A Bologna serata nel segno di Zorro

Questa sera, il 3/10 alle ore 21 presso la Sala Cervi di via Riva di Reno 72 la Cineteca di Bologna proietterà Il Segno di Zorro (The Mark of Zorro) di Fred Niblo (1920) con il grande Douglas Fairbanks nella parte dell’eroe mascherato. Il film verrà accompagnato dal pianoforte di Daniele Furlati. L’iniziativa si inserisce all’interno della manifestazione “A fil di spada in via Manzoni. Duelli e tornei nei secoli‘ in programma a Bologna dall’11 al 13 ottobre e che la Cineteca ha deciso di omaggiare dal 2 al 6 Ottobre.

Ecco la descrizione del film dal sito della Cineteca: Continua a leggere

Il Fabbro e il Primo Ministro (Слесарь и канцлер) – Vladimir Gardin, Ol’ga Preobraženskaja (1923)

kinopoisk.ru

Il Fabbro e il Primo Ministro è un film molto particolare specialmente se visto dal punto di vista sovietico. La storia si ispirava alla pièce teatrale di Anatolij Lunačarskij Kancler i slesar’ (Канцлер и слесарь), opportunamente adattata dallo stesso regista Vladimir Gardin assieme a Vsevolod Pudovkin. Il testo originale conteneva riferimenti ai moti rivoluzionari tedeschi del Novembre 1918, ma per la versione cinematografica si preferì prendere come punto di partenza la Rivoluzione Russa del Febbraio 1917. Alla co-regia venne presa Ol’ga Preobraženskaja, probabilmente curò il lavoro dei molti giovani attori che lavorarono per questa pellicola.

La Norlandia è governata da un Imperatore (Ivan Chudoleev) e dal Cancelliere Von Turau (Nikolaj Panov). Questi, per onorare una guerra che sta Continua a leggere

Ma l’amor mio non muore! – Mario Caserini (1913)

In occasione del Cinema Ritrovato 2013 è stato presentato al grande pubblico il restauro di Ma l’amor mio non muore! curato da Mariann Lewinsky per il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano e con la CSC-Cineteca Nazionale di Roma. La proiezione di oggi, che sarà riproiettato Venerdì 5 Luglio alle ore 21.30, ha avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, sintomo che un film come questo, che riscosse un grande successo anche all’estero, non è stato dimenticato. Ovviamente star dell’evento è stata, ancora una volta a distanza di cento anni, Lyda Borelli, che con la sua formazione teatrale e la sua gestualità ha infiammato ancora una volta la platea.

Quando il colonnello Julius Holbein (Vittorio Rossi Pianelli) si toglie la vita perché ingiustamente accusato di tradimento, la giovane figlia Elsa (Lyda Borelli) è costretta ad andare in esilio lontano dalla sua terra natia: il fantastico Granducato di Continua a leggere

Cinema Ritrovato 2013

Come ho già avuto modo di dire sulla pagina facebook del blog sto avendo la splendida opportunità di collaborare con la redazione della Cinefilia Ritrovata della Cineteca di Bologna in occasione del Cinema Ritrovato 2013 che va dal 29 Giugno al 6 Luglio. Come molti di voi appassionati sapranno, il Cinema Ritrovato offre da sempre la possibilità di vedere tantissime perle dell’epoca del muto, dai piccoli corti sulla vita di tutti i giorni fino ai grandi classici. Quest’anno avremo l’occasione di spaziare dai muti di Alfred Hitchcock a quelli di Allan Dwan, dal progetto Chaplin (che non seguirò personalmente) a Ol’ga Preobraženskaja e Ivan Pravov. In più ci sarà una sezione interamente dedicata ai muti di cento anni fa (‘il glorioso 1913’ come recita il programma) e alcuni documenti riguardanti la prima guerra mondiale. Non mancherà, con mia grandissima gioia, Victor Sjöström con Ingeborg Holm (1913 per l’appunto) e Berg-Ejvind och hans hustru (1918) che vedrà la luce nella splendida cornice di Continua a leggere

I Topi Grigi – Emilio Ghione (1918)

In uno dei primissimi post avevo parlato dello splendido Fantômas di Louis Feuillade, serial della Gaumont in cinque episodi che riscosse un grande successo ed ebbe immancabilmente una grande influenza anche sulle produzioni italiane. All’epoca avevo ad esempio parlato di Diabolik, mi ero dimenticato di citare un altro grande personaggio ormai quasi dimenticato: Za la Mort di Emilio Ghione. Negli anni ’10, in realtà, opere di questo genere erano molto amate in Francia, in particolare possiamo ricordare la serie di Zigomar, ma anche Arsène Lupin e Rocambole che sebbene non avessero ancora avuto una trasposizione sul grande schermo, hanno contribuito contribuirono certamente ad influenzare la creazione di Ghione. Il personaggio di Za la Mort venne interpretato per la prima volta nel 1914 nel film “Nelly la gigolette o La danzatrice della Taverna Nera“. Ma è con “Il Triangolo Giallo“, ma soprattutto con “I Topi Grigi”, serial di otto episodi prodotti dalla Tiber, che il personaggio raggiunse l’apice del successo. Continua a leggere

L’Uomo Meccanico – André Deed (1921)

Con L’Uomo Meccanico il regista, attore e sceneggiatore André Deed ci mette di fronte a un film particolare di cui non possiamo godere pienamente a causa della pessima conservazione della pellicola. A lungo ritenuta perduta, infatti, ne è stata ritrovata una porzione di 740 metri in portoghese presso la Cinemateca Brasileira di San Paolo in Brasile. Secondo il visto della censura la lunghezza doveva essere di 1821 metri, per una lunghezza di un’ora circa. La pellicola è stata poi recuperata e restaurata nei primi anni ’90 dalla Cineteca di Bologna. La Cineteca, nei primi secondi del film, ci racconta la storia del restauro riferendo quella che doveva essere la trama completa. L’Uomo Meccanico doveva essere il secondo film di Continua a leggere

Il Fu Mattia Pascal (Feu Mathias Pascal) – Marcel L’Herbier (1926)

Un piccolo capolavoro dimenticato: definirei così questa bella trasposizione delle avventure del Fu Mattia Pascal, eroe pirandelliano che tanto ha dato alla nostra letteratura. Tutto era nato da un accordo tra lo stesso Pirandello e L’Herbier, il quale aveva sancito la nascita del film. Per la sua realizzazione il regista francese si era avvalso di un grande divo di quei tempi, il russo Ivan Mosjoukine, uno di quei personaggi maledetti del cinema muto: grande divo di quei tempi, attorniamo di un numero altissimo di ammiratrici (tanto da essere soprannominato “il Rodolfo Valentino russo“), noto per la sua esuberanza e morto in circostanze misteriose all’età di 49 anni, probabilmente di tubercolosi nell’ospedale di Saint-Pierre de Neuilly. La strana unione tra Continua a leggere

L’Inferno – Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro, Adolfo Padovan (1911)

Cominciamo con questa particolare adattazione della cantica dantesca il viaggio attraverso il cinema muto italiano. Ammetto di iniziare da questo film in particolare perché è stato il primo muto nostrano che abbia mai visto e perché, di recente, ho avuto il piacere di rivederlo con una persona particolarmente importante. Dell’Inferno, forse, mi ha sempre affascinato più la storia che non il contenuto stesso della pellicola, che forse non ho mai avuto modo di capire a fondo. Non so quanti sanno che nello stesso anno, a pochi mesi di distanza, sono usciti ben due “Inferni”, uno relativamente a basso costo e dalla durata di 15minuti (di cui ho visto solo un breve spezzone) prodotto dalla piccola Helios Film con la regia di Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo, e un secondo (di cui mi sto occupando ora), prodotto dalla Milano Films e primo film italiano (almeno che ricordi) a rientrare in cinque bobine per una durata complessiva di circa 70minuti. Continua a leggere