una serie di motivi finiscono per risultare comici per la loro ingenuità realizzativa. Cercando per curiosità consigli su “film brutti” muti ho trovato più volte citato questo The Wizard of Oz di Larry Semon che, a parer mio, brutto lo è davvero ma sfortunatamente non strappa neanche una risata come invece sarebbe il suo intento. Questa versione del Mago di Oz rientra in quel filone, caro ad Hollywood, in cui si cerca di inserire all’interno della vita di oggi una storia fantastica rendendo i vari protagonisti in carne e ossa i personaggi fantastici del romanzo. Il primo che mi viene in mente, ma la cui natura era però dichiarata nel titolo, è A Modern Musketeer di Allan Dwan (1917). Continua a leggere

L’Isola dei Dispersi (Die Insel der Verschollenen) – Urban Gad (1921)

vlcsnap-2019-06-17-19h27m33s374Il progetto fantascienza, come sapete, è parte della preistoria del sito ed ha accompagnato la sua esistenza per più di un anno. Oggi andrò a recensire uno di quei film difficili da trovare, edito ma presente solo come contenuto speciale all’interno di un’edizione particolare del documentario Lost Soul: The Doomed Journey of Richard Stanley’s Island of Dr. Moreau (2014). Il costo della “special 3-disc house of pain edition” non era esattamente contenuto e così ho cercato per anni di recuperare il film per vie traverse senza riuscirci per poi mettermi l’anima in pace e sborsare i soldi prima che uscisse definitivamente dal commercio e diventasse magari una rara perla per collezionisti. Di solito ad una ricerca tanto lunga segue la delusione per un film non all’altezza delle aspettative ma le mie aspettative erano bassissime, perché il web ne parla come un film orrido, forse tra i più brutti di sempre. Inutile dirvi che invece…mi è piaciuto! Da amante di Bela Lugosi ho visto a bizzeffe di film del genere, e quando leggerete la trama capirete a cosa mi riferisco:

Il giovane Robert (Alf Blütecher) scopre casualmente sul giornale che Jane (Hanni Weisse), la prima moglie sparita misteriosamente Continua a leggere

Rebus Film Nr. 1 – Paul Leni (1925)

rebus-1Dopo il suo capolavoro, Il Gabinetto delle figure di cera, Paul Leni nel 1925 ebbe una sorta di pausa creativa. Lavorò molto ma a progetti piccoli, forse per fatica o per una certa acquisita soddisfazione che affievolì l’impulso del suo estro. La fama gli garantì la fiducia e la stabilità che gli permetterà poi di fare il gran salto negli Stati Uniti.

Fu contattato per realizzare due scenografie per due film minori, Der Farmer aus Texas di Joe May – lo stesso regista-produttore col quale Leni iniziò la sua gavetta – e Die Frau von vierzig Jahren di Richard Oswald che, tratto a un romanzo di Vita Sackville-West, vede l’esordio sullo schermo di Dina Gralla.

Nel frattempo una società di produzione che si occupava di extra, di specials e di tutto il materiale che veniva proiettato nell’intervallo tra più film ebbe un’idea originale: realizzare dei brevi film in forma di rebus, distinti in due parti, una con il rebus stesso e l’altra con la soluzione, da proiettarsi prima e dopo un film. Continua a leggere

La Lanterna (Lucerna) – Karel Lamač (1925)

lucernaAlois Jirásek è stato uno dei personaggi più importanti nel processo che portò dai primi germogli identitari fino alla nascita della nazione Cecoslovacca nel 1918. Professore universitario, scrittore e anche senatore in parlamento dal ’20 al ’25, Jirásek venne anche più volte candidato al Premio Oscar, che sfortunatamente non vinse. Tra le sue opere, quella a cui sono più legato è Staré pověsti české (1894), tradotto in Italia da Mondadori con il titolo “Racconti  e leggende della Praga d’Oro“, che contiene, appunto racconti popolari cechi in un momento in cui il suo stato era ancora sotto l’impero Austro-Ungarico. Tra queste storie la mia preferita era quella del celebre Orologio (Staroměstský Orloj) e del suo creatore Hanuš di Růže.  Jirásek era insomma un profondo conoscitore del folklore locale e questo influenzò anche le sue opere originali. Tra queste, nel 1905, vide la luce Lucerna, un dramma con toni fiabeschi che si ispirava alla tradizione ceca. Quando il neonato cinema locale dovette quindi attingere dalle sue opere, inevitabilmente la scelta cadde anche su Lucerna. La fortuna di questa opera andò avanti oltre il muto con altre tre trasposizioni di cui la più recente data 1967.

L’arrivo in una piccola città della Principessa (Andula Sedláčková), è certamente un evento molto atteso e così tutti si danno da fare per darle il benvenuto. Continua a leggere

La Virgen de la Caridad – Ramón Peón (1930)

virgen_caridadIl nostro viaggio intorno al mondo ci porta a Cuba, tre anni prima della “rivoluzione dei sergenti” e quando Fidel Castro, avendo solo 4 anni, non poteva neanche lontanamente immaginare che un giorno sarebbe stato un giorno il leader maximo. La Virgen de la Caridad è un film diretto Ramón Peón, regista, sceneggiatore e attore che molto deve alla storia del cinema cubano. La storia è impregnata di morale cristiana e non brilla per originalità. Ma andiamo a vedere la trama:

Il giovane Yeyo (Miguel Santos) possiede una piccola proprietà insieme alla madre Ritiica (Matilde Maun). Come spesso capita è innamorato, e corrisposto da Trina (Diana Marde), la figlia di Don Pedro (Francisco Muñoz), ricco proprietario terriero che ovviamente rifiuta l’idea che la sua bambina possa sposare un poveraccio. I due si frequentano segretamente e Continua a leggere

Nel paese del caldo mattino (Im Lande der Morgenstille – Goyohan achim-ui nala-eseo – 고요한 아침의 나라 ) – Norbert Weber (1925)

vlcsnap-2019-05-20-00h21m12s251Non sono un grande appassionato di documentari muti, eppure questo, per qualche strana ragione, mi ha attratto fin da subito, forse perché ha un’anima molto attuale, almeno nella prima parte. Il regista, Padre Norbert Weber, era un missionario benedettino che era andato in Corea per portare la cristianità nella penisola asiatica. Nel farlo, decide per qualche motivo che potrebbe essere interessante riprendere le usanze culturali del paese e poi mostrare quello che loro stavano facendo lì. Lo spirito delle riprese è contenuto in due didascalie: “il missionario è uno straniero che deve imparare a capire le persone per poter diventare un tutt’uno con loro”. Per certi versi la sua è una forma mentis simile a quella degli antropologi, che cercano di vedere le caratteristiche del popolo che stanno studiando immergendosi nella loro cultura e vivendo con loro. Continua a leggere

Albert Samama Chikly e Haydée Chikly pionieri del cinema muto tunisino

Haydee_ChiklyQuando il Cinema Ritrovato 2015 dedicò una sezione ad Albert Samam Chikly, ricordo la mia grande delusione quando persi proprio i frammenti tratti dai due film di fiction sopravvissuti. Mi ero visto tutti i suoi film “dal vero”, a volte rischiando anche di addormentarmi, e mi ero perso quello che più mi interessava della rassegna. A distanza di quattro anni sono finalmente riuscito a recuperarli e oggi posso parlare finalmente di Zohra (1922) e Aïn El-Ghazel (1924).

Entrambi i film hanno una caratteristica in comune, oltre alla regia, la presenza di Haydée Chikly sia come attrice che come sceneggiatrice. Haydée, appena sedicenne all’epoca della sua prima esperienza, fu la prima donna africana a sceneggiare un film e, oltre ad avere questo primato, lo fa in maniera estremamente intelligente, creando storie, per quanto ci è dato sapere, piuttosto ben riuscite. Andiamo ad analizzarle nello specifico Continua a leggere

Ho perso il mio cuore a Lima (Yo perdi mi corazon en Lima) – Alberto Santana (1933)

Yo perdi mi corazon en LimaLa storia dei paesi sudamericani agli inizi del ‘900 è stata spesso costellata da instabilità politica e grandi spargimenti di sangue. Il Perù non fa eccezione ma è riuscito a lasciarci un documento molto interessante girato in un momento delicato del suo passato: Alberto Santana, uno dei massimi registi del primo cinema peruviano, girò questo film tra il Marzo e l’Aprile del 1933 durante le agitazioni politiche che portarono all’assassinio del Presidente Luis Miguel Sánchez Cerro il 30 Aprile del 1933. Proprio durante il suo governo, scoppiò un conflitto contro la Colombia che costrinse molti degli uomini peruviani ad andare al fronte per difendere la loro patria. Proprio in questo contesto Continua a leggere