Dafni e Cloe (Dafnis kai Hloi – Δάφνις και Χλόη) – Orestis Laskos (1931)

Dafni_CloePiccolo disclaimer prima di iniziare: questo è un articolo scritto da un classicista su una trasposizione di un film basato su un romanzo ellenistico. Può contenere pedanteria da specialista. Scherzi a parte cercherò di evidenziare all’interno di questo articolo analogie e differenze rispetto all’opera originaria per vedere quanto queste abbiamo influenzato positivamente o meno l’incedere della narrazione.

Il film che andiamo a vedere oggi è il primo sopravvissuto di Orestis Laskos, allievo del Dimítrios Gaziádis che abbiamo imparato a conoscere negli scorsi mesi. Come spesso capita con i pionieri del cinema internazionale, Laskos non è però solamente un regista, ma Continua a leggere

Il cinema di Emil Artur Longen e Antonín Pech

Il primo cinema ceco è fatto di personalità poliedriche che vedono nel cinema solo una delle tante possibilità di esprimersi e sperimentare. Ovviamente questo vale sia per Emil Artur Longen che per Antonín Pech ma andiamo ad analizzarli singolarmente. Bisogna dire che, a livello prettamente formale, questi film e questi autori operarono sotto l’allora Impero Austro-Ungarico visto che lo stato cecoslovacco nascerà solo dopo il primo conflitto mondiale eppure si tratta di produzioni assolutamente locali e per questo vengono considerate come ceche a tutti gli effetti.

Antonín Pech nasce nel 1874 e inizia la sua Continua a leggere

Peccatrice senza peccato (Grešnica bez greha) – Kosta Novaković (1927-1930)

nikola2Ci sono film talmente brutti da essere divertenti e questo è, purtroppo, uno di questi. Nel corso degli anni abbiamo visto spesso dei film provenienti da aree cinematografiche “periferiche” che per brama di citazionismo si ritrovavano a fare prodotti al limite del guardabile. Tra questi, di recente, abbiamo ad esempio parlato di Wara Wara che aveva, proprio come Grešnica bez greha, il brutto vizio di voler includere generi diversi anche quando non ce n’era bisogna. In questo film si passa dal dramma alle comiche senza soluzione di continuità o da riprese molto “classiche” per poi sfociare nell’avanguardia. Il problema è che il girato è veramente pessimo e il montaggio lo è ancora di più. Di continuo troviamo azioni che si ripetono o scene tirate troppo Continua a leggere

Il Max Linder americano

Linder10Nei precedenti capitoli abbiamo analizzato le produzioni francesi di Max Linder, ma non possiamo non proseguire il nostro viaggio con la seconda parte della vita dell’artista. Spartiacque della sua carriera, come per tanti è lo scoppio della guerra nel 1914 quando Linder decide di arruolarsi come autista privato per portare dispacci. Oltre a questo faceva anche rappresentazioni per risollevare l’animo dei soldati. In questo periodo girò anche la voce della sua morte durante la guerra durante la battaglia di Aisne, cosa che lo stesso entourage di Linder dovette smentire dicendo che era stato solo ferito. Fu mandato all’ospedale con un colpo che gli perforò i polmoni ma ebbe anche ripercussioni psichiche. Durante la sua degenza ospedaliera ebbe i primi contatti con Essanay in teoria per 20 film. Doveva prendere il posto di Chaplin. Il suo viaggio diventa un vero e proprio evento e venne girato Max Comes Across. Una volta arrivato venne accolto, tra gli altri, proprio da Chaplin che Continua a leggere

Dal Mattino a Mezzanotte (Von morgens bis mitternachts) – Karlheinz Martin (1920)

von-morgens-bis-mitternachtsA pochi mesi di distanza dal mitico Das Cabinet des Dr. Caligari, ecco uscire nelle sale un altro film espressionista che porta forse agli estremi alcuni soluzioni visive che erano state proposte in Caligari. In Von morgens bis mitternachts tutto si distorce e si trasforma, dalla scenografia ai costumi fino ai personaggi stessi che, con trucchi arditi, assumono forme spigolose e oscure. La storia assume contorni minimali, i personaggi non hanno neanche un nome e non mancano riferimenti simbolici.

Una ricca signora straniera (Erna Morena) entra in una banca perché ha bisogno di denaro per acquistare un quadro voluto dal figlio (Hans Heinrich von Twardowski). Per motivi burocratici, alla donna non Continua a leggere

No Woman Knows – Tod Browning (1921)

Tod-Brownings-NO-WOMAN-KNOWS-Universal-Film-1921Prima di iniziare voglio ringraziare la Filmoteca Española che ha digitalizzato per me questo film che si trova solo conservato presso i loro archivi. Che mi risulti sul web non ci sono recensioni del film da parte di persone che lo hanno visto ma vengono solo riportate fonti da riviste dell’epoca. In questo siamo precursori e possiamo per altro chiudere temporaneamente il progetto dedicato a Tod Browning. Dico temporaneamente perché esistono altri film “introvabili” che sono The Deciding Kiss (1918), presente negli archivi del CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée), The Man Under Cover (1922) conservato al MOMA e Dollar Down (1925) che si trova presso l’UCLA Film & Television Archive. Purtroppo nessuno di questi tre archivi ha messo a disposizioni servizi di digitalizzazione dei film in pellicola per questo vorrei ringraziare in maniera ancora più sentita la Filmoteca Española. Mi toccherà fare prima o poi del turismo archivistico e girarmi gli Stati Uniti alla ricerca di film conservati gelosamente nelle cineteche!

Possiamo ora iniziare a parlare di No Woman Knows! Continua a leggere

Bestia – Aleksander Hertz (1917)

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Nel nostro lungo viaggio nella cinematografia muta mondiale non abbiamo mai avuto modo di andare in Polonia e di recente ho avuto modo di trovare un momento per farci un piccolo salto grazie a Bestia di Aleksander Hertz. Il film è noto per essere la prima testimonianza filmica della mitica Pola Negri che iniziò nella sua patri alla sua carriera per poi spostarsi in Germania (di questa sua avventura abbiamo recensito Die Augen der Mumie Ma) e poi negli Stati Uniti (sempre di Lubitsch recensimmo l’americano Forbidden Paradise). Il film venne proiettato in Italia durante il Cinema Ritrovato 2017, una di quelle edizioni a cui non sono purtroppo potuto andare per motivi di salute (nello specifico in quei giorni mi trovavo in ospedale). Il 2017 era del resto l’anno del centenario e proprio allora venne rilasciata la versione restaurata poi rilasciata in DVD.

Il film racconta le vicende di Pola Basznikow (Pola Negri), ragazza che Continua a leggere

Max Linder tra metacinema e colpi di genio

maxlinder2Siamo nell’ultima parte del nostro viaggio nell’epoca d’oro del cinema di Max Linder. Questa è forse la sezione che preferisco, estremamente ricca di cose geniali e divertenti che sicuramente saranno catturare anche voi. Linder, come abbiamo visto più volte, era uno sperimentatore e qui potrete vedere fino a che punto le sue gag possono spingersi per far ridere e stupire lo spettatore. Bisogna dire, per corretteza, che alcuni di questi corti non sono diretti da Linder (in fondo agli articoli potete vedere quali), ma dai testi consultati sembrerebbe che comunque l’artista avesse una certa voce in capitolo.

Se pensate che il viaggio sia finito Continua a leggere

Terrore (Terreur) – Gérard Bourgeois, Edward José (1924)

Partiamo dalla fine con questo Terreur, ultimo film dell’attrice, girato in Francia, che dovrà poi ritirarsi dalle scene per motivi di salute. Ho potuto recuperare il film come sorta di extra dal dvd “Pearl White Queen of the serials” della grapevine. La qualità del master, come spesso capita con i dvd della Grapevine, era pessima, ma purtroppo quest’ultima è spesso l’unica a dare la possibilità di vedere determinate cose. Oltre a questo il film non è completo, ma restano comunque una quarantina di minuti abbondanti ed è piuttosto semplice farsi un’idea della storia. Siamo nella solita fantascienza “bellica” con un’invenzione che potrebbe, qualora cadesse nelle mani sbagliate, fare grandissimi danni all’umanità.

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L’ultimo Browning muto tra magia ed esotismo

browningDopo aver visto insieme i film di Tod Browning con Priscilla Dean, eccoci pronti ad un salto cronologico verso i tardi anni ’20. In questo nuovo articolo analizzeremo tre film del suo ultimo periodo muto che vanno dal 1927 al 1929: The Show (1927), West of Zanzibar (1928) e Where The East is East (1929). Caratteristica che unisce questi tre lungometraggi è la presenza, ancora una volta, di un’ambientazione più o meno esotica nonché una certa attrazione per i “freak”, le deformazioni fisiche e gli spettacoli da fiera. Come visto nei precedenti articoli, un altro elemento è quello di avere una durata piuttosto ridotta (poco più di un’ora) con una certa linearità di fondo data anche dal fatto che le vicende si sviluppano sulle relazioni tra tre o quattro personaggi al massimo. Se negli articoli precedenti avevamo visto una certa predilezione per i bassifondi e l’esotismo, qui vedremo che quest’ultimo elemento viene mantenuto ma inizia a subentrare, complice anche il trasformismo di Lon Chaney Continua a leggere