Nanuk l’esquimese (Nanook of the North) – Robert J. Flaherty (1922)

nanookNanook è il protagonista del film Nanuk leschimese (Nanook of the North, 1922) ed è un inuit del nord-est canadese, come inizialmente viene mostrato attraverso due inquadrature di carte geografiche animate. Nanook of the North è riconosciuto come il primo film documentario della storia del cinema e realizzato, dopo un anno di lavoro sul campo, grazie ai finanziamenti e alla commissione di commercianti canadesi di pellicce.

Robert J. Flaherty racconta, in una maniera alternativa al cinema spettacolare, la storia di Continua a leggere

Cainà o L’isola e il continente – Gennaro Righelli (1922)

CainàCon Cainà il cinema italiano si sposta in Sardegna per omaggiarla con uno stile naturalista e attento degno di Grazia Deledda. Ma la particolarità del film non è solamente la sua attenzione al folklore, cosa che lo rende un documento inestimabile, ma anche la sua capacità di dare vita a un personaggio femminile molto interessante e mosso da motivazioni diverse dal solito, più umane e legate alla letteratura delle origini. Come una nuova Ulisse, Cainà, personaggio creato da un soggetto di Adriano Piacitelli e Maria Jacobini (che interpreta anche la protagonista) e sceneggiata poi dal futuro marito e regista del film Gennaro Righelli, è infatti pervasa da Continua a leggere

I Figli di Sansonia – Filippo Costamagna (1920)

1921ba figli di Sansonia, F. Costamagna 20Il Cinema Ritrovato in questi anni ha dato vita a un processo di riscoperta delle opere di Sansone/Luciano Albertini tirando fuori film con elementi bizzarri e divertenti. Ho ancora stampato in mente, tanto per fare un esempio, Sansone e la ladra di atleti (1919) con il mitico Girardengo ad avere un ruolo da attore. La saga continua anche negli anni successivi e con I Figli di Sansonia assistiamo a un momento importante con la mimesi totale tra Albertini e Sansone. I veri protagonisti sono infatti Sansonette (Linda Abertini) e i piccoli Patata (Aldo Mezzanotte) e Arnold perché Sansonia (qui così chiamato) è all’estero a girare un film di cui per altro manda degli spezzoni Continua a leggere

Anna-Liisa – Teuvo Puro & Jussi Snellman (1922)

anna-liisaCon Anna-Liisa torna il cinema finlandese al Cinema Ritrovato ma anche su E Muto Fu visto che ne abbiamo colpevolmente parlato solo un annetto fa con Mustalaishurmaaja (1929) e i suoi scontri tra gitani. Qui passiamo ad un ambito sempre per certi versi legato all’amore ma decisamente più moraleggiante e vicino ad altre opere che abbiamo imparato a conoscere nel cinema svedese. Il film si ispira a un romanzo della scrittrice Minna Canth, sempre molto attenta alle tematiche dei diritti delle donne e che qui mette in scena un contesto molto complesso in cui una donna si ritrova a dover subire il dramma ad un passo dalla Continua a leggere

Visages d’enfants – Jacques Feyder (1925)

visageenfantsTra i vari film presentati nel corso di questo Cinema Ritrovato 2022 trova un piccolo spazio una versione ridotta di Visage D’enfants, film franco-svizzero di Feyder di cui sinceramente ignoravo l’esistenza. Chi mi segue da tempo saprà che i film drammatici di bambini per bambini non è che mi facciano impazzire anche se questo per certi versi è piuttosto apprezzabile. Qualche anno fa avevamo visto, sempre al Ritrovato, Historien om en gut (1919), un film norvegese che aveva per certi versi alcuni punti in comune. Generalmente, infatti, si parla di rapporti conflittuali con i genitori e di una fuga ad un certo punto del film. Qui la Continua a leggere

Salomé – Charles Bryant, Alla Nazimova (1922/1923)

SalomePosterCercare di dare un senso alla Salomé di Charles Bryant e Alla Nazimova è davvero complicato perché nel mio io di spettatore si sono create due fazioni entrambe molto forti. Da una parte un’ammirazione sconfinata per un lavoro coreografico e scenografico incredibile con una Nazimova capace di dare vita ad una vera e propria performance estremamente complessa ed elaborata, dall’altra un totale rifiuto per tutto il resto a partire dalla narrazione per passare all’aspetto prettamente visivo. La Salomé si ispira a piene mani all’opera di Oscar Wilde e i costumi stessi, della solita Natacha Rambova, si ispirano alle illustrazioni di Aubrey Beardsley per la premiére della tragedia. Ma questa pomposità e gli eccessi si ritrovano a Continua a leggere

Gli Stigmatizzati (Die Gezeichneten) – Carl Theodor Dreyer (1922)

GezeichnetenPrimo giorno di Cinema Ritrovato 2022 tra croce e delizia! Da cosa cominciare dunque? Proprio dalla croce, ovvero Die gezeichneten di Carl Theodor Dreyer, un film decisamente…impegnativo. Si parte da un inizio ripieno di didascalie esplicative lunghissime con poche scene girate o nulle per poi impelagarsi in una vicenda estremamente dettagliata che mi ha dato subito l’impressione di essere frutto dell’unione di una o più storie. In effetti è proprio così: quando Dreyer decise di adattare Elsker hverandre di Aage Madelung, prese due vicende separate unendole in maniera a mio avviso non propriamente ottimale. Da una parte abbiamo infatti la storia di un giovane che Continua a leggere

Sangue e Arena (Blood and Sand) – Fred Niblo (1922)

Sangue e Arena è un titolo che, ancora prima di mostrare il suo cast e la sua storia, sembra fatto per diventare mitico e imperituro. L’idea che viene in mente senza neanche aver visto il film è quello di combattimento all’ultimo sangue all’interno di un’arena (Gladiatori? Corrida?) con uomini virtuosi e valorosi. Le prime scene chiariscono il resto: siamo al solito e tanto amato film di ambientazione spagnola con la corrida, ancora più nel dettaglio troviamo il solito binomio tra donna fatale e spietata contro quella angelica e devota. Protagonista assoluto è Rodolfo Valentino, probabilmente l’attore Continua a leggere

Il Mistero della Torre Eiffel (Le Mystère de la Tour Eiffel) – Julien Duvivier (1928)

mystere_tour_eiffelQuando ho scoperto questo film e ho visto il cognome del regista, Duvivier, non pensavo sinceramente fosse proprio Julien Duvivier, un regista che ho sempre associato agli anni ‘50/’60. Subito mi ha colpito la qualità della sua regia: dinamica, curata, piena di carrellate, riprese ardite e originali. Anche la storia è davvero ben diretta anche se a tratti veramente inconsistente. Non è però un caso, a mio avviso, che quest’ultima abbia delle carenze perché Le Mystère de la Tour Eiffel (1928) è in realtà una sorta di parodia dei film di azione, mistero e intrighi rientrando in un filone, ormai decisamente più maturo, che avevamo imparato a conoscere con Nick Winter. Vedendo il film ci si chiede di continuo quale possa essere stato il budget visto che troviamo così tante riprese incredibili tra cui spiccano sicuramente quelle sulla mitica Torre Eiffel dove vediamo i personaggi arrampicarsi su di essa senza mostrare minimamente paura di cadere nel vuoto grazie anche a riprese veramente ardite. Questa cura non corrisponde a una pesantezza generale proprio perché Continua a leggere

Figaro – Tony Lekain, Gaston Ravel (1929)

figaro_afficheCon Figaro il cinema muto arriva, in un’epoca ormai dominata dal sonoro, ad abbracciare in un unico film la trilogia della famiglia d’Almaviva ovvero Il barbiere di Siviglia, Il matrimonio di Figaro e La madre colpevole. Se da una parte è interessante il tentativo di riportare tutta la vicenda in un unico film di certo questo ha l’inevitabile controindicazione di rendere la narrazione un po’ troppo compressa e sbrigativa a discapito, in particolare, dell’ultimo capitolo dell’epopea. Alcuni personaggi sono introdotti frettolosamente e non sono ben caratterizzati ma, bisogna dire, quantomeno che i personaggi principali sfuggono da questo problema.

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