Prima di iniziare vorrei ringraziare il Národní filmový archiv che mi ha dato la possibilità di vedere il film e poterne scrivere. Questo progetto è stato lungo e faticoso e siamo ormai giunti quasi al suo termine anche grazie al contributo della cineteca. Il film di cui parliamo oggi è veramente particolare perché di esso ne abbiamo una copia positiva in bianco e nero poi imbibita e virata. Nel 2016 il film è stato poi restaurato da Jan Ledecký basandosi sui colori originali e nello stesso anno il film era stato proiettato al Cinema Ritrovato. Inutile dire che si tratta di uno di quei due anni sciagurati che ho passato Continua a leggere
Archivi autore: Yann Esvan
Jánosík – Jaroslav Siakeľ (1921)
L’avrò detto mille volte, i film in costume, purtroppo, difficilmente li digerisco. Eppure questo Jánosík, unico film muto Slovacco che, a quanto ne so, ci è rimasto, è interessante per tanti motivi. Partiamo dalla produzione: il film venne finanziato dalla Tatra Film Corporation, una casa di produzione fondata a Chicago da una comunità slovacco-americana. Tra i fondatori anche Daniel Siakel’, fratello del regista, che aveva lavorato precedentemente per un’altra casa di produzione di Chicago, la Selig Polyscope, che aveva distribuito i primi film di Lloyd, Colleen Moore e “Fatty” Arbuckle. Se il nome non vi suona nuovo è perché ne avevamo parlato quando abbiamo fatto il progetto sul Mago di Oz. Sono stati loro, infatti, a produrre The Wonderful Wizard of Oz di Otis Turner (1910) e altri purtroppo andati perduti quando L. Frank Baum, per motivi economici, fu costretto a vendere i diritti cinematografici della sua creazione. Ma torniamo a Jánošík, che venne Continua a leggere
La luce avvelenata (Otrávené světlo) – Jan S. Kolár, Karel Lamač (1921)
Mistero e Azione. Sono questi gli ingredienti di Otrávené světlo. Se andiamo a vedere bene questo è forse il terzo film che unisce due nostri progetti storici, quello dei film cechi e slovacchi e quello della fantascienza. Dopo Melchiad Koloman (1920) e Pancéřové auto (1930) abbiamo un filone piuttosto florido nel mondo del muto, ovvero quello legato a una creazione pseudoscientifica che qualora dovesse finire nelle mani sbagliate creerebbe problemi a tutti. In realtà questa creazione è un po’ bizzarra e non riesco bene a capire in che modo potrebbe essere usata come arma.
Il Dr. Oskar Grant (Karel Fiala) ha creato un modo per estendere la durata dell’illuminazione solare a tutta Continua a leggere
Alcuni brevi film di Jan S. Kolár
Lo so che vi mancavano i film del progetto Ceco e per questo oggi vi parlo di ben tre mediometraggi di Jan S. Kolár usciti tra il 1920 e il 1921. Tutti e tre, assieme a Polykarpovo zimní dobrodruzství di cui parlerò in un altro articolo, sono inclusi nel doppio DVD contenente Otrávené světlo e Příchozí z temnot di cui consiglio caldamente l’acquisto (se vi affidate a siti cechi risparmierete anche parecchio rispetto ai classici Amazon&co). Ma andiamo a scoprire i nostri film!
– La dama dai piccoli piedi (Dáma s malou nožkou) – Přemysl Pražský, Jan S. Kolár (1920)
Siete pronti alle avventure del Commissario Rek? Non è il protagonista, ma c’è veramente un cane con il nome molto simile al celebre pastore tedesco. Con Dáma s malou nožkou ci troviamo di fronte a una parodia dei film investigativi davvero Continua a leggere
L’atleta fantasma – Raimondo Scotti (1919)
Dopo La Cintura delle Amazzoni avevo promesso che mai avrei visto L’atleta fantasma, altro film superstite con soggetto e sceneggiatura di Renée Deliot e con protagonista Mario Guaita-Ausonia. Eppure sapete che sono sempre pervaso da un masochismo di fondo che mi ha visto in passato vedere film che odiavo al solo scopo di arricchire le mie conoscenze e poterne parlare poi su questo spazio. E sapete che vi dico? Per una volta ho fatto bene! Perché questo Atleta fantasma è davvero forte e sebbene ci sia qualche sbavatura tutto sommato funziona.
Due corti precedenti allo stato Cecoslovacco
Con questo articolo andiamo ad analizzare un paio di cortometraggi che sono stati girati prima della creazione dello stato Cecoslovacco ma all’interno di esso da registi locali. Entrambe sono commedie piuttosto brevi e con poco mordente ma che ci aiutano a costruire una prima storia del cinema ceco. České hrady a zámky è stato proiettato durante le Giornate di Pordenone mentre Polykarpovo zimní dobrodruzství rientra nei film bonus presenti nel doppio dvd contenente Otrávené světlo e Příchozí z temnot.
– Castelli e palazzi cechi (České hrady a zámky) – Karel Hašler (1914/1916)Questo breve corto è un vero colpo di genio perché era pensato per proiettarlo prima del suo spettacolo dal vivo. Sullo schermo vediamo infatti Karel Hašler in visita presso gli splendidi castelli cechi di Continua a leggere
La figlia del balletto (Balletens Datter) – Holger-Madsen (1913)
Ballettens Datter non è quello che sembra. Mi spiego meglio, nell’incedere della trama e degli avvenimenti tutto lascia pensare a un dramma eppure vi è una leggerezza di fondo, sia recitativa che di atmosfera in generale, che non fanno mai dubitare del fatto che si tratti in realtà di una commedia e che il finale non possa che essere positivo. La vicenda è piuttosto lineare: il conte de Croisset (Svend Aggerholm) si innamora della ballerina Odette Blant (Rita Sacchetto) che lo sposa abbandonando il palcoscenico. Un giorno Delage (Torben Meyer), direttore del teatro dove la ragazza era solita ballare, ha un’emergenza perché la prima ballerina dello spettacolo ha avuto un incidente e non è in grado di eseguire la sua performance. Delage chiede allora a Odette il favore di prendere il suo posto. La serata è un successo ma, tra il pubblico, c’è anche Continua a leggere
Un amore tra le sequoie (A Romance of the Redwoods) – Cecil B. DeMille (1917)
Per qualche strano motivo questa recensione su A Romance of the Redwoods è per me la più complicata da scrivere, probabilmente perché è il film che più è lontano dalle mie corde tra tutti quelli proiettati. Non lo conoscevo assolutamente e il lato positivo è stato quello di trovare atmosfere che mi hanno ricordato molto il mio amato The Wind di Victor Sjöström (1928). Ma a parte questo il resto l’ho apprezzato veramente poco. La trama è veramente banale e semplicistica e i personaggi talmente scontati e macchiettistici da lasciarmi piuttosto indifferente. La vicenda racconta la storia di Jenny Lawrence (Mary Pickford) che decide di partire e andare a vivere con lo zio in periodo di piena corsa all’oro. Una volta giunta a destinazione scopre che Continua a leggere
Crisi (Abwege) – Georg Wilhelm Pabst (1928)
Nel corso degli anni ci è capitato spesso di trovarci di fronte a film che avessero una trama scontata e poco interessante ma una realizzazione talmente ben fatta da diventare essa stessa il centro focale della visione. Per quanto mi riguarda Abwege rientra esattamente in questo “filone”: le vicende dei personaggi sono quasi passate in secondo piano grazie ad una fotografia curatissima e un’attenzione al dettaglio quasi al di fuori del normale. Pabst riesce a dare vita alla Weimar era e con delle vere e proprie carrellate imprime sulla pellicola i volti e i modi di una generazione. La scena più esemplificativa è ambientata in un locale di perdizione medio-borghese, in cui ritroviamo accenni agli eccessi con tanto di droga e prostituzione. Continua a leggere
Gli Apache di Atene (Oi Apachides ton Athinon – Οι Απάχηδες των Αθηνών) – Dimitrios Gaziades (1930)
Mi aspettavo moltissimo da Oi Apachides ton Athinon sia perché ha un titolo decisamente evocativo, sia perché me l’ero perso, con mio grande dispiacere, quando venne proiettato durante il Cinema Ritrovato. Un titolo di questo genere mi riportava alla mente i tanti film che ho amato e apprezzato come quelli di Za-la-mort o The Rat, che hanno accompagnato il primo periodo del nostro sito. La mia aspettativa in questo senso è andata delusa, ma nel complesso il film mi è piaciuto molto. Se, infatti, il protagonista indossa la tipica divisa da apache (giacchetta scura e cappello con la visiera), in realtà è un vero gentiluomo ed è incapace di compiere qualsiasi malefatta o darsi alla lotta. C’è in realtà un frangente in cui si ritrova invischiato nel “passatempo ateniese” ovvero, recita sempre la didascalia la “battaglia a Continua a leggere