Prima di iniziare questa recensione vorrei fare un passo indietro, per spiegare come sono venuto a conoscenza del film. Ogni film ha la sua storia e le scoperte personali possono avvenire per caso, specie per film particolari come questo. La persona che devo ringraziare per questo è Michele Ketmaier, che ha messo la sua musica al servizio del cinema muto. Ha fondato assieme ad alcuni amici un gruppo Jazz dal nome evocativo, Radiodays, con cui ha iniziato la sua avventura. Tra i film eseguiti dal vivo troviamo anche La Perle, che rientra in un progetto denominato NE29 – nord Europa 1929 eseguito dal vivo al cineforum di Bolzano il 4 aprile 2014. I due film presentati furono La Perle e Regen. Di Regen parleremo un’altra volta, vi dico solo che è un Continua a leggere
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E Muto Fu…al cinema con Blackmail di Alfred Hitchcock
Chi segue abitualmente questo blog si sarà chiesto perché da tre mesi il blog non viene praticamente aggiornato. Ecco, stavamo lavorando a un nuovo progetto. Da quando ho aperto questo spazio avevo in mente l’idea di fare di E Muto Fu uno spazio più concreto rispetto a un semplice blog, un punto di aggregazione e condivisione in grado di stimolare non solo me ma anche gli altri appassionati. Dopo più di tre anni dall’apertura del blog le condizioni per dare forma a quell’idea sono finalmente arrivate. Senza giri di parole, sono lieto di annunciare che dal 24 Febbraio partirà un cineforum dedicato al cinema muto che avrà la sua sede nel cineclub Detour, in via Urbana 107. Assieme a me le persone che collaborano con me da Continua a leggere
Miss Europa (Prix de beauté) – Augusto Genina (1930)
È con una certa emozione che contribuisco per la prima volta ai contenuti di E Muto Fu, e tale emozione è motivata da almeno due ragioni: la prima è nella collaborazione con questo sito, che seguo da molto tempo e mi ha permesso di venire a contatto con film e autori che non conoscevo; la seconda è nell’oggetto di questo articolo, uno degli ultimi film di Louise Brooks, indimenticata icona degli anni ’20. La celebre diva del muto, conosciuta in Italia anche per avere ispirato la Valentina di Crepax, si esibisce qui in una delle sue migliori interpretazioni, offrendo un saggio delle doti che la resero celebre negli anni ’20 e la portarono da Hollywood in Europa. Qui Louise cercò di scrollarsi di dosso i ruoli da vamp e flapper che le offrivano solitamente in America e vi riuscì, dedicandosi a un cinema più “impegnato” che costituisce il Continua a leggere
Il Dottor Mabuse (Dr. Mabuse, der Spieler) – Fritz Lang (1922)
Nel 1921 vedeva la luce il romanzo Dr. Mabuse, der Spieler di Norbert Jacques e il successo fu immediato. Rapito dal personaggio, Fritz Lang decise di girarne un film che fu presentato nel 1922. Per non perdere quasi nulla di quanto narrato nel romanzo, Lang decise di dividere il film in due parti principali: 1. Il grande giocatore: un quadro dell’epoca (Der große Spieler. Ein Bild der Zeit); 2.INFERNO: un dramma di uomini della nostra epoca (INFERNO. Ein Spiel von Menschen unserer Zeit). Il film a conti fatti non è molto dissimile da un Fantômas di Louis Feuillade nell’intenzione, ma l’attenzione del film è posta altrove. Dove nel serial francese è tutto teso all’azione ed alle peripezie del protagonista/antagonista, qui l’azione è quasi inesistente. Le vicende si svolgono con lentezza e l’attenzione dello spettatore è spostata al personaggio stesso del Dottor Mabuse, interpretato da Continua a leggere
Uomini nella notte (Outside the Law) – Tod Browning (1920)
Piccola premessa: questa recensione è stata scritta nel “lontano” febbraio 2013 ma per motivi differenti non è stata mai pubblicata fino a oggi. Come ho avuto modo di dire altre volte, E Muto Fu possiede in realtà un gran numero di recensioni già scritte ma la cui pubblicazione è stata rimandata per diverse motivazioni. Il mio stile è mutato con il tempo così come il mio modo di approcciarmi a un film. In un certo senso non mi riconosco più pienamente in quanto ho scritto in passato, eppure sono contento di condividere con voi quello che ero e quello che pensavo. Dopo questa premessa vi lascio finalmente alla recensione:
Dopo The Wicked Darling, Lon Chaney e Tod Browning si ritrovano insieme per la seconda di una lunga serie di film. In Ouside the Law, l’attore dai mille volti interpreta il duplice ruolo di Continua a leggere
L’Eredità di Ingmar (Ingmarsarvet) – Gustaf Molander (1925)
Cinque anni dopo Karin Ingmarsdotter di Victor Sjöström, Gustaf Molander riprende mano alla saga Jerusalem di Selma Lagerlöf con Ingmrsarvet, traducibile come L’eredità di Ingmar. Sono passati tanti anni per mantenere il cast inalterato, così per ovvi motivi oltre al regista cambiano anche gli attori e non certo in peggio visto che subentrano nomi come Lars Hanson e Conrad Veidt. Si, proprio quel Conrad Veidt. La storia riprende da dove l’avevamo lasciata pur con un breve riassunto di quanto successo nel capitolo precedente. Ma andiamo alla trama:
Sono passati diversi anni dalle vicende narrate nell’ultimo film: Karin (Märta Halldén), ha avuto dei figli da Halfvor (Mathias Taube), ma in seguito ad una grave malattia, ha perso l’uso delle gambe. Halfvor manda comunque avanti la fattoria degli Ingmarsson con Continua a leggere
Karin, figlia di Ingmar (Karin Ingmarsdotter) – Victor Sjöström (1920)
Un anno dopo Ingmarssönerna, Victor Sjöström riprende in mano Jerusalem della scrittrice Premio Nobel Selma Lagerlöf, per porre fine alla prima parte della saga. Il filo riparte quindi dalle vicende narrate nel precedente film pur con un salto cronologico di almeno una ventina di anni. Tante cose sono cambiate, ma non il modo di essere degli Ingmarsson.
Ingmar (Victor Sjöström) è ormai anziano ma continua a dedicare ogni sua forza alla fattoria di famiglia. La sua amata moglie è morta, ma dal matrimonio sono stati generati due figli, Karin (Tora Teje) e il Piccolo Ingmar (Bertil Malmstedt). La ragazza è ormai in età di marito e vorrebbe sposarsi con Halfvor (Tor Weijden). Questi però ha problemi di alcolismo, e Karin, per paura di passare un matrimonio infelice, decide di rifiutare la proposta dello spasimante. Viene data in moglie a Elijas (Nils Lundell), il quale proviene da Continua a leggere
La Tentatrice (The Temptress) – Fred Niblo (1926)
Nel 1926 una giovanissima Greta Garbo sbarca in America in cerca di fortuna. Dopo The Torrent del 1925, ecco la grande occasione nel ruolo di coprotagonista in The Temptress di Fred Niblo. Il suo fascino irresistibile e le sue pose plastiche, ne fanno un’interpreta perfetta per quel ruolo. Al suo fianco l’ottimo attore di origine spagnola Antonio Moreno, qui in una delle sue migliori prestazioni.
Elena (Greta Garbo), donna dalla bellezza straordinaria seduce l’ingegnere Manuel Robledo (Antonio Moreno), durante un ballo in maschera. I due si dichiarano amore eterno e fissano un appuntamento per il giorno successivo. La mattina seguente Manuel decide di far visita al suo amico Marchese di Torre Blanca (Armand Kaliz), e fa una scoperta incredibile: Elena non è che la moglie del Continua a leggere
Princesse Mandane – Germaine Dulac (1928)
Dal romanzo L’Oublié di Pierre Benoît (1922) prende spunto Princesse Mandane, storia divertente e anticonvenzionale di un giovane ragazzo sognatore in perenne ricerca di avventure. Del film ne abbiamo parlato ben due volte su Cinefilia Ritrovata, quindi non mi dilungherò più di tanto ma accennerò trama e linee generali. Mi vergogno un tantino nel dire che i personaggi citati nel catalogo o comunque nell’elenco dei personaggi generali è talmente alto che mi vengono dubbi sull’effettivo ruolo di alcuni personaggi, come ad esempio la fidanzata del protagonista che ha infatti due alternative possibili. Purtroppo questo è uno di quei film introvabili e quindi è anche difficile fare un raffronto.
Étienne Pindère (Ernest Van Duren), per sfuggire al suo ripetitivo lavoro, passa il tempo libero a sognare di vivere le imprese degli eroi che vede al cinematografo. Nonostante sia fidanzato con Simoun (Mona Goya)/Anna (Sylvie May), sogna di Continua a leggere
Antoinette Sabrier – Germaine Dulac (1926)
Quando ho visto le prime scene di questo film, mi è venuta in mente una definizione che in realtà non è molto pregnante ma mi ha fatto riflettere: “è un l’Argent (1928) al femminile“. In realtà, come detto, non è affatto così ma forse la mia impressione primigenea, nasce semplicemente dalla descrizione che la Dulac fa del mondo finanziario, dove le persone più grette e meschine mettono il loro interesse personale al di sopra di quello comune. Tutto questo visto dal punto di vista di una donna. Le vicende si ispirano all’opera omonima di Romain Coolus (1906) che la Dulac aveva attentamente analizzato e recensito nel 1908.
Antoinette Sabrier (Ève Francis), è sposata con il magnate Germain Sabrier (Gabriel Gabrio) a cui deve la sua condizione agiata e di relativa libertà. Antoinette si sente però trascurata dal marito e intraprende presto una Continua a leggere