Bánya titka – Ödön Uher ifj (1918)

banyatitka2Nel 1910 usciva il bestseller di Max Pemberton dal titolo White Walls. Il suo successo fu talmente ampio che nel 1918 gli ungheresi decisero di ispirarsi al romanzo per farne un film in due parti con regia Ödön Uher ifj. La storia è piuttosto intricata e in alcuni tratti piuttosto inverosimile, ma nel complesso è godibile ancora oggi.

La giovane Contessa Éva Erlach (Mea Melitta alias Dömötör Kató) ha preso possesso di una miniera come eredità. In realtà essa è sotto il controllo del Conte Rudolf (Károly Lajthay) che non vuole cederle il comando e inizia a maltrattare i minatori allo scopo di farli rivoltare contro di lei. Nella miniera vive Continua a leggere

Tarzan (Tarzan of the Apes) – Scott Sidney (1918)

Tarzan_of_the_Apes_1918Su un noto gruppo dedicato al cinema muto è da inizio anno che rompono le scatole con il centenario di Tarzan of the apes. Al Cinema Ritrovato c’era una fila chilometrica per entrare in sala, ma io l’ho volutamente bistrattato a favore di un’ora di tregua dalle lunghe sessioni di proiezioni mute. Premetto che io e Alessia abbiamo visto il 79% delle proiezioni mute in programma, e Tarzan non è stata una di queste. L’amore tra me e questa storia non è mai sbocciato: ricordo vagamente mia madre tornare a casa con il libro di Edgar Rice Burroughs, che credo di non aver mai finito o, anche qualora lo abbia fatto, non deve aver lasciato particolari tracce. Quando uscì il film Disney ero già grandicello, credo di averlo visto successivamente, ma se non fosse stato per la simpatia che nutro per Phil Collins l’avrei probabilmente ignorato completamente. In compenso da piccolo andavo letteralmente pazzo per Totò Tarzan, anche se oggi, non rivedendolo da almeno 15 anni, ho la vaga sensazione che non fosse propriamente uno dei suoi capolavori. Tutta questa premessa per Continua a leggere

Elvira Notari e Raffaele Viviani: un amore selvaggio e due raccolte di frammenti

Un amore selvaggio (1912) è un cortometraggio anonimo ambientato in campagna che mostra alcune delle tematiche principali del cinema di Elvira Notari e per questo viene associato alla regista durante il Cinema Ritrovato. Raffaele Viviani seppe portare nel teatro quello che la Notari nel cinema, una descrizione della Napoli selvaggia dei bassifondi. Un amore selvaggio è un incredibile documento precoce dell’opera di Viviani portata per altro nella meno battuta arte cinematografica. I protagonisti sono due fratelli, Giuseppe (Raffaele Viviani) strafottente scansafatiche e Carmela (Luisella Viviani), laboriosa e ligia al dovere. Il primo, dopo numerosi richiami, viene licenziato e invita la sorella ad andare via con lui. Ma Carmela è innamorata del suo padrone Alessandro (Giovanni Grasso) e nella speranza di riuscire a conquistarlo rifiuta. Giuseppe vorrebbe vendicarsi sul capo e di notte si intrufola nel podere per ucciderlo ma Carmela riesce a farlo ragionare e lo allontana. Ma la situazione di stallo non durerà a lungo Continua a leggere

Prunella – Maurice Tourneur (1918)

prunellaDiciamolo, i film di Maurice Tourneur presentati durante il Cinema Ritrovato non mi hanno fatto impazzire. Era successo con Woman (1918) e lo stesso con il frammentario Prunella che presentiamo oggi. Si tratta di un film favoleggiante eccessivamente retorico e zuccherevole per i miei gusti e credo anche quelli di buona parte delle persone in sala. La storia si ispira all’opera teatrale omonima di Harley Granville-Barker e Lawrence Housman e racconta le vicende di Prunella (Marguerite Clark) e del suo amore per Pierrot (Jules Raucort). Quando i due diventano una coppia lei assume lo status di Pierrette entrando a far parte del gruppo delle maschere della commedia tradizionale con cui lui si accompagna regolarmente. Le lacune riguardano Continua a leggere

La Moglie di Claudio – Gero Zambuto (1918)

vlcsnap-2018-07-03-00h37m51s775La moglie di Claudio è un film davvero molto interessante e ricco di spunti di riflessione. Ultimo lavoro della fruttuosa collaborazione tra Piero Fosco (Giovanni Pastrone), qui supervisore alla regia di Zambuto, e Pina Menichelli, questo film è un po’ una summa dei temi della donna fatale e senza scrupoli che tanto successo hanno avuto nel cinema muto italiano. Il soggetto è tratto dall’omonima opera teatrale di Alexandre Dumas Figlio.

Sfortunatamente la copia esistente, restaurata nel 2011, presenta diverse parti mutile, cosa che rende alcune parti poco comprensibili e alcuni personaggi poco identificabili:

Claudio Ruper (Vittorio Rossi-Pianelli) è un uomo probo e intelligente che dopo anni di studi è riuscito a costruire un cannone in grado di porre fine a tutte le guerre. Tutto sembra perfetto, ma in passato ha fatto l’errore di sposare Continua a leggere

L’insegnante e il bullo (Barysnja I Chuligan | Барышня и хулиган) – Evgenij Slavinskij & Vladimir Majakovskij (1918)

vlcsnap-2018-07-03-00h00m22s947Tra i film presentati nella sezione cento anni fa uno dei più interessanti è stato Barysnja I Chuligan. La particolarità del film è la presenza come attore protagonista, nonché come co-regista assieme a Evgenij Slavinskij, del celebre poeta Vladimir Majakovskij. Tutti conosceranno, infatti, quanto fosse poliedrico l’artista russo, ma se alcuni ricorderanno le sue opere teatrali, pochissimi sapranno dirvi qualcosa della sua avventura cinematografica. Purtroppo per noi L’interesse per la pellicola non è però dovuto dalla trama visto che non brilla per fantasia:

Una giovane insegnante (Aleksandra Rebikova) giunge in una cittadina russa. Qui viene notata dal bulletto locale (Majakovskij), che inizia ad importunarla dichiarando ripetutamente Continua a leggere

Der Fall Rosentopf – Ernst Lubitsch (1918)

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Il Caso Rosentopf (1918) è un piccolo tesoro, ritenuto perduto, ritrovato e riscoperto recentemente dal Bundesarchiv Filmarchiv. Originariamente composto da quattro atti, possiamo considerarci fortunati di poter vederne i primi due della durata di circa venti minuti. Prima di lasciare la Germania e partire per gli Stati Uniti nel 1922 e di passare definitivamente alla regia nel 1921, Ernst Lubitsch è attore protagonista dei suoi stessi film: apparentemente l’ultima Continua a leggere

Visioni Notturne (Nattliga toner) – Georg af Klercker (1918)

nattligatonerOgni anno durante il Cinema Ritrovato viene generalmente presentato un film muto svedese, in questo caso si è trattato di un film poco noto ai più ma molto amato da Ingmar Bergman, di cui si festeggia il centenario dalla nascita proprio nel 2018. Il film è Nattliga toner di Georg af Klercker, un regista sottovalutato e decisamente sfortunato. Iniziò la sua carriera negli studios di Charles Magnusson, ma per motivi non chiari cadde in rovina ai suoi occhi. Diresse allora film per altre case di produzione che vennero però poi acquisite e riunite nella Svensk Filmindustri, con a capo proprio Magnusson. Nel 1918 la carriera di Af Klercker era dunque terminata, ma non  senza lasciare un bel film come eredità.

La storia narra la storia del Conte Robert von Meislingen (Manne Göthson), uomo con velleità poetiche ma senza effettive capacità. In una delle sue proprietà vive Peter Långhår (Gabriel Alw) tanto povero quanto dotato poeticamente. Condivide le sue opere solo con il vecchio vicino Jens (Justus Hagman) che Continua a leggere

Woman – Maurice Tourneur (1918)

woman1Lo dico fin da subito: Woman di Maurice Tourneur non è esattamente un film ben riuscito, anzi, l’ho trovato piuttosto sgradevole. A suo favore ha il fatto che non lascia indifferenti perché è schizofrenico, apparentemente privo di una logica organica e per questo stupefacente. A dirla tutta Woman è in realtà una sorta di film contenitore, cioè una cornice di tanti racconti, più o meno riusciti, che hanno lo scopo di portare avanti la tesi principale del film, ovvero che le donne siano la causa dei peggiori dei mali del mondo. Un uomo (Warren Cook) cerca una definizione per il termine “donna” su un dizionario. Scorrono quindi episodi in cui alcune di esse si dimostrano diaboliche: si parte con Adamo (Henry West) ed Eva (Ethel Hallor); poi si passa alla dissoluta Messalina(Flora Revalless) moglie dell’Imperatore Claudio (Paul Clerget); il terzo episodio è il più bizzarro perché Continua a leggere

Il gioiello di Khama – Amleto Palermi (1918)

vlcsnap-2018-07-01-21h39m28s567Il gioello di Khama di Amleto Palermi è stato uno dei film che mi ha maggiormente sorpreso tra quelli presenti del vasto programma del Cinema Ritrovato 2018. È un film di difficile categorizzazione, che unisce generi e motivi molto diversi tra loro.

Steeners (Aurèle Sydney) è un ricco uomo d’affari che si trova in una situazione difficile: durante un viaggio in India, per fare piacere ad una sua amica (Eugenia Masetti?*), ruba il gioiello da un idolo di una setta locale. Questi lo scoprono e giurano che entro un anno recupereranno il gioiello e puniranno il profanatore col fuoco. Mancano pochi giorni alla fine dell’anno e Steeners si fa sostituire da un povero pittore (sempre Sidney), uguale a lui in tutto e per tutto, in cambio di una ricca somma in denaro. La setta scambia l’artista per Continua a leggere