Signore e Signori, ecco a voi Max Linder!

maxlinder1Torna il grande cinema comico sulle pagine di E Muto Fu e con quello che considero il grande pioniere del genere. Lo avrete letto dal titolo, oggi si parla di Max Linder e ne scrivo mosso da un sentimento strano. Da una parte c’è il grande artista, dall’altra l’ombra della sua dipartita. Per chi non lo sapesse, il 31 ottobre 1925 Max Linder e la giovanissima moglie Ninette Peters vengono trovati morti in circostanze non del tutto chiarite. Le ragioni del gesto sono sconosciute e su cosa sia accaduto ci sono due versioni: alcuni vogliono che i due si siano uccisi al termine di un legame malato che li ha portati a voler morire assieme; per i più si tratta invece di un omicidio-suicidio da parte di Linder, quello che oggi viene chiamato più correttamente femminicidio. Per entrambe le Continua a leggere

La Dea (Shen nu – 神女) – Wu Yonggang (1934)

shennuIn uno strano percorso a ritroso che è decisamente contrario al mio classico metodo di ricerca, dopo Gou feng (1935), ultimo film con Ruan Lingyu prima del suicidio, ho visto Shen nu che, seppur girato un anno prima, sembra invece addirittura successivo. Come detto anche per l’articolo precedente non ho alcuna conoscenza pratica o teoria del cinema muto cinese pertanto mi sto approcciando ad esso con un atteggiamento davvero positivo e privo di qualsiasi preconcetto. Rimane la mia impressione passata: per gusto nella fotografia e nella recitazione sembra di trovarsi davanti ad un film occidentale a metà tra il cinema americano ed europeo ma è davvero lontanissimo dal mio preconcetto di “cinema asiatico” che si basa, in realtà, sul solo cinema giapponese, come se il Giappone dovesse fare per forza scuola su tutto il continente asiatico. Continua a leggere

Fitzgerald e l’Oxilia segreto

Deabate_ButtonComincio con ringraziare di cuore Patrizia Deabate che mi ha dato la possibilità di leggere questo libro. Come sapete non sono uno studioso di cinema ma ho comunque l’impostazione da storico. Come tale, mi sono trovato di fronte a una ricerca veramente ben costruita, figlia di una ricerca bibliografica e documentaria molto ricca. Troverete in questo articolo una recensione che spero possa chiarirvi in breve il contenuto del libro e spingervi eventualmente all’acquisto o la consultazione in biblioteca. Premetto che il cinema muto viene toccato in parte ma che protagonisti assoluti sono due autori a tutto tondo che hanno saputo muoversi tra le arti, cinema incluso. Un’altrettanta grande ecletticità, almeno a livello di fruizione, mi sembra di ritrovarla nell’autrice che, con le citazioni e i riferimenti, si muove agevolmente negli ambiti più differenti passando da Platone a Marinetti, dalla Bibbia alle Flappers e al cinema.


Con Il misterioso caso del “Benjamin Button” da Torino a Hollywood, Patrizia Deabate presenta un suggestivo parallelismo tra Nino Oxilia e Francis Scott Fitzgerald, due personalità poliedriche e tra loro legate Continua a leggere

Priscilla Dean e Tod Browning: un viaggio esotico

priscilladean2Nel periodo di passaggio tra gli anni ’10 e ’20 del 900, assistiamo a una feconda collaborazione tra Tod Browning e Priscilla Dean che sembra essere molto più forte di quella tra il regista e Lon Chaney. Si parte da Which Woman? (1918) in cui Tod Browning subentra come regista a Pollard, proseguendo con The Brazen Beauty, The Wicked Darling, The Exquisite Thief, The Virgin of Stamboul, Outside the law, Under two flags, Drifting e, in ultimo, White Tiger nel 1923. Di questi, per capirci, solo due vedono Lon Chaney e in entrambi i film interpreta praticamente lo stesso ruolo, quello del malavitoso ingestibile ed efferato. Questo è un periodo in cui Browning sperimenta poco e presenta film in cui Priscilla Dean interpreta, in due ambientazioni distinte, sostanzialmente Continua a leggere

Le Giovani Aquile (Noored Kotkad) – Theodor Luts (1927)

BílyrajNegli anni ’20, dopo la creazione di tanti piccoli stati nazionali a partire dalla fine dei grandi imperi, abbiamo imparato a vedere tanti film nazionalistici più o meno riusciti. Noored Kotkad è uno di questi ma ha comunque una storia particolare che potete recuperare sfogliando il catalogo delle Giornate del cinema muto di Pordenone del 2019. Il film racconta le vicende del neonato stato Estone alle prese con l’invasione sovietica e della conseguente guerra di indipendenza che andò dal 1918 al 1920. Incredibilmente uno stato così piccolo riuscì a vincere contro le forze nemiche e dichiarare la sua indipendenza grazie anche all’arruolamento volontario di tanti giovani.

La peculiarità di questo film, rispetto ad altri dello stesso tipo, è una componente comica molto alla Svejk in cui Continua a leggere

Lo zingaro ammaliatore (Mustalaishurmaaja) – Valentin Vaala (1929)

BílyrajOggi non è più così, ma fino almeno alla prima metà del ‘900 c’era un grande interesse cinematografico verso gli usi e i costumi “gipsy” e fioccavano quindi film in cui si mettevano in evidenza la loro passionalità ma anche estrema impulsività. Non si trattava di un interesse limitato a un singolo stato ma era piuttosto trasversale. Per esempio abbiamo in Francia La Folie des Vaillants della Dulac (1925) e nell’allora Cecoslovacchia Cikáni (1922). Anche il mio amato Von Stroheim si era interessato al “genere” tanto da volerne fare un film, Paprika, che divenne invece un romanzo.

Quali sono le caratteristiche tipiche di queste opere? In genere abbiamo molta attenzione alle usanze, una storia d’amore drammatico e tristi presagi che, come in un flash forward, sono uno specchio per il finale generalmente Continua a leggere

Un triste sorriso: da Broken Blossoms a Joker

lillianGish_forced_smileSapete la mia ritrosia nel parlare di film cult o che comunque hanno fatto la storia del medium cinematografico. Che cosa posso aggiungere io di più? Per me però Broken Blossoms è racchiuso in un gesto diventato immortale, quello della protagonista che si disegna in maniera forzata un sorriso tirando su gli angoli della bocca con le dita. Tutti volenti e nolenti, vi sarete imbattuti in questo gesto ed è entrato di fatto all’interno della cultura pop mondiale. Ma è possibile ricostruire una storia di questo triste sorriso? Voglio provarci, in maniera semiseria, con questo articolo che non ha alcuna pretesa di essere completo.

Partiamo quindi da Broken Blossoms di Griffith dove a realizzare questo gesto è Lucy Burrows (Lillian Gish), figlia di un pugile spietato e alcolizzato che dopo averla maltrattata le chiede almeno di mettere su un sorriso. Il gesto, secondo la tradizione, venne Continua a leggere

I Racconti di Hoffmann (Hoffmanns Erzählungen) – Richard Oswald (1916)

hoffmannIl film di cui parliamo oggi è una delle prime trasposizione cinematografiche di Les contes d’Hoffmann, opera in cinque atti di Offenbach su libretto di Jules Barbier rappresentato per la prima volta nel 1881. Ci sono delle sostanziali differenze tra la versione di Oswald e quella originale che analizzeremo più sotto. Questo adattamento è piuttosto ben realizzato e contiene anche delle riprese interessanti nonostante siamo appena nel 1916. Andiamo ora alla divisione per atto e poi vediamo le differenze col testo originale:

Nel primo atto troviamo un giovane Hoffmann (Kurt Wolowsky) che, dopo essere stato maltrattato dai genitori, fugge di casa. Trova ospitalità da Continua a leggere

The Man Without Desire – Adrian Brunel (1923)

Nina_Vanna_and_Ivor_NovelloChi mi segue da qualche tempo conosce il mio interesse per Ivor Novello e i suoi film. Tra questi ce n’era uno che mi ripromettevo da tempo di vedere, questo The Man Without Desire che allo stesso tempo mi attraeva e mi respingeva. Come avrete visto il film rientrava tra quelli del progetto fantascientifico ma di fatto, terminata la visione, è più relativo al filone alchimistico/esoterico più che ad una scienza vera e propria. Il film mi ha ricordato per certi versi The Road to Yesterday ma anche Black Oxen, ma aggiunge a questi una componente davvero inusuale legata alla perdita del desiderio sessuale e, di fatto, all’impotenza.

Siamo nel 1800 e il conte veneziano Vittorio Dandolo (Ivor Novello) è innamorato della bella Leonora (Nina Vanna) che è però sposata con Continua a leggere

Il Corvo (The Blackbird) – Tod Browning (1926)

Con il cinema di Tod Browning e Lon Chaney mi sembra un po’ di tornare indietro nel tempo ai primi periodi di E Muto Fu. Se ci seguite da tanto tempo saprete che il mio amore per il muto nasce da quello per i Monsters della Universal anni ‘30/’40 di cui Browning ne è certamente un esponente di spicco. Per questo i primissimi articoli erano spesso dedicati a questa splendida coppia e ai loro film più celebri. Tra questi non avevo mai visto e quindi recensito The Blackbird, film del 1926 che non manca di riservare delle sorprese.

Il film racconta la storia di Dan “The Blackbird” (Lon Chaney) che per meglio nascondere le sue malefatte interpreta segretamente il ruolo del fratello The Bishop, disabile dal cuore d’oro, sempre disposto ad aiutare gli altri. Un giorno Dan incontra Continua a leggere