Anche questo articolo viene a termine di una proiezione con musica dal vivo del Cinema Trevi di alcune settimane fa che ha avuto una genesi un po’ travagliata tanto da venir pubblicato dopo il pezzo su “Un Cappello di Paglia di Firenze” (1928). Ho deciso di chiedere a due ragazzi che mi hanno accompagnato delle loro opinioni sul film. Premetto che non hanno mai seguito il Cinema Muto con continuità ma hanno accettato di essere trascinati al Cinema spinti anche dal titolo e dalla possibilità di sentire l’accompagnamento musicale del Maestro Antonio Coppola che tanto avevo decantato. Vedremo quale sarà il risultato in articoli separati, primi di un nuovo progetto dal titolo “Appunti di un Profano”. Cominciamo allora con una prima considerazione: il Faust di Murnau, a livello di trama, è piuttosto differente dall’opera di Goethe (1808) che ricordiamo si ispirava ai racconti popolari tedeschi. Eppure Murnau riesce comunque a dare Continua a leggere
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Un cappello di paglia di Firenze (Un chapeau de paille d’Italie) – René Clair (1928)
Finalmente dopo tanti mesi si torna a parlare di Cinema Muto in maniera concreta con una nuova recensione. Colgo l’occasione per parlare di “un cappello di paglia di Firenze“, visto ieri sera al Cinema Trevi della Cineteca Nazionale con musica dal vivo del Maestro Antonio Coppola. Il film prende spunto da una farsa scritta da Eugène Labiche con la collaborazione del drammaturgo Marc-Michel. Dal soggetto originale René Clair scrisse la sceneggiatura per il suo film curandone anche la regia. Il risultato è una commedia di due ore circa che nonostante alcuni cali di ritmo dovuti alla differente percezione moderna di certe gag, risulta estremamente piacevole e divertente. Ma andiamo a vedere la trama:
Siamo nell’Agosto del 1895 e il giovane borghese Jules Ferdinard (Albert Préjean) sta per sposare Hélène Nonancourt (Maryse Maïa). Mentre Jules sta andando verso Continua a leggere
A Wild Roomer – Charles R. Bowers, Harold L. Muller (1927)
Tra le varie comiche di Charles Bowers (detto Charley e noto in Francia come “Bricolo“), ve ne è una molto divertente che attraversa il filone fantascientifico prendendo in giro il mondo degli inventori: A Wild Roomer. Charles Bowers oltre ad essere attore e regista, fu uno dei pionieri dell’animazione, che non manca in questo corto di circa venti minuti. Lo stesso Bowers abbiamo già avuto modo di citarlo per la sua attiva partecipazione nello Studio Barré, che Continua a leggere
Due Piccole Fiammeraie del Cinema Muto
Sebbene la triste fiaba di Hans Christian Andersen sia ambientata la notte di capodanno, a mio avviso merita di essere inclusa all’interno del progetto di Natale per i suoi continui rimandi a questa festività, specie nei suoi adattamenti muti. A proposito delle diverse incarnazioni mute della Piccola Fiammiferaia, dovrebbero essere tre, ma di queste una purtroppo mi è stata impossibile da trovare. Si tratta del secondo adattamento americano diretto da Joseph Sullivan nel 1912.
– The Little Match Seller – James Williamson (1902)
Questa versione britannica del racconto pur durando appena tre minuti non lascia affatto indifferenti. James Williamson fa uno splendido uso della multiesposizione per mettere su pellicola le allucinazioni che il freddo e la fame hanno portato alla Piccola Fiammiferaia. Così davanti alla povera ragazza infreddolita appaiono tavole imbandite e alberi di Natale fino al culmine che avviene con la sua morte per stenti. Così nell’immagine sovraimpressa non troviamo più splendide visioni ma la Continua a leggere
Cortometraggi per un Natale Muto – Parte 2
Proseguiamo la nostra avventura natalizia analizzando la seconda e ultima parte dei cortometraggi presenti sul dvd A Christmas Past, edito dalla Kinovideo. A mio il livello di queste produzioni è molto più alto delle precedenti.
– Santa Claus Vs. Cupid – Will Louis (1915)
Will Louis dirige una commedia breve ma divertente ambientata il giorno di Natale.
Jack Norwood (Raymond McKee) ed Edward Beck (Billy Casey) sono entrambi innamorati della bella Helen Bower (Grace Morrissey) tanto da farsi continui dispetti. Così quando Helen chiede a Edward di fare Babbo Natale per i bambini, Jack si traveste a sua volta chiedendo con l’inganno la mano di Helen che decide comunque di sposarlo.
In questo caso l’ambientazione natalizia è solo un pretesto nel gioco di dispetti tra i due pretendenti alla mano di Helen. La storia è breve e divertente anche se Continua a leggere
Il Ponte dei Sospiri – Domenico Gaido (1921)
Il Ponte dei Sospiri è il celebre passaggio veneziano che collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, edificio che vanta il dolente primato di essere il primissimo ad essere adibito a sola prigione. Proprio questo ponte ha ispirato a Michel Zévaco, eclettico romanziere corso, uno scritto ricco di colpi di scena. A partire dal suo romanzo a puntate, ambientato nel 1500, sono stati tratti due adattamenti molto celebri: il nostro del 1921 il cui grande successo portò poi ad una versione sonorizzata intorno agli anni ’30 e ad una seconda versione nel 1940 con Mario Bonnard alla regia con Otello Toso, Mariella Lotti, Paola Barbara e il grande pugile Erminio Spalla. La versione di cui ci occupiamo vede invece Domenico Gaido alla regia, con Luciano Albertini e Antonietta Calderari. Il compito di rendere questa storia una serie è stato affidato a Giovanni Bertinetti. La storia è molto complessa e si intreccia ulteriormente nel corso degli episodi Continua a leggere
Il Ponte dei Sospiri a Roma: Cinema e Musica in onore di Sergio Raffaeli
Domenica 15 Dicembre presso il Cinema Trevi di Vicolo Puttarello 25 ci sarà un’incredibile maratona di circa 6 ore (325′) durante la quale verrà proiettato tutto il serial Il Ponte dei Sospiri di Domenico Gaido (1921). Il tutto sarà accompagnato musicalmente dal pianista Antonio Coppola, che ormai da anni si occupa di colonne sonore per il Cinema Muto non disdegnando l’antica arte dell’improvvisazione che gli accompagnatori di molti spettacoli muti delle origini dovevano utilizzare molto spesso in mancanza di spartiti.
Il Ponte dei Sospiri verrà presentato grazie ad un’iniziativa del Centro Sperimentare di Cinematografia (CSC-Cineteca Nazionale). Proprio la Cineteca nazionale ha operato il restauro assieme alla Cineteca Italiana di Milano, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cinémathéque Suisse di Losanna. La proiezione è in onore di Continua a leggere
The Power God – Ben Wilson, Francis Ford (1925)
The Power God è un serial che si inserisce all’interno del filone giallo-avventuroso ma su uno sfondo fantascientifico. La storia, scritta da Harry Haven e Rex Taylor, è incentrata sul tentativo di alcuni malviventi di rubare un congegno capace di generare energia atomica infinita da una semplice cassetta, rendendo di fatto inutili le produzioni energetiche tradizionali. Anche The Power God, così come The Master Myster, è ricco di scene avventurose piene di colpi di scena, infarcite di scazzottate e momenti ad alta tensione Continua a leggere
La Folie du Docteur Tube – Abel Gance (1915)
La Folie du Docteur Tube è un breve corto di appena dieci minuti in cui Abel Gance si diverte a sperimentare e giocare con la telecamera. Il regista ci trasporta nel mondo dello strambo inventore Dottor Tube (Albert Dieudonné), che si diletta a spargere sui malcapitati che gli capitano tiro una strana polvere allucinogena che distorce le loro percezioni. La cosa sembra divertire tantissimo il Dottore ma molto meno due ragazze (le figlie?) che si preparavano ad uscire con i loro rispettivi fidanzati. Così l’inventore è costretto in malo modo a porre fine all’esperimento tramite una seconda polvere, questa volta risolutrice. Nel finale emerge chiaramente la Continua a leggere
Una Donna nella Luna (Frau im Mond) – Fritz Lang (1929)
Ci sono film che si nascondono e aspettano in un angolo di essere riscoperti e presi per mano. Quando finalmente vengono rispolverati e quindi visti, sprigionano la loro enorme forza interiore capace di emozionare per le ragioni più disparate. Capita infatti che storie con cui sei cresciuto siano influenzate in tutto e per tutto da loro, senza che tu te ne sia mai reso conto dandole forse per scontate o come interamente frutto della fantasia dell’autore di turno. Quando però il velo si rompe e ti permette di vedere la verità, ti senti finalmente appagato e riconoscente nei confronti del film che hai appena riscoperto, con una nuova consapevolezza di quanto il mondo del muto abbia ancora da dare al pubblico moderno e con rinnovata voglia di scoprire e ricercare. Come avrete capito anche Frau im Mond mi ha fatto il medesimo effetto essendo cresciuto leggendo le avventure di Tintin che comprendono una in Continua a leggere