The Shock – Lambert Hillyer (1923)

The Shock non è certamente un film originale, tutt’altro. Ritroviamo elementi di due precedenti film con Lon Chaney: l’ambientazione nella Chinatown locale di “Outside The Law” (1920) e la morale cristiana di “Shadows” (1922). Ancora una volta, in ogni caso, è proprio l’attore dai mille volti a rendere piacevole il film grazie ad una interpretazione molto convincente nonostante non sia troppo originale. La storia è tratta da una novella di William Dudley Pelley.

Wilse Dilling (Lon Chaney), invalido che lavora nella malavita di Chinatown, viene inviato dalla terribile Queen Anne (Christine Mayo) in una città vicina per Continua a leggere

Il Mostro (The Monster) – Roland West (1925)

La vicenda raccontata in The Monster fa parte di un lungo filone che abbiamo già analizzano con Il castello degli spettri di Paul Leni (1927):”la commedia Horror”. Con questo termine mi piace intendere quella tipologia di film in cui le vicende, di base ambientate in case spettrali tra tranelli e sparizioni misteriose, sono condite con una spruzzata di comicità. In queste pellicole il protagonista, tutt’altro che il classico uomo tutto d’un pezzo, tra gag e pasticci arriva a risolvere il mistero. In questo caso la parte è affidata a Johnny Arthur, attore dalla lunga carriera, capace di superare la barriera del sonoro. Non avranno la stessa fortuna gli altri protagonisti della vicenda a partire dal nostro amato Lon Chaney, qui nel ruolo di uno scienziato pazzoide, fino alla bella di turno, Gertrude Olmstead, nota per la sua interpretazione in Cobra accanto al grande Rodolfo Valentino. The Monster è forse il film della trilogia “dark house” di West, che includeva anche Continua a leggere

I Tre (The Unholy Three) – Tod Browning (1925)

The Unholy Three è forse il più famoso muto di Tod Browning ed è il film che avrà un influsso importante su quelli seguenti del regista statunitense. Il successo fu tale che, come per Outside the Law, ne venne fatto un remake sonoro nel 1930, diretto però da Jack Conway. Lon Chaney prenderà parte anche a questa seconda versione sonora ma morirà poche settimane dopo la sua uscita nelle sale a causa di un cancro alla gola. Nella versione originale, Browning conferma la sua passione per il circo e ci presenta personaggi con caratteristiche fisiche particolari. Ci troviamo insomma, davanti ad una sorta di preludio a Freaks, tanto che ritroviamo il piccolo nano Harry Earles (appena ventitreenne), uno dei personaggi principali di quella pellicola. The Unholy Three sancisce l’inizio di un nuovo periodo d’oro per la coppia Browning/Chaney, appena ingaggiati dalla MGM. La loro unione ha prodotto Continua a leggere

Il Fantasma dell’Opera (The Phantom of the Opera) – Rupert Julian (1925)

Dal romanzo francese “Le fantôme de l’Opéra” di Gaston Leroux, lo sappiamo, sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche, più o meno riuscite. La prima fu quella di Ernst Matray nel 1916 con il suo Das Phantom der Oper o Das Gespenst im Opernhaus (se non erro uno degli altri gioielli perduti del muto). Nel 1925 viene chiamato Rupert Julian a dirigere la prima versione americana. Il regista si era fatto un nome rimpiazzando appena un anno prima un suo collega di nostra conoscenza, Erich von Stroheim, nel film “Donne viennesi” (Merry-Go-Round). Per girare “Il Fantasma dell’opera”, Julian potè contare su attori molto celebri all’epoca come Mary Philbin e Lon Chaney, che interpreta magistralmente il fantasma e contribuisce, grazie ai suoi trucchi, a rendere visibile l’orrenda deformità del personaggio. Tra gli attori non accreditati, mi fa piacere segnalarli, ritroviamo, tra i tanti, il nostro Cesare Gravina (come uno dei manager che vende il teatro ad inizio film) e Bernard Siegel (nel ruolo di un lavoratore del teatro che ha visto il fantasma con i propri occhi). Continua a leggere

Il Capitano di Singapore (The Road to Mandalay) – Tod Browning (1926)

Da grande estimatore di Tod Browning non potevo esimermi dal vedere questa pellicola che purtroppo, devo dire, mi ha abbastanza deluso. La nostra sfortuna è quella di possedere un unico esemplare, per altro mutilo e in pessime condizioni, ritrovato in Francia negli anni 80. Sinceramente non sono a conoscenza di lavori di restauro, di cui ci sarebbe urgente bisogno. A quanto ne so è molto raro trovare informazioni, specialmente in Italia, riguardanti questo film, cercherò quindi di dare un quadro generale esprimendo qualche considerazione.

Siamo a Singapore, terra di riposo per i marinai, dove regna un trio di malfattori composto da Singapore Joe (Lon Chaney) caratterizzato da un occhio sfregiato, Charlie Wing detto Continua a leggere

Shadows – Tom Forman (1922)

Ieri abbiamo parlato di Paul Leni, morto giovanissimo per la leucemia, oggi, invece, parleremo di una pellicola di Tom Forman,  morto suicida all’età di 33 anni. Con Shadows, Forman ci catapulta in un mondo fortemente imperniato dalla fede cristiana protestante, dove la morale sembra la linea guida di tutta la vicenda: tutto si gioca sul concetto di colpa, peccato, punizione e redenzione. La storia è tratta dal breve racconto “Ching, Ching, Chinaman” di Wilbur Daniel Steele adattata poi dallo sceneggiatore Eve Unsell.

La bella e gentile Sympathy (Marguerite De La Motte) è sposa del burbero pescatore Daniel Gibbs (Walter Long) il quale non perde mai occasione per rimproverarla. Un giorno questi, partito con i suoi compagni per la pesca, viene colto da una terribile tempesta. La mattina successiva solo uno di Continua a leggere

Ridi Pagliaccio! (Laugh, Clown, Laugh) – Herbert Brenon (1928)

Herbert Brenon, regista irlandese noto per film come Peter Pan o Beau Geste, porta sicuramente nei suoi lavori la primordiale esperienza teatrale. In Ridi Pagliaccio! (divertente vedere la scritta originale all’interno del film che riporta “Ridi Pagliacci” senza la o) molte scene ricordano da vicino le dinamiche del teatro e non a caso parte dello stesso film è ambientato proprio in una di queste strutture. Lon Chaney, a 4 anni da He who gets slupped, riveste i panni del clown alle prese con forti contrasti interni. Parte della vicenda si concentra proprio sul dramma di un uomo costretto a far ridere le persone, quando in realtà il suo cuore è distrutto dal dolore. Il soggetto è stato scritto a quattro mani dal grande David Belasco insieme a Tom Cushing.

Siamo in Italia e la compagnia Simon (Bernard Siegel) e Tito (Lon Chaney), gira le cittadine con il suo spettacolo. A termine di uno di Continua a leggere

Lo Sconosciuto (The Unknown) – Tod Browning (1927)

Tod Browning è sicuramente un regista particolare che porta sempre nel suo cuore il mondo del circo e dei Freaks (a cui dedicherà nel 1932 lo splendido omonimo film). Ho già avuto modo di citare The Unknown nel primo post di questo blog, quando parlavo di The Man Who Laughs, non a caso altra pellicola che analizza la vita circense, ma avrei potuto dire la stessa cosa riguardo He who gets slapped. Non so se qualcuno ha già trattato l’argomento, ma credo sarebbe interessante studiare l’attenzione che questi primi sceneggiatori e registi avevano nei riguardi di questo mondo tanto strano e particolare, tanto da spingerli a rappresentarlo in numerose pellicole, per la maggior parte (caso decisamente raro) rimaste intatte. Forse proprio per la sua stravaganza e particolarità, oltre alle numerose maldicenze che circolano nei confronti di chi fa questa vita, il circo era un terreno ideale per ambientare le proprie storie come mondo adatto a stupire ed incantare. Continua a leggere

L’uomo che prende gli schiaffi (He who gets slapped) – Victor Sjöström (1924)

Tradotto orribilmente con “L’uomo che prende gli schiaffi“, questa pellicola rappresenta forse il film più bello del regista svedese Sjöström, uno dei tanti che non sopravviverà al passaggio al sonoro ma che  avrà modo di essere ricordato per un’importante interpretazione (all’età di 78 anni) ne “il posto delle fragole” di Bergman. Altrove ho visto il titolo tradotto con “Colui che…” ma forse è uno dei tanti casi in cui la trasposizione in un’altra lingua non rende merito all’originale. La storia è tratta dall’omonima opera di Leonid Andreyev, autore teatrale che aveva lottato per la Rivoluzione Russa, ma che non aveva mancato di rendere nota la sua avversione ai bolscevichi. Per questi dissidi politici era stato costretto a scappare in Finlandia, dove si suiciderà nel 1919. Continua a leggere

L’uomo che ride (The Man Who Laughs) – Paul Leni (1928)

A un anno dal suo trasferimento in america Paul Leni ci regala forse il suo capolavoro, di certo il film più bello della sua breve esperienza nel nuovo mondo che si interromperà appena un anno dopo a causa di una devastante leucemia. Questo film con il suo forte impatto visivo ha stuzzicato l’immaginario delle generazioni successive tanto da dar vita a uno dei più noti cattivi della storia dei fumetti, Joker di Batman. Ma la storia parte da lontano, da un drammatico romanzo di Victor Hugo, L’homme qui rit per l’appunto, uno degli ultimi scritti dall’autore francese e pubblicato nel 1869.

Semplificando il lungo romanzo d’oltralpe, lo sceneggiatore (Grubb Alexander) ci mette di fronte alla cattura per tradimento di Lord Clancharlie da parte degli uomini del malvagio Re Giacomo II di Inghilterra (tra cui spicca l’astuto buffone di corte Barkilphedro interpretato da uno splendido Brandon Hurst). Prima di essere ucciso, chiuso in un Continua a leggere