I Film italiani della Komiya Collection

Komiya

da festival.ilcinemaritrovato.it

La Komiya Collection presentata durante il Cinema Ritrovato 2021 presenta dei film magari estremamente frammentari ma di cui mi sento il bisogno di parlare per puro spirito documentario. Ne ho dunque raccolti alcuni in questo articolo contenitore in cui, vedrete, si ritrova principalmente la trama, i nomi degli interpreti notioltre a qualche piccola considerazione personale. Spesso, a causa dell’estrema brevità dei frammenti, è infatti possibile dire di più. Per la descrizione generale di cosa si tratta vi invito a leggere l’articolo scritto da Alessia Carcaterra per Cinefilia Ritrovata. Prima di iniziare tenete presente che la maggioranza dei frammenti conservati sono della Ambrosio Film questo perché, per questioni chimiche o materiali, le loro pellicole hanno resistito meglio al termpo rispetto a quelle della Cines che si sono, al contrario, deteriorate quasi del tutto. Non si tratta di un caso isolato, in altre collezioni era avvenuta la stessa cosa con pellicole Pathé e Gaumont. Continua a leggere

L’emigrante – Febo Mari (1915)

L’emigrante di Febo Mari, presentato al Cinema Ritrovato nella sezione dedicata a Valentina Frascaroli, rientra in quei film in cui l’attrice italiana è praticamente scomparsa. In questo caso il problema è dato dai tagli apportati alla versione in nostro possesso. Andiamo per ordine. Il film parla di un emigrante, Antonio (Ermete Zacconi) che parte per il Sud America in cerca di fortuna. Lascia a casa la figlia Maria (Valentina Frascaroli) e la moglie (Enrica Sabbatini). Arrivato a destinazione diventa un manovale e a causa di un incidente si infortuna e diventa inabile al lavoro. Viene truffato dalla compagnia di assicurazioni che gli fanno firmare un certificato in cui rinuncia a Continua a leggere

Tigre Reale – Giovanni Pastrone (1916)

Dopo Il Fuoco (1915), Giovanni Pastrone, ancora sotto lo pseudonimo di Piero Fosco, dirige nuovamente Pina Menichelli in una delle sue interpretazione più memorabili. Alla fotografia sempre Segundo De Chomón, qui assieme a Giovanni Tomatis. Il film rientra, assieme a L’emigrante (1915) in quella categoria di film in cui Valentina Frascaroli è scomparsa, qui addirittura presente nei titoli di testa e poi assente. Dopo attente ricerche si è arrivati alla soluzione: la versione in nostro possesso e donata al Museo del Cinema dallo stesso Pastrone, differisce da quella originale e probabilmente pensata per il pubblico estero. La storia si ispira tra l’altro da una novella giovanile di Verga e, come vedremo, il finale rimastoci si distanzia stranamente da essa.

La storia è la seguente: L’ambasciatore Giorgio La Ferita (Alberto Nepoti) si innamora perdutamente della contessa Natka (Pina Menichelli). Ella è nota per non impegnarsi mai con i propri spasimanti e si narra che abbia portato alla morte molti uomini. Natka è sposata con un conte (Gabriele Moreau) che le è spesso lontano e dimostra nei suoi confronti pochissima attenzione. Un giorno lei racconta a Continua a leggere

Il Fuoco – Giovanni Pastrone (1915)

Il Fuoco di Giovanni Pastrone, qui sotto lo pseudonimo di Piero Fosco, è un film molto interessante perché dimostra la sua duttilità come regista. Un anno prima usciva Cabiria, che aveva cambiato per sempre la storia del cinema, caratterizzato da scenografie maestose e dalla presenza di milioni di comparse. Con il Fuoco ecco invece il ritorno all’essenziale con una vicenda che ruota tutto intorno a due attori e poco altro. Tema principale è la passione, il fuoco che arde nell’animo umano quando scoppia l’amore.

Una giovane poetessa (Pina Menichelli) e il pittore Mario Alberti (Febo Mari) si incontrano sulle rive di un lago mentre entrambi racchiudono con la loro arte uno splendido Continua a leggere

Cenere – Febo Mari (1916)

Con Cenere di Febo Mari siamo di fronte ad un capitolo forse dimenticato del cinema italiano. La pellicola, di per sè, non spicca per la sua bellezza ma affascina grazie ai paesaggi e alla splendida interpretazione di Eleonora Duse, attrice teatrale di fama internazionale celebre anche per la sua tormentata storia d’amore con Gabriele D’Annunzio. La Duse, all’epoca quasi sessantenne, non reciterà in nessun altro film, lasciando al solo Cenere il compito di tramandarla. Le vicende, ispirate all’omonimo romanzo di Grazia Deledda, si inquadrano nell’ambiente rurale della Sardegna.

Rosalia (Eleonora Duse) concepisce un figlio, Anania, da un uomo già sposato. La giovane, per non costringere il piccolo a una vita di stenti, lo fa crescere dal padre, lasciandogli però un amuleto come Continua a leggere