Camille diretto da Ray C. Smallwood è una versione de La Signora delle Camelie di Alexandre Dumas figlio che intriga più per la rete di relazioni “stellari” intorno ad essa che per il contenuto stesso del film. Produttrice la mitica diva Alla Nazimova, che qui interpreta anche il ruolo da protagonista. Al suo fianco vuole il mitico Rodolfo Valentino che dopo 10 anni fa finalmente la sua comparsa su E Muto Fu. Alla scenografia ecco invece Natacha Rambova che sposerà di lì a breve proprio il buon Rudolph per un paio di anni. Fili che si intrecciano per dare vita a un film che possa essere il più accattivante possibile per il grande pubblico. Continua a leggere
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Lo Scoiattolo (Die Bergkatze) – Ernst Lubitsch (1921)
Questa edizione del Cinema Ritrovato ha cospirato per farmi parlare di alcuni dei più grandi classici del cinema muto. Così, dopo aver dovuto scrivere de Il Carretto Fantasma, di La chute de la maison Usher e di die Hintertreppe eccomi di fronte al mitico Die Bergkatze (it. Lo Scoiattolo), una delle commedie mute più amate e apprezzate dal pubblico contemporaneo con protagonista una spettacolare Pola Negri. Sapete che non amo le commedie, ma seguendomi saprete anche che il mitico Lubitsch fa eccezione grazie alla sua capacità di confezionare dei film molto raffinati e curati a partire dalle immagini fino alle situazioni comiche. Continua a leggere
I Figli di Nessuno – Ubaldo Maria Del Colle (1921)
Faccio una fatica enorme a scrivere de I Figli di Nessuno di Ubaldo Maria Del Colle perché rappresenta per me è stata una delle più grandi delusioni del festival complice una prima parte piuttosto interessante ma seguita da una seconda tra le più schifosamente melense che abbia mai visto. In realtà la serie era originariamente divisa in tre parti che, in occasione del primo restauro, venne accorpata in due. Il nome prende origine dai trovatelli che si ritrovano a lavorare e dormire all’interno delle cave di marco di Carrara dove la vicenda prende le mosse. Continua a leggere
Arsen Georgiashvili (Arsen Dżordżiaszwili – არსენა ჯორჯიაშვილი) – Ivan Perestiani (1921)
Il Cinema Ritrovato è sempre l’occasione per vedere pellicole meno note che, per diversi motivi, hanno ricevuto trattamenti particolari e addirittura un restauro. In questo cornice si inserisce Arsen Georgiashvili che rappresenta una delle prime produzioni della cinematografia dell’odierna Georgia, paese che ha saputo comunque regalare alcuni spunti sperimentali e non di tutto rispetto. Lo abbiamo visto spesso come le produzioni delle zone periferiche abbiano la generale tendenza ad esaltare eroi locali o l’acquisizione dell’indipendenza. In questo caso ci ritroviamo a seguire la storia che ha portato il lavoratore del deposito ferroviario Arsen Georgiashvili (Michail Čiaureli), di dichiarata fede socialista, contro Grjaznov (Nikolaj Jachmenev), generale zarista a capo di stato maggiore del distretto militare caucasico. L’idea generale del film è quella di soffermarsi sugli ideali e sui cari che sono intorno ad Arsen, ovvero l’amata Nino (Alisa Kikodze), la madre (Elisabed Cherkezishvili) e la sorella (Nino Dolidze). Continua a leggere
L’Arlésienne – André Antoine (1922)
Il Cinema Ritrovato ci sta portando a riscoprire, anno dopo anno, alcuni splendidi lavori restaurati di André Antoine grazie al contributo della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e della Cinémathèque française a cui, per questo film in particolare, si è unito anche il CNC. Riscoprire il cinema di Antoine vuol dire vedere una parte di cinema francese che generalmente non viene considerato dando maggiore spazio ai lavori sperimentali che anche in queste pagine abbiamo più volte analizzato. André Antoine era però un autore amato e apprezzato da pubblico e critica e questo non deve essere dimenticato se si vuole avere un quadro completo della storia del cinema francese. L’Arlesienne è Continua a leggere
Sessue Hayakawa tra Black Roses e The Swamp
Grazie alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone del 2020 ho iniziato a conoscere e seguire i film con protagonista il mitico Sessue Hayakawa attore nato in Giappone ma che deve la sua fama a Hollywood e, nonostante la lunga carriera anche nel sonoro, al cinema muto. Come in un filo diretto durante il Cinema Ritrovato 2021 ecco presentati due film, di cui uno frammentario, proveniente entrambi dal Gosfil’mofond ed entrambi diretti da Colin Campbell nel 1921 come Where Lights Are Low. Durante la presentazione di Tamara Shvediuk è emerso che l’attore era molto popolare in Russia anche se i suoi film, complice l’antiamericanismo imperante, avevano una critica generalmente negativa. Questo era un trattamento riservato a tutta la produzione d’oltreoceano ma l’attore era invece sempre decantato come “Impeccabile”, “Grande artista, talento perfetto” o come “Il più grande attore tragico della nostra epoca”. Continua a leggere
Rapacità (Greed) – Erich von Stroheim (1924)
Son passati 10 lunghi anni da quando in un pub romano un amico di amici, conosciuta la mia passione per il cinema anni ’30 e ’40, mi chiedeva se avessi mai visto dei film muti. Facendo rapidamente mente locale mi ero reso conto che effettivamente, a parte i grandi classici come Nosferatu, Metropolis e pochi altri, non è che ne avessi visti molti. Con gli occhi che gli brillavano mi raccontò allora la storia di un regista e di un film maledetto che doveva durare inizialmente 10 ore per poi essere tagliato e ritagliato fino ad arrivare a poco più di un’ora e mezza. Nonostante questo, mi assicurava, quello che era rimasto era un capolavoro e dovevo assolutamente vederlo. Lo ammetto, sono sempre stato attratto dai personaggi e dalle storie di questo tipo. Uno dei miei cantanti preferiti è Continua a leggere
I Film italiani della Komiya Collection
La Komiya Collection presentata durante il Cinema Ritrovato 2021 presenta dei film magari estremamente frammentari ma di cui mi sento il bisogno di parlare per puro spirito documentario. Ne ho dunque raccolti alcuni in questo articolo contenitore in cui, vedrete, si ritrova principalmente la trama, i nomi degli interpreti notioltre a qualche piccola considerazione personale. Spesso, a causa dell’estrema brevità dei frammenti, è infatti possibile dire di più. Per la descrizione generale di cosa si tratta vi invito a leggere l’articolo scritto da Alessia Carcaterra per Cinefilia Ritrovata. Prima di iniziare tenete presente che la maggioranza dei frammenti conservati sono della Ambrosio Film questo perché, per questioni chimiche o materiali, le loro pellicole hanno resistito meglio al termpo rispetto a quelle della Cines che si sono, al contrario, deteriorate quasi del tutto. Non si tratta di un caso isolato, in altre collezioni era avvenuta la stessa cosa con pellicole Pathé e Gaumont. Continua a leggere
La caduta della casa Usher (La chute de la maison Usher) – Jean Epstein (1928)
Dopo aver portato a termine, non senza problemi, La Glace à trois faces, Jean Epstein parte per un nuovo progetto prendendo spunto da alcuni racconti di Edgar Allan Poe in particolare La caduta della casa degli Usher, che darà il nome al film, e Il ritratto ovale. Epstein trasforma, forse avendo in mente il tema dell’incesto a lui molto caro, il rapporto di parentela tra Roderick e Madeleine Usher (che sono fratello e sorella) in un rapporto coniugale aggiungendo il tema del quadro dal ritratto ovale. Oltre a questo decide di prediligere l’aspetto più propriamente visivo a discapito della trama.
Roderick Usher (Jean Debucourt) chiama a casa un amico di vecchia data (Charles Lamy) per averlo accanto a sé in un momento difficile. Giunto nel castello della famiglia Usher l’uomo trova una situazione decisamente particolare Continua a leggere
My Cousin – Edward José (1918)
Quando si è piccoli si è soliti millantare cose incredibili fatte da parenti più o meno prossimi riassumibili in “miocuggino ha fatto cose”. La mia storia personale è ancora più vicina perché quando avevo 15 anni ero solito perculare un mio zio acquisito francese che alla veneranda età di 40/50 anni continuava a raccontare queste frottole per farsi accettare da me e dai miei parenti. La più divertente, che ancora ricordo, fu quando mi raccontò di conoscere un tizio che aveva visto un tipo capace di spingere altre persone con la sola imposizione delle mani. Su questo tema è un po’ incentrato il My Cousin di Edward José di cui riporto brevemente la trama: Continua a leggere