La Signora delle Camelie (Camille) – Ray C. Smallwood (1921)

camilleCamille diretto da Ray C. Smallwood è una versione de La Signora delle Camelie di Alexandre Dumas figlio che intriga più per la rete di relazioni “stellari” intorno ad essa che per il contenuto stesso del film. Produttrice la mitica diva Alla Nazimova, che qui interpreta anche il ruolo da protagonista. Al suo fianco vuole il mitico Rodolfo Valentino che dopo 10 anni fa finalmente la sua comparsa su E Muto Fu. Alla scenografia ecco invece Natacha Rambova che sposerà di lì a breve proprio il buon Rudolph per un paio di anni. Fili che si intrecciano per dare vita a un film che possa essere il più accattivante possibile per il grande pubblico.  Continua a leggere

Sessue Hayakawa tra Black Roses e The Swamp

Grazie alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone del 2020 ho iniziato a conoscere e seguire i film con protagonista il mitico Sessue Hayakawa attore nato in Giappone ma che deve la sua fama a Hollywood e, nonostante la lunga carriera anche nel sonoro, al cinema muto. Come in un filo diretto durante il Cinema Ritrovato 2021 ecco presentati due film, di cui uno frammentario, proveniente entrambi dal Gosfil’mofond ed entrambi diretti da Colin Campbell nel 1921 come Where Lights Are Low. Durante la presentazione di Tamara Shvediuk è emerso che l’attore era molto popolare in Russia anche se i suoi film, complice l’antiamericanismo imperante, avevano una critica generalmente negativa. Questo era un trattamento riservato a tutta la produzione d’oltreoceano ma l’attore era invece sempre decantato come “Impeccabile”, “Grande artista, talento perfetto” o come “Il più grande attore tragico della nostra epoca”. Continua a leggere

Rapacità (Greed) – Erich von Stroheim (1924)

Greed_1924_posterSon passati 10 lunghi anni da quando in un pub romano un amico di amici, conosciuta la mia passione per il cinema anni ’30 e ’40, mi chiedeva se avessi mai visto dei film muti. Facendo rapidamente mente locale mi ero reso conto che effettivamente, a parte i grandi classici come Nosferatu, Metropolis e pochi altri, non è che ne avessi visti molti. Con gli occhi che gli brillavano mi raccontò allora la storia di un regista e di un film maledetto che doveva durare inizialmente 10 ore per poi essere tagliato e ritagliato fino ad arrivare a poco più di un’ora e mezza. Nonostante questo, mi assicurava, quello che era rimasto era un capolavoro e dovevo assolutamente vederlo. Lo ammetto, sono sempre stato attratto dai personaggi e dalle storie di questo tipo. Uno dei miei cantanti preferiti è Continua a leggere

My Cousin – Edward José (1918)

Quando si è piccoli si è soliti millantare cose incredibili fatte da parenti più o meno prossimi riassumibili in “miocuggino ha fatto cose”. La mia storia personale è ancora più vicina perché quando avevo 15 anni ero solito perculare un mio zio acquisito francese che alla veneranda età di 40/50 anni continuava a raccontare queste frottole per farsi accettare da me e dai miei parenti. La più divertente, che ancora ricordo, fu quando mi raccontò di conoscere un tizio che aveva visto un tipo capace di spingere altre persone con la sola imposizione delle mani. Su questo tema è un po’ incentrato il My Cousin di Edward José di cui riporto brevemente la trama:  Continua a leggere

Gli amori di Carmen (The Loves of Carmen) – Raoul Walsh (1927)

Negli anni ‘20 andavano molto di moda due tipologie di film: quello sulle donne fatali spagnole e quello su quelle selvagge zingare. Perché non unire i due filoni con una donna fatale e selvaggia zingara in Spagna? Ecco allora corride, balli indiavolati e sensuali uniti a un caratteraccio ferino e l’immancabile destino segnato dalle carte. Questo miscuglio è The Loves of Carmen (1927) andato in scena in versione restaurata durante il Cinema Ritrovato 2021. Bisogna dire che la storia non è affatto originale ma è ispirata al racconto Carmen di  Prosper Mérimée (1845) da cui si discosta in parte, come leggerete a breve dalla trama.

Carmen (Dolores del Río) è una splendida ragazza che Continua a leggere

Miss Lulu Bett – William C. deMille (1921)

misslulubett_posterSarà un caso o forse no ma ultimamente ci stiamo imbattendo in tanti film che per un motivo o per un altro sono collegati con il naturalismo e la necessità di portare avanti un racconto oggettivo della realtà sociale locale. Miss Lulu Bett nasce dalla penna di Zona Gale, prima donna a ricevere il premio Pulitzer per la drammaturgia grazie alle sue opere sociali fortemente legate allo stato del Wisconsin dove è nata e cresciuta. Questo romanzo viene scritto nel 1920 e può rientrare nel filone legato alla favola di Cenerentola pur con un’importante novità: qui Cenerentola è artefice del suo destino e riesce a realizzare i propri sogni coi tempi e coi modi che reputa più Continua a leggere

Il Max Linder americano

Linder10Nei precedenti capitoli abbiamo analizzato le produzioni francesi di Max Linder, ma non possiamo non proseguire il nostro viaggio con la seconda parte della vita dell’artista. Spartiacque della sua carriera, come per tanti è lo scoppio della guerra nel 1914 quando Linder decide di arruolarsi come autista privato per portare dispacci. Oltre a questo faceva anche rappresentazioni per risollevare l’animo dei soldati. In questo periodo girò anche la voce della sua morte durante la guerra durante la battaglia di Aisne, cosa che lo stesso entourage di Linder dovette smentire dicendo che era stato solo ferito. Fu mandato all’ospedale con un colpo che gli perforò i polmoni ma ebbe anche ripercussioni psichiche. Durante la sua degenza ospedaliera ebbe i primi contatti con Essanay in teoria per 20 film. Doveva prendere il posto di Chaplin. Il suo viaggio diventa un vero e proprio evento e venne girato Max Comes Across. Una volta arrivato venne accolto, tra gli altri, proprio da Chaplin che Continua a leggere

No Woman Knows – Tod Browning (1921)

Tod-Brownings-NO-WOMAN-KNOWS-Universal-Film-1921Prima di iniziare voglio ringraziare la Filmoteca Española che ha digitalizzato per me questo film che si trova solo conservato presso i loro archivi. Che mi risulti sul web non ci sono recensioni del film da parte di persone che lo hanno visto ma vengono solo riportate fonti da riviste dell’epoca. In questo siamo precursori e possiamo per altro chiudere temporaneamente il progetto dedicato a Tod Browning. Dico temporaneamente perché esistono altri film “introvabili” che sono The Deciding Kiss (1918), presente negli archivi del CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée), The Man Under Cover (1922) conservato al MOMA e Dollar Down (1925) che si trova presso l’UCLA Film & Television Archive. Purtroppo nessuno di questi tre archivi ha messo a disposizioni servizi di digitalizzazione dei film in pellicola per questo vorrei ringraziare in maniera ancora più sentita la Filmoteca Española. Mi toccherà fare prima o poi del turismo archivistico e girarmi gli Stati Uniti alla ricerca di film conservati gelosamente nelle cineteche!

Possiamo ora iniziare a parlare di No Woman Knows! Continua a leggere

Terrore (Terreur) – Gérard Bourgeois, Edward José (1924)

Partiamo dalla fine con questo Terreur, ultimo film dell’attrice, girato in Francia, che dovrà poi ritirarsi dalle scene per motivi di salute. Ho potuto recuperare il film come sorta di extra dal dvd “Pearl White Queen of the serials” della grapevine. La qualità del master, come spesso capita con i dvd della Grapevine, era pessima, ma purtroppo quest’ultima è spesso l’unica a dare la possibilità di vedere determinate cose. Oltre a questo il film non è completo, ma restano comunque una quarantina di minuti abbondanti ed è piuttosto semplice farsi un’idea della storia. Siamo nella solita fantascienza “bellica” con un’invenzione che potrebbe, qualora cadesse nelle mani sbagliate, fare grandissimi danni all’umanità.

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L’ultimo Browning muto tra magia ed esotismo

browningDopo aver visto insieme i film di Tod Browning con Priscilla Dean, eccoci pronti ad un salto cronologico verso i tardi anni ’20. In questo nuovo articolo analizzeremo tre film del suo ultimo periodo muto che vanno dal 1927 al 1929: The Show (1927), West of Zanzibar (1928) e Where The East is East (1929). Caratteristica che unisce questi tre lungometraggi è la presenza, ancora una volta, di un’ambientazione più o meno esotica nonché una certa attrazione per i “freak”, le deformazioni fisiche e gli spettacoli da fiera. Come visto nei precedenti articoli, un altro elemento è quello di avere una durata piuttosto ridotta (poco più di un’ora) con una certa linearità di fondo data anche dal fatto che le vicende si sviluppano sulle relazioni tra tre o quattro personaggi al massimo. Se negli articoli precedenti avevamo visto una certa predilezione per i bassifondi e l’esotismo, qui vedremo che quest’ultimo elemento viene mantenuto ma inizia a subentrare, complice anche il trasformismo di Lon Chaney Continua a leggere