La Femme rêvée e l’ultimo Durand drammatico

femme_revee_posterFinita la guerra finisce anche il divertimento per Jean Durand e i Pouittes. Durante la guerra il nostro regista, per via di un’operazione che aveva subito durante il servizio militare giovanile, non vedrà mai il fronte facendo prima servizio da guardiano di magazzini e poi inizia a girare qualche film propagandistico sul finale della guerra. Terminato il conflitto tenta di riprendere la sua carriera registica ma il suo cinema non è più quello che viene ora ricercato. Continua a leggere

I Due Timidi (Les deux timides) – René Clair (1928)

Les Deux Timides è una storia molto divertente e fresca che mostra poco i segni del tempo. René Clair è riuscito a dirigere un film con pochissimi punti morti, giocando con la composizione dell’immagine in maniera davvero incredibile. Gli effetti visivi, curati da Robert Batton, riescono a trasformare in una tavola con più quadri lo schermo, contrapponendo diversi punti di vista o scene tra di loro. Proprio per questa caratteristica “visiva” del film, ho scelto di inserire più immagini del solito nella speranza di incuriosirvi e spingervi a recuperare questa piccola perla. Lo sapete, le commedie non sono esattamente il mio genere preferito, ma in questo caso René Clair ha davvero fatto centro!

 

Ma chi sono questi due timidi? Il primo è Jules Frémissin (Pierre Batcheff), un giovane avvocato che nella prima causa deve difendere il Signor Garadoux (Jim Gérald) dall’accusa di maltrattamenti contro la moglie (Yvette Andreyor). Attraverso un montaggio alternato scopriamo prima la versione della donna, dove Garadoux è un mostro senza cuore che torna a casa distruggendo tutto quello che trova (vedi sopra); nella versione di Jules, invece, l’uomo Continua a leggere

Un Cane Andaluso (Un Chien Andalou) – Luis Buñuel (1929)

Dopo una breve carriera da attore e da sceneggiatore (in “La chute de la maison Usher” del 1928 di  Jean Epstein), Luis Buñuel è finalmente pronto a mettersi dietro la videocamera, forte della collaborazione del suo amico Salvador Dalì, conosciuto all’epoca del suo soggiorno universitario a Madrid. Il due prendono spunto dai movimenti dell’avanguardia surrealista dell’epoca, distanziandosene però dal punto di vista dei contenuti. Buñuel e Dalì, infatti, si distanziano da correnti come quella dadaista, che avevano liberato l’arte da qualsiasi significato, decontestualizzandola, e tentano di presentare, con il loro cortometraggio, un vero e proprio contenuto presentato, però, attraverso una serie di immagini inconsuete e surreali. Bisogna sottolineare come i due artisti seguano fedelmente i principi del manifesto surrealista di Continua a leggere

Il Fu Mattia Pascal (Feu Mathias Pascal) – Marcel L’Herbier (1926)

Un piccolo capolavoro dimenticato: definirei così questa bella trasposizione delle avventure del Fu Mattia Pascal, eroe pirandelliano che tanto ha dato alla nostra letteratura. Tutto era nato da un accordo tra lo stesso Pirandello e L’Herbier, il quale aveva sancito la nascita del film. Per la sua realizzazione il regista francese si era avvalso di un grande divo di quei tempi, il russo Ivan Mosjoukine, uno di quei personaggi maledetti del cinema muto: grande divo di quei tempi, attorniamo di un numero altissimo di ammiratrici (tanto da essere soprannominato “il Rodolfo Valentino russo“), noto per la sua esuberanza e morto in circostanze misteriose all’età di 49 anni, probabilmente di tubercolosi nell’ospedale di Saint-Pierre de Neuilly. La strana unione tra Continua a leggere