Vedere Henny Porten alle prese con ruoli comici mi fa sempre un certo effetto perché la immagino più che altro nelle sue produzioni drammatiche o “seriose”. La abbiamo già conosciuta in questa veste con Kohlhiesels Töchter di Ernst Lubitsch (1920) dove, in compagnia con Emil Jannings, interpretava due sorelle agli opposti. Anche qui, sempre per scopi comici, la Porten si ritrova a dover interpretare due personaggi molto distinti tra loro ma questa volta per via del loro Continua a leggere
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Sangue e Arena (Blood and Sand) – Fred Niblo (1922)
Sangue e Arena è un titolo che, ancora prima di mostrare il suo cast e la sua storia, sembra fatto per diventare mitico e imperituro. L’idea che viene in mente senza neanche aver visto il film è quello di combattimento all’ultimo sangue all’interno di un’arena (Gladiatori? Corrida?) con uomini virtuosi e valorosi. Le prime scene chiariscono il resto: siamo al solito e tanto amato film di ambientazione spagnola con la corrida, ancora più nel dettaglio troviamo il solito binomio tra donna fatale e spietata contro quella angelica e devota. Protagonista assoluto è Rodolfo Valentino, probabilmente l’attore Continua a leggere
Il Mistero della Torre Eiffel (Le Mystère de la Tour Eiffel) – Julien Duvivier (1928)
Quando ho scoperto questo film e ho visto il cognome del regista, Duvivier, non pensavo sinceramente fosse proprio Julien Duvivier, un regista che ho sempre associato agli anni ‘50/’60. Subito mi ha colpito la qualità della sua regia: dinamica, curata, piena di carrellate, riprese ardite e originali. Anche la storia è davvero ben diretta anche se a tratti veramente inconsistente. Non è però un caso, a mio avviso, che quest’ultima abbia delle carenze perché Le Mystère de la Tour Eiffel (1928) è in realtà una sorta di parodia dei film di azione, mistero e intrighi rientrando in un filone, ormai decisamente più maturo, che avevamo imparato a conoscere con Nick Winter. Vedendo il film ci si chiede di continuo quale possa essere stato il budget visto che troviamo così tante riprese incredibili tra cui spiccano sicuramente quelle sulla mitica Torre Eiffel dove vediamo i personaggi arrampicarsi su di essa senza mostrare minimamente paura di cadere nel vuoto grazie anche a riprese veramente ardite. Questa cura non corrisponde a una pesantezza generale proprio perché Continua a leggere
Figaro – Tony Lekain, Gaston Ravel (1929)
Con Figaro il cinema muto arriva, in un’epoca ormai dominata dal sonoro, ad abbracciare in un unico film la trilogia della famiglia d’Almaviva ovvero Il barbiere di Siviglia, Il matrimonio di Figaro e La madre colpevole. Se da una parte è interessante il tentativo di riportare tutta la vicenda in un unico film di certo questo ha l’inevitabile controindicazione di rendere la narrazione un po’ troppo compressa e sbrigativa a discapito, in particolare, dell’ultimo capitolo dell’epopea. Alcuni personaggi sono introdotti frettolosamente e non sono ben caratterizzati ma, bisogna dire, quantomeno che i personaggi principali sfuggono da questo problema.
Manhatta – Charles Sheeler, Paul Strand (1921)
Tra le varie cose che mi interessano e che porto ogni tanto su questo sito ci sono sicuramente i documentari avanguardistici dedicati alle città. Con Manhatta, lo avrete capito, andiamo direttamente a New York con un corto diretto dal pittore Charles Sheeler e dal fotografo Paul Strand. La professione dei due registi contribuisce a rendere questo corto un insieme di affreschi della città attraverso vari scorci presi anche da luoghi poco convenzionali. Abbiamo tante riprese dall’alto, una macchina da presa che si sposta dall’alto verso il basso per seguire le linee dei grandi palazzi di Manhattan e tanto altro ancora. La città viene rappresentata come un qualcosa di vivo, in trasformazione e in eterno movimento. Anche i palazzi sono vivi perché Continua a leggere
La Condesa María – Benito Perojo (1927)
Spinto dall’entusiasmo, dopo la visione di El negro que tenía el alma blanca (1927), ho scelto di cercare di approfondire, per quanto possibile, la filmografia muta di Benito Perojo anche per cercare di capire se la qualità visiva e le interessanti scelte effettuate per girare quel film fossero un unicum oppure se facessero parte dello spirito del regista. Due sono i film che sono riuscito a recuperare e quello in condizioni migliori è La Condesa María (1928) che, se a livello contenutistico non è certo all’altezza del suo film precedente, non ha assolutamente deluso le mie aspettative. Continua a leggere
L’ultimo Roméo Bosetti
Abbiamo lasciato il nostro Roméo Bosetti alla Pathé con le sue due maschere principali: Little Moritz e Rosalie. Ma la creatività del “Re del burlesque” non finisce certo qui. Numerose sono le maschere che creò o di cui diresse qualche episodio. Tra quest’ultime anche quella di Léontine creata da Rollini e di cui Bosetti diresse alcuni corti di cui il più celebre è Léontine garde la maison (1912). Protagonista è una ragazzina di tredici anni con il volto angelico e i boccoli d’oro ma capace, come un uragano, di portare caos e distruzione ovunque si trovi. In Léontine en vacances (it. Léontine in vacanza – 1910) la ragazza viene mandata in vacanza dagli zii e gli distrugge casa mentre nel già citato Léontine garde la maison (it. Léontine bada alla casa – 1912) la mamma lascia sola la giovane con il fratellino e il cane e nel tentativo di fare le faccende di casa la distrugge. Finita qui? Continua a leggere
Il rapimento del banchiere Fux (Únos bankéře Fuxe) – Karel Anton (1923)
Noto anche come Sherlock Holmes II, questa commedia riprende a tratti quelle tedesche sbarazzine che hanno avuto in Lubitsch il massimo esponente, per discostarsene un po’, forse in peggio, con tratti tipici locali. Come spesso capita in queste aree periferiche la sensazione è quella che ad un certo punto si siano voluti aggiungere elementi un po’ a caso per sfruttare successi vari. Inutile dire che la presenza di uno Sherlock Holmes II è una di queste ma, come abbiamo visto, non si tratta di un unicum locale visto che in Repubblica Ceca ci avevano già scherzato con Continua a leggere
La Femme rêvée e l’ultimo Durand drammatico
Finita la guerra finisce anche il divertimento per Jean Durand e i Pouittes. Durante la guerra il nostro regista, per via di un’operazione che aveva subito durante il servizio militare giovanile, non vedrà mai il fronte facendo prima servizio da guardiano di magazzini e poi inizia a girare qualche film propagandistico sul finale della guerra. Terminato il conflitto tenta di riprendere la sua carriera registica ma il suo cinema non è più quello che viene ora ricercato. Continua a leggere
La Bambola Vivente – Luigi Maggi (1924)
Il progetto fantascienza è uno di quelli più ambiziosi che ha accompagnato i primi anni del sito e ogni tanto riesco a recuperare qualche film che non ero riuscito a vedere perché non reperibile. Un numero di produzioni così ampie non sempre permette di visionare cose decenti o guardabili ma a volte ci sono delle piccole sorprese. Sarà il caso di La bambola vivente? Cominciamo dal titolo, davvero evocativo e che mi riporta alla mente La bambola di carne (ger. die Puppe) di Lubitsch con Ossi Oswalda o La bambola del diavolo (en. The Devil-Doll), uno dei miei film preferiti di Browning. Avrà qualcosa in comune con questi due titoli? Ve lo anticipo, non Continua a leggere