Chichinette et Cie – Henri Desfontaines (1921)

Siamo nel 1921 ed Henri Desfontaines inizia ad allontanarsi sempre più dai film di guerra e/o di propaganda nazionale per spostarsi verso l’intrattenimento più puro lo porteranno poi ad essere un ottimo regista di Serial e film investigativi. Nella sua carriera Chichinette et Cie è un film molto interessante perché mostra una capacità di confezionare un film comico e mondano davvero ben Continua a leggere

Dancing Mothers – Herbert Brenon (1926)

dancing_mothersMi capita a volte di scegliere un film per elementi totalmente casuali senza sapere né la trama né tantomeno il cast. Questo è il caso anche di Dancing Mothers (1926) che avevo scelto per il nome bizzarro e la presenza di Herbert Brenon alla regia. Ecco, quello che non sapevo è che c’erano anche Clara Bow, Alice Joyce e Conway Tearle. Quello che non sapevo è che al posto della Bow doveva Betty Bronson, già diretta da Brenon in Peter Pan (1924) ma che era stata scartata perché “quando provava ad essere sexy sembrava un bambina che voleva andare in bagno” (povera Betty). Cosa aspettarsi dunque? Continua a leggere

La famiglia di Borg (Saga Borgarættarinnar | Borgslægtens historie) – Gunnar Sommerfeldt (1920)

borgslektUn mese fa abbiamo visto come sia complessa la storia del cinema islandese con film spesso girati in Islanda ma di produzione danese. Il primo lungometraggio non documentario girato in questa splendida terra è infatti Saga Borgarættarinnar, romanzo famigliare tratto dal romanzo del più importante autore islandese Gunnar Gunnarsson e noto in Italia come La famiglia Borg (1914) e nei paesi anglosassoni come Sons of the Soil. Il film si divide di fatto in due parti e riprende un po’ le tematiche bibliche legate alla presenza di un padre e due figli, uno buono e uno cattivo, e tutte le vicende a loro collegate. Si può parlare di film islandese? Il romanzo originale proviene, come detto, da Continua a leggere

L’Invitation au voyage – Germaine Dulac (1927)

invitation_voyageUna donna ignorata da suo marito una sera prova a distrarsi in un bar. Lì incontra un ufficiale di marina che quando scopre che è una madre termina la conversazione. Una storia semplice senza sottotitoli, ho provato a fare in modo che fossero le immagini a comunicare i pensieri e spero che gli spettatori sosterranno il mio tentativo“. Queste le parole con cui Germaine Dulac apre il suo L’invitation au voyage, un film sperimentale che cerca di raccontare attraverso le immagini una vicenda ma in particolare i pensieri dei vari personaggi. Da una parte abbiamo una donna (Emma Gynt) che Continua a leggere

Le roi de Camargue – André Hugon (1922)

Continua la ricerca sui GP Archives legata ai film dove ha recitato Elmire Vautier, tanto amata dal mio amico Niccolò, e ci imbattiamo in questo Le Roi de Camargue, luogo che abbiamo imparato a conoscere con l’articolo sui Western alla francese che avevo fatto sulla base delle ricerche di Enrico Stamberghi. La vicenda prende spunto dal romanzo Roi de Camargue di Jean Aicard (1890) ma con qualche problemino a livello narrativo, in particolare a livello cronologico. Come tanti prodotti narrativi dell’epoca il film vede la presenza di alcuni zingari e, come tali, sono portatori di presagi più o meno funesti. Qui, però, il finale è particolare, ma scopriamo subito perché Continua a leggere

I Figli del Divorzio (Children of Divorce) – Frank Lloyd & Josef Von Sternberg

Children_DivorceCon Children of Divorce rientriamo nel tipico moralismo americano di quegli anni che si lancia con un attacco contro il divorzio dilagante. Ormai le giovani coppie non pensano più prima di sposarsi e creano dei grandissimi danni a loro stessi e agli altri! Ebbene sì, il 1927 non era poi così lontano dal nostro 2022 e le cose che si dicevano erano sempre le stesse. Qui la moraletta è nascosta per altro in un film che sembra iniziare come la classica commediola romantica da flapper che invece diventa un dramma senza una motivazione realmente necessaria. Ve lo dico in anticipo, l’unico motivo per cui ho visto il film è probabilmente Continua a leggere

Hadda Padda – Guðmundur Kamban & Svend Methling (1924)

hadda_paddaDopo l’atto di unione del 1918, l’Islanda veniva riconosciuto come regno sovrano, Regno d’Islanda, unito alla Danimarca. Entrambi gli stati avevano però un re comune. Sarà solo nel 1940, con l’occupazione della Danimarca da parte delle truppe tedesche, che i rapporti tra i due stati si interruppero con il raggiungimento di uno stato di repubblica indipendente nel 1944. Si può parlare di cinema muto islandese? In aree che hanno avuto periodi di dominazione o situazione complesse, come in questo caso, è difficile dirlo. Un film è da considerarsi locale se Continua a leggere

Vidocq – Jean Kemm (1923)

Vidocq è sicuramente uno dei personaggi più affascinanti del periodo rivoluzionario e successivo, un uomo capace di cambiare e diventare uno dei punti fermi della prefettura parigina e ispirare così scrittori e sceneggiatori. La sua storia ufficiale lo vede nascere in una famiglia borghese nel 1775, il papà era mastro fornaio e commerciante di grano, cosa che non gli impedì fin dalla tenera età di fare furtarelli, vista anche una taglia fisica ben superiore alla sua età. A tredici anni ruba l’argenteria dei genitori e il padre lo manda nelle prigioni di Baudets. A sedici anni ruba 2000 franchi ai genitori e tenta di partire per gli Stati Uniti ma viene derubato. Diventa dunque saltimbanco in un circo e venditore ambulante prima di tornare Continua a leggere

La svolta dei giovani (Cheongchun-eui Sipjaro | 청춘의 십자로) – Ahn Jong-Hwa (1934)

Cheongchun-eui SipjaroLo abbiamo scoperto qualche anno fa il cinema muto coreano e la sua straordinaria capacità di sopravvivere al tempo grazie alla presenza dei byeonsa e della loro tradizione di accompagnare i film con la loro cantilena ritmata. Immaginate ora di avere un film senza però l’audio e dover cercare di ricostruire, a fronte di immagini stupende, quanto sta succedendo. L’inizio è davvero molto interessante con delle specie di piani sequenza fatti con macchina da presa in movimento che seguono diversi lavoratori e personaggi le cui vite si incrociano. Questo incrocio viene poi ripreso nel cercare di raccontare la storia di alcuni personaggi che solo tramite siti esterni come koreanfilm ho potuto ricostruire. Continua a leggere

Il cavaliere senza testa (The Headless Horseman) – Edward D. Venturini (1922)

Il mistero di Sleepy Hollow ha popolato le mie paure fin dall’infanzia, prima con la versione animata di Vong Zeven e poi recuperando la mitica versione di Tim Burton. Da piccolo, ogni volta che intravedevo le immagini, ero subito preso da una paura ancestrale che non mi permetteva di andare troppo avanti. Inutile dire che quando, grazie a Niccolò, ho scoperto l’esistenza di una versione muta di questa storia non ho potuto fare a meno di vederla e parlarne. Partiamo dall’inizio: la vicenda era ben nota e apprezzata nei primi anni del cinema tanto che conosciamo ameno altri due adattamenti con il titolo The Legend of Sleepy Hollow, uno anonimo del 1908 e uno del 1912 diretto da Étienne Arnaud (entrambi perduti). Oltre a questo si ritrova un riferimento a Sleepy Hollow in un capitolo della serie di Continua a leggere