Engelein – Urban Gad (1913)

Engelein è una sorta di parodia, divertente e sbarazzina, di una storia d’amore ma anche della vita delle adolescenti impertinenti e ingestibili. Così Asta Nielsen si ritrova ad interpretare una diciottenne impertinente che, nata cinque anni prima del matrimonio dei suoi genitori. Per salvare le apparenze con il ricco zio (Max Landa), però, i genitori fingono che lei sia nata dopo il matrimonio e sia solo una neonata. Quando anni dopo lo zio, ormai vedovo, torna in Germania,  Engelein viene così costretta a fingersi una dodicenne per salvare le apparenze. Ne segue una serie interminabile di gag mai troppo banali e molto divertenti. Il finale, quasi a sorpresa, libera da tutti gli equivoci e mostra una Engelein finalmente donna ed in grado, finalmente, di dichiarare allo zio il proprio amore. Continua a leggere

In the World of the Stars (Wunder der Schöpfung) – Hanns Walter Kornblum (1925)

Con “La Meraviglia della Creazione” (così potremmo tradurre il titolo tedesco), la UFA (Universum Film AG) propone uno splendido documentario (in pieno periodo di interesse per i “Kulturfilm“) dedicato alle meraviglie dell’astronomia. Attraverso delle splendide animazioni e l’alternarsi di tante piccole scenette, viene raccontata la storia dell’universo e della sua scoperta da parte dell’uomo da Tolomeo fino ad Einstein. Dopo aver analizzato le comete, le costellazioni e concetti come quello della Continua a leggere

Theonis la donna dei faraoni (Das Weib des Pharao) – Ernst Lubitsch (1922)

Dopo tantissimi anni possiamo finalmente rivivere le emozioni dell’antico Egitto grazie allo splendido lavoro di restauro operato dal Bundesarchiv-Filmarchiv insieme al Munich Filmmuseum. Fino ad oggi, infatti, “La moglie del Faraone” (traduzione letterale del titolo) poteva essere visto in una pessima versione ampiamente mutila, della durata di 50 minuti circa. Grazie allo splendido lavoro operato, possiamo invece visionare questo film epico nella sua quasi interezza (98 minuti su 120 circa), apprezzando così al meglio il lavoro di un cast eccezionale guidato sapientemente da Ersnst Lubitsch. Tra gli attori basterebbe citare Emil Jannings e Paul Wegener per far venire la pelle d’oca, ma non si devono dimenticare Dagny Servaes, Albert Basserman, i quali avranno fortuna anche Continua a leggere

Metropolis dal vivo al kinovillage

Questa sera alle ore 21 al KinoVillage di Roma, presso il Parco San Sebastiano, verrà proiettato Metropolis, il capolavoro di Fritz Lang. La versione sembrerebbe essere quella ridotta, ma l’iniziativa resta notevole.

La proiezione sarà all’insegna del jazz grazie all’accompagnamento musicale dal vivo del pianista Dianiele Pozzovio assieme al batterista Leonardo Cesari che curerà anche l’elettronica.

Il costo del biglietto è di soli 5€ e non sono necessarie prenotazioni, è sufficiente recarsi al botteghino a partire dalle 20:45. I posti disponibili sono 100.

Insomma una bella occasione per godere di un film splendido e di bella musica nelle calde serate romane.

Lunedì 25 giugno
21:00 Metropolis – F.Lang (Ger, 1927. 117′)
(sonorizzato dal vivo da Leonardo Cesari e Daniele Pozzovio)
Info: 3664571726

Metropolis – Fritz Lang (1927)

Prima ancora di “1984” di Orwell o del meno noto “Il nuovo mondo” (Brave New World) di Aldous Huxley, Thea von Harbou, allora moglie del regista, dava vita ad una storia destinata a restare nell’immaginario collettivo. Ispirandosi ai grandi autori di fantascienza come H.G. Wells (“La guerra dei mondi” “La macchina del tempo” “l’uomo invisibile“) Verne e Villiers de l’Isle-Adam (il cui “Eva Futura” sicuramente avrà contribuito ad influenzare la sceneggiatrice) e prendendo spunto dalle ideologie comuniste e nazional socialiste, la von Harbou descrive un mondo dal messaggio ambiguo e il cui vero messaggio resta ancora ambiguo. La città di Metropolis, invece, è merito di Fritz Lang che le diede quelle fattezze quando, andato in America per la presentazione de “I Nibelunghi“, rimase estremamente colpito dalla visione notturna della città di New York. Del resto gli enormi grattacieli, seppur conditi con elementi futuristici, non possono non ricordare la celebre metropoli statunitense.

Nel 2026 la città di Metropolis, governata da John Fredersen (Alfred Abel), vive grazie allo Continua a leggere

Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) – Friedrich Wilhelm Murnau (1922)

Parlare di film tanto importanti come Nosferatu è sempre difficile, vengo come assalito da un senso di inadeguatezza che mi spinge a lasciar perdere e scrivere altro. La molla che ha fatto partire questa recensione  è scattata il 3 Novembre quando, presso il Cinema Avvenire, ho potuto vedere il film accompagnato dalla musica dal vivo dei Supershock (evento scoperto, come spesso accade, tramite l’utilissimo Sempre in Penombra). Il gruppo si dedica da tempo alla revisione in chiave rock delle colonne sonore, spesso perdute, dei grandi classici dell’espressionismo tedesco. Ho dato un rapido sguardo al loro sito ed ho visto che hanno musicato anche MetropolisIl gabinetto del dottor Caligari (due film di cui parlerò in futuro se supererò il solito timore reverenziale) e Il Golem. L’esperimento di questi due Continua a leggere

Gli occhi della mummia (Die Augen der Mumie Ma) – Ernst Lubitsch (1918)

Come ci viene raccontato all’inizio della pellicola, Gli occhi della mummia è forse il primo vero film del giovane Lubitsch, il quale rappresentava per altro una vera e propria scommessa per i produttori. Il risultato è un racconto molto diverso dai canoni del regista tedesco: invece della solita ironia, la vicenda esaspera l’aspetto tragico e serioso. Per girare la pellicola  Lubitsch volle al suo fianco alcuni attori giovani e spesso non affermati ma che in seguito godranno di un enorme successo: ritroviamo infatti giovanissima Pola Negri, appena trasferitasi in Germania, per la prima volta musa del nostro Lubitsch. Da qui in poi la loro collaborazione darà vita a numerosissime pellicole, sia tedesche che Continua a leggere

L’ultima risata (der letzte Mann) – Friedrich Wilhelm Murnau (1924)

Murnau, grazie al successo di precedenti pellicole come il famosissimo Nosferatu, era riuscito ad ottenere un contratto con l’UFA (Universum Film AG), società di produzione tedesca nata dalla fusione di alcuni enti privati con la compartecipazione di quello governativo. Nel 1924 il regista tedesco si apprestava quindi a girare il primo film per questa casa di produzione: L’ultima risata (letteralmente l’ultimo uomo). Prendendo le mosse dal Cappotto di Gogol, il grande Carl Mayer tirò fuori una sceneggiatura discreta da cui Murnau seppe trarre un vero e proprio capolavoro. Senza l’ausilio di didascalie, lasciando alle lettere scritte pochi fotogrammi, veniamo immersi nella vicenda e guidati dalla sola macchina da presa. Andando oltre l’espressionismo che Continua a leggere

Il Golem: Come venne al mondo (Der Golem, wie er in die Welt kam) – Paul Wegener, Carl Boese (1920)

Noto anche come “L’uomo d’argilla“, questo film è certamente uno tra i più importanti della storia del muto. Weneger aveva precedentemente diretto (sempre a quattro mani) ed interpretato altre due volte il Golem nel 1915 in “Der Golem” e nel 1917 in “Der Golem und die Tänzerin” (il Golem e la ballerina), purtroppo entrambi sono andati perduti. Questa mancanza, a mio avviso, non ci permette di gustare a pieno il film: sono infatti persuaso che i riferimenti ai precedenti capitoli siano molti e frequenti. Le vicende dell’uomo d’argilla mi sono particolarmente a cuore grazie alle leggendi praghesi che mi accompagnavano prima di andare a letto durante la mia infanzia. A livello topografico le ricollego ovviamente a Praga e, ancora più nello specifico, al grande cimitero ebraico.

Siamo nel XVI secolo nella comunità ebraica di Continua a leggere

La Bambola Di Carne (Die Puppe) – Ernst Lubitsch (1919)

Ammetto che è quanto meno strano inziare il capitolo tedesco con un film come La Bambola di carne (altra traduzione per me orrenda), ma sicuramente questa breve pellicola rappresenta un passo non da poco nella storia del cinema. Con questo film ci troviamo forse davanti all’invenzione dell’espressionismo comico, con l’uso di movenze e situazioni che ritroveremo nell’arco di tutta la storia del cinema (alcune gestualità e movenze ricordano quelle dei nostrani Totò e Ciccio e Franco tanto per dirne due). Del resto Lubitsch ha sempre dimostrato, in particolare nei Continua a leggere