La miniera delle idee sepolte (Šachta pohřbených ideí) – Antonín Ludvík Havel & Rudolf Myzet (1922)

Sachta pohrbenych ideiNel corso di questi articoli ci capita spesso di parlare di alcuni personaggi importanti per la definizione di una nazione Ceca e la diffusione dei suoi elementi identitari. Šachta pohřbených ideí ci da l’occasione per parlare di Petr Bezruč, poeta ceco noto principalmente per i suoi Slezské písně (it. Canti della Slesia) pubblicati nel 1909 e poi ampliati nel corso degli anni. Bezruč dedicò parte della sua produzione a parlare di problemi sociali, ed è proprio a partire da una delle sue poesie che si ispira il film di cui andremo a parlare oggi, più in particolare Ostrava (qui la traduzione inglese).

La storia è piuttosto contorta e, come capitato altre volte, mi son dovuto affidare alla trama presente su Czech Feature film (CFF) per capire meglio quanto stava accadendo. Purtroppo anche questo film è molto “verboso” negli intertitoli e non sempre riuscivo a seguire con il mio ceco di base.

Durante la dominazione Austro-Ungarica, l’ingegnere Oblomoský (Anatol Montalmare) diventa proprietario di una miniera. Durante alcune agitazioni dei lavoratori uno di loro, di nome Havlena (Eduard Bartos), viene ferito gravemente Continua a leggere

Ruth Stonehouse al Cinema Ritrovato

Ruth_StonehouseNon si può non solidarizzare un po’ con Ruth Stonehouse, attrice piuttosto mediocre e regista piuttosto anonima che intervistata dal “Motion Picture Magazine” (febbraio 1919), sui suoi progetti disse: “naturalmente voglio essere un’attrice famosa… per un po’… ma poi voglio diventare una regista, una produttrice; voglio occuparmi della parte materiale del cinema, che poi è anche la sua parte artistica”. Bello sognare cara Ruth, la sua carriera da regista durerà appena due anni e si interromperà proprio con Rosalind at Redgate mentre quella di attrice vedrà la fine con l’avvento del sonoro, sintomo forse di una voce non all’altezza.

– Gilded Cage – Anonimo (1916)
Marie (Ruth Stonehouse) è figlia di prime nozze di un padre assente (morto?) e per questo è costretta a vivere come domestica della matrigna (Louise Crolius) e della sorellastra Eloise (Betty Scott). Quest’ultima è fidanzata con Kent (Bryant Washburn), un ragazzo che non è particolarmente ricco, seppure buono di cuore. Continua a leggere

Pour Don Carlos – Musidora, Jacques Lasseyne (1921)

doncarlos1Nel 1920 usciva il romanzo Pour Don Carlos Pierre Benoît, appena un anno dopo vedeva la luce il suo adattamento. Si tratta del primo lavoro della Société des Films Musidora, girato nei paesi baschi. Determinò l’incontro tra Musidora e Antonio Cañero, qui non come attore ma come consulente tecnico, e quindi l’inizio della storia d’amore tra i due di cui abbiamo già parlato per Soleil et Ombre (1922).

Nel 1876 i Carlisti controllano la parte nord della Spagna ed Allégria Petchart (Musidora), è la loro anima rivoluzionaria. Olivier de Préneste (Stephen Weber), giovane Duca di Biarritz, sta per sposare Lucille de Mercoeur e accetta il posto vacante di sottoprefetto di Villeléon, nei paesi Baschi. Dopo il suo arrivo scopre che il suo posto è stato preso da Allegria, che lo fa prigioniero promettendogli la libertà in cambio del suo aiuto. La rivoluzionaria convince Lucille Continua a leggere

La Finta Gattina (Falešná kočička) – Svatopluk Innemann (1926)

Falešná kočičkaChi mi conosce saprà che ho la tendenza, quando intraprendo un progetto, di seguire l’ordine cronologico per avere un’idea generale dell’evoluzione di un artista o, in questo caso, della cinematografia di un paese. Falešná kočička è la prima commedia che mi abbia preso realmente e divertito della cinematografia ceca (e sapete che non sono un grande appassionato del genere nella sua forma muta). Il film rientra in una serie di tre commedie della Oceanfilm con Vlasta Burian e Zdena Kavková su soggetti di Josef Skružný che comprendeva, oltre a Falešná kočička, anche Lásky Kačenky Strnadové (1926) e Milenky starého kriminálnika (1927) sempre con regia di Svatopluk Innemann. La caratteristica di questa prima commedia, oltre alla sua freschezza, è quella di essere dinamica sia nello svolgimento che proprio nelle scene, grazie alla mobilità della telecamera che riprendono inseguimenti o parate in movimento.

Il Dottor Karel Verner (Karel Hašler) vuole assolutamente sposarsi ma tra le donne che conosce non ne trova una adatta e quelle dell’alta borghesia in generale lo disgustano. Ha quindi la geniale idea di trovarne una tra il popolino e crescerla ed educarla secondo i suoi gusti. Continua a leggere

Sylvester – Lupu Pick (1924)

SylvsterStrano che un regista che ha fatto un film così tradizionale nella sua composizione come Tötet nicht mehr (1919), abbiamo girato nel giro di poco tempo dei film sperimentali seguendo il movimento Kammerspiel. Sia il regista Lupu Pick che lo sceneggiatore Carl Mayer avevano precedentemente lavorato a film sul genere, i due erano per altro alla quarta collaborazione.

Nella notte di San Silvestro un Uomo (Eugen Klöpfer) si ritrova ad accogliere la madre (Frida Richard) con l’iniziale ritrosia della moglie (Edith Posca). Il sentimento di astio si trasforma presto in affetto e le due sembrano legare molto. La madre cambia però totalmente atteggiamento Continua a leggere

L’infanzia di Krishna (Kaliya Mardan – कालिय मर्दन) – Dhundiraj Phalke (1919)

Dopo lo splendido Shiraz (1928) dello scorso anno, il Cinema Ritrovato ha dedicato nuovo spazio al cinema indiano con la proposizione di Kaliya Mardan, un film che racconta l’infanzia di Krishna, interpretata dalla figlia del regista, fino alla sconfitta del serpente Kaliya, rappresentata con scene subacquee che sono state all’epoca esaltate dalla critica. Il regista aveva visto un film sulla vita di Cristo e si era chiesto se fosse possibile fare qualcosa del genere con la loro religione. Iniziò quindi a girare film come Lanka Dahan (1917) e Shri Krishna Janma (it. nascita di Shri Krishna – 1918) per arrivare poi a questa infanzia di Krishna.

Per quanto possa risultare interessante questa rappresentazione locale della mitologia indiana, sinceramente il film non mi è piaciuto, prima di tutto per la sua presenza di un’attrice bambina, cosa che di solito non amo, e poi per una sensazione generale di inconcludenza della trama. Qual è lo scopo del film? Non c’è una vera trama! Vista la mia sensibilità anche in ambito mitologico avrei pensato che Kaliya Mardan potesse piacermi, invece Continua a leggere

Il tesoro di Arne (Herr Arnes pengar) – Mauritz Stiller (1919)

sirarneCon Stiller e il cinema svedese in generale sono sempre andato sul sicuro e anche in questo caso sono stato piuttosto soddisfatto della visione, anche se capitata alle 9 di mattina dopo che la giornata precedente era  finita a mezzanotte in serale. La storia è tratta da Heir Arnes penningar di Selma Lagerlöf, quindi potete immaginare che è ricolmo di moralismo protestante  arricchito da elementi riferibili a leggende locali.

Sir Arne (Hjalmar Selander) è un uomo altero che custodisce nella sua diocesi un tesoro maledetto che nessuno osa toccare. Sir Archie (Richard Lund), Filip (Erik Stocklassa) e Donald (Bror Berger), tre mercenari scozzesi sfuggiti dal carcere e pieni di risentimento, lo trafugano dopo aver ucciso  tutti i membri della famiglia tranne Elsalill (Mary Johnson), che si è nascosta, e scappano nel punto più estremo della Svezia aspettando di poter salpare. Ma il fato non vuole la loro fuga: l’inverno è incredibilmente lungo e freddo e il mare ghiacciato. Caso vuole che Continua a leggere

Filibus: Il misterioso pirata del cielo – Mario Roncoroni (1915)

Filibus_airship_poster2Abbiamo anche noi la nostra Musidora! Abbiamo anche noi una Irma Vep! All’inizio del 1915, quindi alcuni mesi prima di Les Vampires di Louis Feuillade, usciva Filibus, la storia di una ladra dai mille travestimenti capace, con la sua astuzia, di mettere in seria difficoltà le forze dell’ordine. Il tutto utilizzando una sorta di dirigibile futurista da cui calarsi per non lasciare tracce!

La Baronessa di Croixmonde (Cristina Ruspoli) ha in realtà una seconda identità: quella del ladro Filibus che sta terrorizzando la Sicilia con i suoi furti. Il Commissario Kutt Hendy (Giovanni Spano) decide di occuparsi del caso. La Baronessa lo sfida e sostiene riuscirà a dimostrare che sarebbe proprio lui l’autore dei furti. Filibus mette in atto un piano diabolico: utilizzando il suo dirigibile, addormenta il commissario e gli prende un calco della mano, in modo tale da creare un guanto speciale che lasci le impronte digitali del commissario sui luoghi del delitto. Per poter seguire da vicino il suo rivale Continua a leggere

Sole e Ombra (Soleil et Ombre) – Musidora, Jacques Lasseyne (1922)

soleil_ombreSoleil et Ombre è il primo film diretto da Musidora che è stato proiettato durante il Cinema Ritrovato 2019. L’attrice francese si era recata in Spagna dove girò tre film e instaurò una relazione con il celebre torero Antonio Cañero. Questo in particolare è il secondo, il primo che girò con il suo partner che in Pour Don Carlos (1921) collaborò come semplice consulente tecnico.

Juana (Musidora) sta vivendo un sogno: è amata da Antonio de Baena (Antonio Cañero), il più grande torero che calca l’arena di Valencia. Ma come tutti i sogni anche questo è destinato a finire: una bella straniera (Musidora) dai modi disinvolti e il fascino esotico strappa via a Juana l’amore di  Antonio. Continua a leggere

La Lanterna Rossa (The Red Lantern) – Albert Cappellani (1919)

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Con The Red Lantern, il Cinema Ritrovato ha omaggiato il cinema di Albert Cappellani, autore prolificissimo tra  il 1915 e il 1922, e ad Alla Nazimova, star di Hollywood che non ha certo bisogno di presentazioni, che girò  altri due film con il regista francese. La storia raccontata nel film è molto interessante e si basa sul romanzo omonimo di Edith Wherry che prendeva a sua volta spunto da una citazione della Ballad of east and west di Rudyard Kipling secondo cui “l’Est è Est, e l’Ovest è Ovest, e mai i due si incontreranno, finché il Cielo e la Terra si presenteranno infine al Grande Seggio del Giudizio di Dio”.

Mahlee (Alla Nazimova) è una ragazza cinese nata da padre americano di cui si ignora l’identità. Essendo di razza mista, la giovane viene discriminata dalla sua gente, in particolare per la grandezza dei suoi piedi (il padre lasciò del  denaro per mantenerla ma a patto che non le venissero fasciati i piedi). Alla morte della nonna, Mahlee viene adottata dalla famiglia Templeton (Winter HallMary Van Ness), americani che tentano di portare la cristianità in Cina. Qui conosce Continua a leggere