Dopo i Tre Moschettieri, mi sembra doveroso parlare anche del bellissimo seguito, fortemente voluto da Fairbanks che torna così a vestire i panni del grande D’Artagnan ad otto anni dal primo capitolo. La Maschera di Ferro si ispira liberamente agli avvenimenti narrati nella trilogia dei Moschettieri concentrandosi in particolar modo sulle vicende che riguardano il Re Luigi XIV e suo fratello, narrate nel terzo ed ultimo capitolo, Il Visconte di Bragelonne. Oltre a produrre ed interpretare il film, Fairbanks, sotto il nome di Elton Thomas, scrisse anche la sceneggiatura creando uno svolgimento alternativo a quello di Dumas che lascia comunque soddisfatti. Tralasciando, infatti, le evoluzioni dei personaggi, egli preferisce concentrarsi su quelli già introdotti nel primo capitolo, forse per sfruttarne il successo. Il risultato fu un film muto distribuito in due versioni Continua a leggere
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I Tre Moschettieri (The Three Musketeers) – Fred Niblo (1921)
Non poteva mancare nel nostro piccolo spazio la bella trasposizione del romanzo di Alexandre Dumas realizzata nel 1921 da Fred Niblo. Il film era prodotto e interpretato dal grande Douglas Fairbanks, che acquistò grandissima fama per i suoi ruoli di eroi senza macchia e senza paura tra cui ricordiamo Zorro, Robin Hood, il Pirata Nero e, per l’appunto, il nostro D’Artagnan, giovane guascone con il sogno di servire il Re nel corpo dei Moschettieri. Il film fu un vero e proprio successo tanto che ebbe un seguito dal titolo “la maschera di ferro” (The Iron Mask) realizzato otto anni più tardi sempre prodotto ed interpretato dal nostro Fairbanks ma con la regia di Allan Dwan. Il sequel era distribuito in una doppia versione muta e sonora, ed aveva nel cast diversi attori che avevano partecipato al primo capitolo. Tra questi spicca sicuramente Nigel De Brulier, un Cardinale Richelieu talmente realistico da tornare negli stessi panni anche nei Continua a leggere
Shadows – Tom Forman (1922)
Ieri abbiamo parlato di Paul Leni, morto giovanissimo per la leucemia, oggi, invece, parleremo di una pellicola di Tom Forman, morto suicida all’età di 33 anni. Con Shadows, Forman ci catapulta in un mondo fortemente imperniato dalla fede cristiana protestante, dove la morale sembra la linea guida di tutta la vicenda: tutto si gioca sul concetto di colpa, peccato, punizione e redenzione. La storia è tratta dal breve racconto “Ching, Ching, Chinaman” di Wilbur Daniel Steele adattata poi dallo sceneggiatore Eve Unsell.
La bella e gentile Sympathy (Marguerite De La Motte) è sposa del burbero pescatore Daniel Gibbs (Walter Long) il quale non perde mai occasione per rimproverarla. Un giorno questi, partito con i suoi compagni per la pesca, viene colto da una terribile tempesta. La mattina successiva solo uno di Continua a leggere