Viaggio nella Luna (Voyage dans la Lune) – Georges Méliès (1902)

Voyage dans la Lune è forse uno dei muti più noti in assoluto. La Luna con la capsula lunare nell’occhio è una delle immagini più evocative di questo periodo e, più o meno, è quella più riconosciuta. Con pochi mezzi a disposizione, Georges Méliès riuscì a creare un divertentissimo ed entusiasmante viaggio sulla Luna, con effetti speciali ed esseri straordinari come i Seleniti. La pellicola costò intorno ai 30.000 franchi, somma più che considerevole, ma il grande successo ripagò appieno la spesa.

Un gruppo di astronomi decide di farsi sparare sulla luna a bordo di un proiettile lanciato da un enorme cannone. Una volta giunti sulla Luna, gli scienziati vengono a contatto con un paesaggio incredibile e con degli esseri straordinari, i Seleniti, i quali vogliono farli prigionieri. Gli astronomi riescono però a scappare e tornare sulla terra a bordo della loro astronave. Continua a leggere

Un Cane Andaluso (Un Chien Andalou) – Luis Buñuel (1929)

Dopo una breve carriera da attore e da sceneggiatore (in “La chute de la maison Usher” del 1928 di  Jean Epstein), Luis Buñuel è finalmente pronto a mettersi dietro la videocamera, forte della collaborazione del suo amico Salvador Dalì, conosciuto all’epoca del suo soggiorno universitario a Madrid. Il due prendono spunto dai movimenti dell’avanguardia surrealista dell’epoca, distanziandosene però dal punto di vista dei contenuti. Buñuel e Dalì, infatti, si distanziano da correnti come quella dadaista, che avevano liberato l’arte da qualsiasi significato, decontestualizzandola, e tentano di presentare, con il loro cortometraggio, un vero e proprio contenuto presentato, però, attraverso una serie di immagini inconsuete e surreali. Bisogna sottolineare come i due artisti seguano fedelmente i principi del manifesto surrealista di Continua a leggere

Gardiens de phare – Jean Grémillon (1929)

A partire da un post di Dominique Daniel del sito “Gardien de phares” ho avuto modo di scoprire un film muto di cui non avevo ancora sentito parlare. Si tratta di Gardiens de phare (Guardiani del faro), di Jean Grémillon, regista della bassa Normandia, che si avvicinò all’avanguardia francese partendo dall’ambiente musicale, per poi passare a quello cinematografico. Alla sceneggiatura c’era addirittura Jacques Feyder che si era ispirato all’opera teatrale omonima di Paul Cloquemin e Paul Autier (1905). La trama, non molto originale, ricorda per altro da vicino Finis Terrae sebbene non ne condivida il lieto fine. Il film venne iniziato nel 1928, ma Gilbert Dalleu, l’attore inizialmente scritturato per la parte del padre, fu vittima di un incidente automobilistico che lo costrinse a dare forfait. Quando, circa un anno dopo, si riprese a girare venne scelto Continua a leggere

La Galerie des Monstres – Jaque Catelain (1924)

Jaque Catelain, che abbiamo imparato a conoscere per le sue interpretazioni sotto la direzione di Marcel l’Herbier, è qui alla sua seconda prova da regista, sebbene pur sempre sotto la direzione artistica di l’Herbier. La trama riprende il classico schema del “circus-drama” colorito da un tocco espressionista.

In un circo, il clown Riquett (Jaque Catelain) e la danzatrice Ralpha/Ofelia (Lois Moran) sono costretti a lavorare sotto le continue prepotenze del padrone Buffalo (Arthur Julian) qui sotto il nome di Yvonneck). Il malvagio padrone inoltre, invaghitosi di Ofelia, cerca Continua a leggere

Il muto a Parigi: dal Museo Henri Langlois al Cimitero del Père-Lachaise

Ingannato da una vecchia guida di Parigi ero andato a Trocadéro alla ricerca del Museo del Cinema Henri Langlois che doveva trovarsi nel Palais de Chaillot. Il palazzo è attualmente chiuso per lavori, ma la cosa che mi aveva colpito era che nessuno degli addetti ai lavori sembrava sapere che all’interno della struttura avrebbe dovuto esserci un museo del cinema. Solo grazie a mezzi di fortuna (sono totalmente sprovvisto di smartphone e cose simili) sono riuscito a connettermi ad internet scoprendo che il museo e tutta la Cinémathèque Française erano stati spostati in rue de Bercy. Quello che non sapevo era il motivo principale dello spostamento di sede. Continua a leggere

I corti di Méliès al Casale del Podere Rosa

A Roma Sabato 8 Settembre, alle ore 19.30 saranno proiettati al Casale del Podere Rosa, i corti del grande Georges Méliès, uno dei fondatori del cinema delle origini grazie alla sua voglia di giocare e sperimentare con i mezzi pochi mezzi a disposizione. Il film sarà seguito dalla proiezione di Hugo Cabret di Martin Scorsese, film collegato proprio al grande artista francese.

Ecco il programma della serata: Continua a leggere

La femme de nulle part – Louis Delluc (1922)

Quando, diversi mesi fa, avevo parlato di Fièvre di Delluc avevo espresso il desiderio di poter vedere “La femme de nulle part“. Dopo quasi un anno ci sono finalmente riuscito, anche se purtroppo non nel modo che speravo. La versione DVD sembra ancora lontana, così mi sono ritrovato a visionare un riversamento di qualità molto scadente, ma fortunatamente completo.

Una donna sconosciuta (Ève Francis) torna nella sua vecchia abitazione trasportata dai ricordi di un amore ormai perduto. La casa è ora abitata da una giovane coppia (Gine Avril e Roger Karl) il cui amore è in crisi. La moglie, infatti, porta Continua a leggere

Il Viaggio Immaginario (Le Voyage imaginaire) – René Clair (1926)

Tra il 1924 e il 1925 René Clair aveva iniziato brillantemente la sua carriera di regista grazie ad una serie di grandi successi: Entr’acte (1924), Paris qui dort (1925) e Le Fantôme du Moulin-Rouge (1925). Le Voyage imaginaire viene commissionato a Clair da Rolf de Maré, fondatore dei Ballets Suédois, che già aveva prodotto Entr’acte e che sperava di veder sfondare lo svedese Jean Börlin il primo ballerino della compagnia, nonché coreografo e suo presunto amante. Il film, però fu un vero e proprio fiasco nonostante alcuni elementi decisamente interessanti.

Jean (Jean Börlin), impiegato di banca, è innamorato della segretaria Dolly (Dolly Davis), ma Continua a leggere

I Tre Moschettieri (Les Trois Mousquetaires) – Henri Diamant-Berger (1921)

Nello stesso anno della celebre trasposizione dei Tre Moschettieri con Douglas Fairbanks nella parte di D’Artagnan e Fred Niblo alla regia si preparava, in Francia, uno splendido sceneggiato in puntate sullo stesso argomento. La direzione venne affidata a Henri Diamant-Berger (che curò anche la sceneggiatura), uomo di punta della Pathé che sperava di sfruttare le sue capacità di regista per battere la concorrenza delle altre case, Gaumont tra tutte. Per fare questo a Diamant-Berger venne affidata la cifra record di 2.500.000 franchi con cui ingaggiò il celebre architetto e designer Robert Mallet-Stevens nonché Paul Poiret per i costumi. Il cast era composto da attori che erano riusciti a farsi un nome a teatro o in altre produzioni francesi.

Il film originariamente era costituito da 12 episodi della durata di un’ora ciascuno trasmessi in più di 60 sale ogni settimana, cosa incredibile per l’epoca. Recentemente il nipote del regista Continua a leggere

Per la Patria (J’Accuse) – Abel Gance (1919)

Mentre mi appresto a leggere “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Remarque, non potevo lasciarmi scappare uno dei più grandi capolavori antimilitaristi della storia del cinema: J’accuse di Abel Gance. Il regista, riprendendo il titolo del celebre libro di Émile Zola, ci regala un film di avanguardia ricco di scene e immagini splendide, che hanno saputo colpirmi in più di un’occasione.

J’accuse narra la storia del poeta Jean Diaz (Romuald Joubé) innamorato della bella Édith (Maryse Dauvray), che non può ricambiare il suo amore perché moglie del Continua a leggere