Il Primo Maggio Ceco nel cinema muto

– Era il Primo Maggio (Byl první máj) – Thea Červenková (1919)

Il corto che andiamo ad analizzare ha una sua importanza perché rappresenta l’esordio della seconda regista ceca, Thea Červenková, che ha saputo percorrere brevemente la storia del cinema locale dirigendo i film, scrivendo sceneggiature e gestendo una sua casa di produzione cinematografica, la Filmový ústav assieme a Josef Brabec. Con lui alla macchina da presa e lei alla regia ecco nascere allora la loro prima opera, Byl první máj, in cui compaiono alcuni attori e personaggi famosi Continua a leggere

Garras de oro (Alborada de Justicia) – P.P. Jambrina (1927)

po-garrasdeoro-2-230x325In queste pagine siamo andati in tanti paesi di tutti i continenti e non potevo esimermi da fare un piccolo salto in Colombia dove, tra i rari film muti rimasti, ritroviamo anche questo particolarissimo Garras de oro (1927) di cui si conosce poco anche perché chi vi partecipò decise di farlo con pseudonimi per evitare ripercussioni. Perché? Perché si tratta di un film estremamente antiamericano, forse il primo della storia. Il regista stesso, P.P. Jambrina era in realtà Alfonso Martínez Velasco, uno dei pionieri del cinema colombiano sia come azionista e investitore che, in seguito, come regista per questo suo progetto sgangherato. Nel 1927 fonda la Cali Film Company con l’obiettivo di girare il film che inizialmente doveva chiamarsi La venganza de Colombia o La muerte política de Teodoro Roosevelt Continua a leggere

Tao – Gaston Ravel (1923)

Tao1923Alla ricerca di film e cose strane nei Gaumont-Pathé Archives (tutte le immagini sono di loro proprietà), ecco fare capolino una serie di cui in giro si trova veramente poco e lunga addirittura 10 episodi. Il nome semplice ma evocativo, Tao, che rimanda all’oriente, mi ha portato a cercare di capire cosa potesse esserci dietro e, lo ammetto, anche un po’ di curiosità per capire se fosse un prodotto razzista o inclusivo e moderno. Come spesso capitava all’epoca la serie apparve nella doppia veste cinematografica e a puntate nei giornali (la storia era scritta da Arnould Galopin) tanto che alla fine di ogni episodio si invitano gli spettatori a seguire l’episodio successivo o in sala o in edicola in maniera interscambiabile. Continua a leggere

Trilogia di Maciste – Carlo Campogalliani (1920)

viaggiomacisteVisto il grande successo conosciuto da Maciste non potevano mancare tentativi di serialità che vengono adottati in maniera sperimentale nella ricerca del successo. Prima venne fatto un tentativo di serialità “canonica” con il trittico Maciste atleta, Maciste medium e Maciste poliziotto (1918), dove vi sono storie diverse ma unità di personaggi. Con la Trilogia di Maciste si passa alla serialità più forte, dove vi è una storia unitaria che unisce in un filo le tre parti che compongono la serie e il finale di ogni episodio sfrutta la suspence per spingere lo spettatore ad andare a vedere l’episodio successivo. Regista nonché Continua a leggere

Braza Dormida – Humberto Mauro (1928)

brazadormidaCon E Muto Fu andiamo spesso a spasso per il mondo ed era giusto tornare dopo tanti anni a visitare il Brasile per scoprire uno dei film che, almeno a quanto si legge in giro, sarebbe uno dei migliori dell’epoca, ovvero Braza Dormida (it. Brace dormiente). Il regista è Humberto Mauro che vanta una lunga carriera cinematografica in Brasile (più di 200 film diretti anche ovviamente con l’avvento del sonoro) di cui almeno quattro muti sono ancora conservati. Cosa aspettarci dunque da questo film? Inserti etnografici? Strani mischioni di genere? Tentativi di fare riprese ardite? Partiamo intanto dalla trama che, bisogna dirlo, è decisamente poco polposa tanto che Continua a leggere

Binovec e Suzanne Marwille

– E la passione vince (A vášeň vítězí) – Václav Binovec (1918)

Vasen_vitezi (11)Il titolo del film è estremamente evocativo e riassume l’essenza di questo A vášeň vítězí (it. E la passione vince”. Per certi versi quello che stupisce è che in altri stati non sarebbe mai stata possibile una storia e un finale del genere. Riprendendo il fascino degli Apache che stavano impazzando in Europa a partire dalla Francia fino ad arrivare in Italia, ecco che Václav Binovec, su soggetto e sceneggiatura di Hana Temná, ci racconta la vicenda di Suzanne (Suzanne Marwille) che, ignorata completamente dal Continua a leggere

The Signal Tower – Clarence Brown (1924)

Alcuni film hanno un loro fascino, al di là della trama, perché ti permettono di entrare in mondi nuovi di cui magari ignoravi addirittura l’esistenza. Se con L’autre aile (1923), ad esempio, abbiamo scoperto il mondo dei velivoli acrobatici francesi nei primi anni ’20 e con Gardiens de phare (1929) quello dei guardiani del faro, oggi, con The Signal Tower, scopriamo invece come funzionava la vita degli uomini che lavoravano nelle cabine di blocco ferroviario. Sperduti a volte in luoghi molto remoti, gli addetti Continua a leggere

Maciste Innamorato – Romano Luigi Borgnetto (1919)

Maciste_innamoratoMaciste innamorato? Sì, perché nella quasi totalità dei casi il buon gigante interpretato da Bartolomeo Pagano sembra essere totalmente immune all’amore e al gentil sesso. Caso esclusivo, forse, è Maciste all’inferno che però potrebbe essere definito un capitolo sui generis in cui la componente di “peccato” gioca un ruolo fondamentale. Rispetto ai capitoli precedenti questo Maciste innamorato, se si esclude la componente amorosa, è piuttosto canonico rispetto ai precedenti e vede l’eroe alle prese con una banda che ha messo le mani proprio sulla ragazza che ama. Continua a leggere

Loftur Guðmundsson pioniere il cinema islandese

islandTermina oggi il nostro viaggio per il cinema islandese approdando alla sua vera nascita grazie al pioniere Loftur Guðmundsson. Ma chi era Guðmundsson? Come spesso capita in queste aree periferiche del cinema, era un artista poliedrico che, dopo aver aperto uno studio fotografico nei primi anni ’20, divenne presto uno dei ritrattisti più ricercati e produttivi del paese. Aveva iniziato come fotografo amatoriale a Copenaghen prima di avviare la sua attività facendo di fatto un po’ come il personaggio di Ormarr in Borgslægtens historie (1920). Per molto tempo ebbe sede nel Nýja bíós di Reykjavík dove riuscì ad avere sotto di sé un buon numero di impiegati. Il suo interesse per la fotografia fu sempre estremamente vivo e quando arrivò la fotografia a colori si recò negli Stati Uniti pur di essere aggiornato e fornire ai suoi clienti prodotti di alta qualità. Continua a leggere

Chichinette et Cie – Henri Desfontaines (1921)

Siamo nel 1921 ed Henri Desfontaines inizia ad allontanarsi sempre più dai film di guerra e/o di propaganda nazionale per spostarsi verso l’intrattenimento più puro lo porteranno poi ad essere un ottimo regista di Serial e film investigativi. Nella sua carriera Chichinette et Cie è un film molto interessante perché mostra una capacità di confezionare un film comico e mondano davvero ben Continua a leggere