Bestia – Aleksander Hertz (1917)

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Nel nostro lungo viaggio nella cinematografia muta mondiale non abbiamo mai avuto modo di andare in Polonia e di recente ho avuto modo di trovare un momento per farci un piccolo salto grazie a Bestia di Aleksander Hertz. Il film è noto per essere la prima testimonianza filmica della mitica Pola Negri che iniziò nella sua patri alla sua carriera per poi spostarsi in Germania (di questa sua avventura abbiamo recensito Die Augen der Mumie Ma) e poi negli Stati Uniti (sempre di Lubitsch recensimmo l’americano Forbidden Paradise). Il film venne proiettato in Italia durante il Cinema Ritrovato 2017, una di quelle edizioni a cui non sono purtroppo potuto andare per motivi di salute (nello specifico in quei giorni mi trovavo in ospedale). Il 2017 era del resto l’anno del centenario e proprio allora venne rilasciata la versione restaurata poi rilasciata in DVD.

Il film racconta le vicende di Pola Basznikow (Pola Negri), ragazza che Continua a leggere

Salomè – Colin McKenzie (1930)

colinmckenzieDel cinema muto Neozelandese sappiamo veramente tanto poco e oggi abbiamo l’occasione di parlarne con un regista davvero straordinario di cui solo di recente abbiamo riscoperto le opere maggiori. Colin McKenzie, fin da piccolo, dimostra una propensione per la sperimentazione con l’uso di tecniche innovative per riprese in movimento (ad esempio legando una camera alla bicicletta). Salomè è il suo progetto più ambizioso e maledetto. Pensato ed iniziato prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, esso subisce uno stop a causa dell’arruolamento e della morte in guerra del fratello di Colin che, nel film, faceva la parte di un soldato romano amante di Salomè. Proprio nel film era scoppiata la storia d’amore tra il fratello di Colin e l’attrice protagonista, May Belle. Dopo la morte del fratello la giovane si sposerà poi con Colin che riprenderà le riprese solo diversi anni dopo mettendo a frutto tutti i risparmi che era riuscito a guadagnare.

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Terrore (Terreur) – Gérard Bourgeois, Edward José (1924)

Partiamo dalla fine con questo Terreur, ultimo film dell’attrice, girato in Francia, che dovrà poi ritirarsi dalle scene per motivi di salute. Ho potuto recuperare il film come sorta di extra dal dvd “Pearl White Queen of the serials” della grapevine. La qualità del master, come spesso capita con i dvd della Grapevine, era pessima, ma purtroppo quest’ultima è spesso l’unica a dare la possibilità di vedere determinate cose. Oltre a questo il film non è completo, ma restano comunque una quarantina di minuti abbondanti ed è piuttosto semplice farsi un’idea della storia. Siamo nella solita fantascienza “bellica” con un’invenzione che potrebbe, qualora cadesse nelle mani sbagliate, fare grandissimi danni all’umanità.

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L’ultimo Browning muto tra magia ed esotismo

browningDopo aver visto insieme i film di Tod Browning con Priscilla Dean, eccoci pronti ad un salto cronologico verso i tardi anni ’20. In questo nuovo articolo analizzeremo tre film del suo ultimo periodo muto che vanno dal 1927 al 1929: The Show (1927), West of Zanzibar (1928) e Where The East is East (1929). Caratteristica che unisce questi tre lungometraggi è la presenza, ancora una volta, di un’ambientazione più o meno esotica nonché una certa attrazione per i “freak”, le deformazioni fisiche e gli spettacoli da fiera. Come visto nei precedenti articoli, un altro elemento è quello di avere una durata piuttosto ridotta (poco più di un’ora) con una certa linearità di fondo data anche dal fatto che le vicende si sviluppano sulle relazioni tra tre o quattro personaggi al massimo. Se negli articoli precedenti avevamo visto una certa predilezione per i bassifondi e l’esotismo, qui vedremo che quest’ultimo elemento viene mantenuto ma inizia a subentrare, complice anche il trasformismo di Lon Chaney Continua a leggere

Within Our Gates – Oscar Micheaux (1920)

erotikonAd un certo punto della storia del cinema si faceva un po’ a gara a fare i “primi film” di un po’ di tutto. Nel 1924, ad esempio, venne fatto His Busy Hour, diretto forse da Albert Ballin, che includeva un cast composto solo da persone sorde. Cito questo perché, da specializzato sul sostegno per altro con tesi teorica sulla sordità, si tratta di una di quelle pellicole difficilmente reperibili che vorrei tanto vedere. Within Our Gates è invece un film composto da cast principalmente afroamericano e che porta avanti, come è giusto che sia, la problematica relativa all’uguaglianza dei diritti. Il regista è Oscar Micheaux, considerato uno dei primi registi afroamericani della storia del film e autore di molti di questi “race movie” di cui Within Our Gates era uno dei primissimi. Penso sia sempre bello sapere che già nel primo ‘900 ci fossero persone che avevano a cuore determinate tematiche. Lo abbiamo visto in passato, ad esempio, con Anders als die Andern (it. Diverso dagli altri) e lo andremo a vedere oggi con questo film:

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The Informer – Arthur Robison (1929)

theinformer4Questa volta davvero non riesco a capire come questo film sia così poco citato perché ha veramente tutto per essere apprezzato: una trama ben costruita, tanta azione, una fotografia curatissima e un cast stellare con, tra gli altri, Lars Hanson e Lya de Putti. Da qualche anno si è aggiunta anche una splendida versione restaurata con un accompagnamento musicale riuscitissimo che permette di godersi l’esperienza visiva al massimo. Io personalmente ho scoperto The Informer solo perché era uno di quei rari film di cui abbiamo sia la versione muta che sonora e chi mi conosce saprà sicuramente quanto sia affascinato da essi così come dai remake operati dallo stesso regista. A tal proposito è sicuramente più noto il remake fatto da Continua a leggere

Priscilla Dean e Tod Browning: la regina dei sobborghi

priscilla_deanQualche settimana fa aveva iniziato una rassegna dedicata ai film del duo Browning-Dean dove riscontravamo, di fatto, un doppio macro filone. Da una parte abbiamo i film di ambientazione esotica, di cui abbiamo già parlato, dall’altra quelli dei sobborghi, di cui invece ci occuperemo oggi. Se devo esprimere una preferenza persona, questa seconda tipologia è quella a mio avviso più riuscita, anche perché, in due casi su tre, troviamo anche il mio amato Lon Chaney nel ruolo di antagonista. Segnalo che, tra questi, Outside the law è già stato trattato ai primordi del sito e pertanto è escluso da questa lista. In appendice troverete qualche parola su The Exquisite Thief (1922) che era presente in forma frammentaria (appena 8 minuti) nel mitico ritrovamento di Dawson City e che si trova, come extra, nel documentario edito in Italia dalla Cineteca di Bologna. Premetto che acquistai l’edizione Continua a leggere

Avversario segreto (Die Abenteurer G.m.b.H.) – Fred Sauer (1929)

Die Abenteurer GMBHDa appassionato dei grandi classici mi sono sempre chiesto. Esiste un film muto tratto da un romanzo di Agatha Christie? La risposta è sì, ed è Die Abenteurer G.m.b.H. tratto da The Secret Adversary del 1922. Non è, in realtà, l’unico adattamento da un romanzo della nota giallista. Un anno prima, infatti, era stato rilasciato The Passing of Mr Quinn che però è andato perduto. Il film è tratto da una serie minore della Christie dedicata ai detective dilettanti Tommy e Tuppence, che qui, forse perché il film è preservato nella sua versione per il mercato belga, prendono i nomi di Pierre Laffitte e Lucienne Fermont. Davvero un peccato che non esistano adattamenti con Continua a leggere

La Dea (Shen nu – 神女) – Wu Yonggang (1934)

shennuIn uno strano percorso a ritroso che è decisamente contrario al mio classico metodo di ricerca, dopo Gou feng (1935), ultimo film con Ruan Lingyu prima del suicidio, ho visto Shen nu che, seppur girato un anno prima, sembra invece addirittura successivo. Come detto anche per l’articolo precedente non ho alcuna conoscenza pratica o teoria del cinema muto cinese pertanto mi sto approcciando ad esso con un atteggiamento davvero positivo e privo di qualsiasi preconcetto. Rimane la mia impressione passata: per gusto nella fotografia e nella recitazione sembra di trovarsi davanti ad un film occidentale a metà tra il cinema americano ed europeo ma è davvero lontanissimo dal mio preconcetto di “cinema asiatico” che si basa, in realtà, sul solo cinema giapponese, come se il Giappone dovesse fare per forza scuola su tutto il continente asiatico. Continua a leggere

Fitzgerald e l’Oxilia segreto

Deabate_ButtonComincio con ringraziare di cuore Patrizia Deabate che mi ha dato la possibilità di leggere questo libro. Come sapete non sono uno studioso di cinema ma ho comunque l’impostazione da storico. Come tale, mi sono trovato di fronte a una ricerca veramente ben costruita, figlia di una ricerca bibliografica e documentaria molto ricca. Troverete in questo articolo una recensione che spero possa chiarirvi in breve il contenuto del libro e spingervi eventualmente all’acquisto o la consultazione in biblioteca. Premetto che il cinema muto viene toccato in parte ma che protagonisti assoluti sono due autori a tutto tondo che hanno saputo muoversi tra le arti, cinema incluso. Un’altrettanta grande ecletticità, almeno a livello di fruizione, mi sembra di ritrovarla nell’autrice che, con le citazioni e i riferimenti, si muove agevolmente negli ambiti più differenti passando da Platone a Marinetti, dalla Bibbia alle Flappers e al cinema.


Con Il misterioso caso del “Benjamin Button” da Torino a Hollywood, Patrizia Deabate presenta un suggestivo parallelismo tra Nino Oxilia e Francis Scott Fitzgerald, due personalità poliedriche e tra loro legate Continua a leggere