Ricatto (Blackmail) – Alfred Hitchcock (1929)

Abbandonato Eliot Stannard,  Alfred Hitchcock fece un notevole passo in avanti verso quella strada che lo avrebbe fatto diventare ‘il maestro del brivido’. La sceneggiatura di Blackmail venne affidata a Charles Bennet, autore anche dell’opera teatrale, assieme allo stesso Hitch. Del film vennero girate due versione: una muta e una parzialmente sonora, come di uso all’epoca, con meno scene e inquadrature. Eppure, inutile dirlo, la versione sonora ebbe molto più successo di quella muta. Dalla sua affermazione sembra piuttosto scontato dire quale versione preferisse: ‘i film muti sono la forma più pura di cinema’. Non a caso interrogato su quali fossero i suoi dieci film preferiti, Hitchcock, in una vecchia intervista citata da Charles Barr, ne indicò nove muti e solo un sonoro.

La giovane Alice White (Anny Ondra), dopo aver litigato con il suo fidanzato l’agente di Scotland Yard Frank Webber (John Longden), cede alle avance dell’artista Mr. Crewe (Cyril Ritchard) e per ingenuità lo segue fino al suo appartamento. Quando l’artista tenta di Continua a leggere

La Moglie del Fattore (The Farmer’s Wife) – Alfred Hitchcock (1928)

the_farmer_s_wifeThe Farmer’s Wife è quanto di più atipico si possa riscontrare nella filmografia di Alfred Hitchcock. Il primo approccio spiazza, specialmente conoscendo il nome del regista: ci si trova davanti ad una commedia romantica dalle tinte decisamente comiche. “Che ci sia un errore?” viene da chiedersi; e invece no, si tratta proprio di un film comico di Hitch è, inaspettatamente, è un film anche molto divertente. Le vicende si ispirano all’omonima opera teatrale di Eden Phillpotts adattata per l’occasione dal solito Eliot Stannard.

Il fattore Samuel Sweetland (Jameson Thomas), ormai vedovo, decide di risposarsi. Compila così, assieme alla sua fida governante Araminta (Lillian Hall Davies), una lista delle Continua a leggere

Zaza: due storie per un personaggio

Zaza ha da sempre ispirato le più diverse interpretazioni. Il Cinema Ritrovato, in occasione della rassegna dedicata a Allan Dwan, ha deciso di proporre due versioni del tutto contrastanti tra loro del classico francese: una di Adrien Caillard (1913 tanto per rimanere in tema) e quella meno convenzionale dello stesso Dwan.

Zaza – Adrien Caillard (1913)

nl-eye-efg1914_a05389Adrien Caillard ci presenta una Zaza molto tradizionale, grande cantante che frequenta un uomo affascinante che nasconde una famiglia al completo: moglie e figlia.

Quando Zaza (Maria Ventura) scopre che il suo amante (Georges Grand) ha una moglie (Germaine Dermoz), monta su tutte le furie e decide di recarsi nell’abitazione di lui. Qui, però, davanti alla vista della figlia (Maria Fromet) intenta a suonare il piano si sente mancare le forze e decide di abbandonare l’abitazione per non Continua a leggere

Vinci per me! (The Ring) – Alfred Hitchcock (1927)

Il 1927 è uno degli anni più prolifici in assoluto per Alfred Hitchcock che sforna ben tre titoli nel giro di poco tempo. The Ring è l’ultimo prodotto di questo anno, il primo per la British International Pictures. Il film, che vede per la prima volta Hitchcock alla sceneggiatura di una propria opera, seppur insieme a John J. Cox, utilizza forse per la prima volta il ring come metafora della vita di un uomo.

Il campione del mondo di Boxe Bob Corby (Ian Hunter), sfida in un baraccone il giovane Jack ‘One-Round’ Sander (Carl Brisson), mandandolo al tappeto dopo numerosi round ed incassando il premio in palio. Colpito dalla bravura di Jack, Bob lo fa Continua a leggere

Dal Cinema Ritrovato: interventi su Cinefilia Ritrovata – parte 2

Mi scuso per il colpevole ritardo ma ripropongo il reblog degli articoli presenti su Cinefilia Ritrovata. Questa volta il lavoro è decisamente più succoso e riporta articolo molto interessanti come quello su The Lodger o l’anteprima del libro di Denis Lotti su un nuovo straordinario tassello sul personaggio di Emilio Ghione di cui abbiamo avuto modo di parlare su E Muto Fu per il suo indimenticabile personaggio di Za la mort. Continua a leggere

Tigris –Vincenzo Denizot (1913)

tigrisAgli inizi di E Muto Fu, avevo dedicato uno spazio al francese Fantômas (1913-1914), uno dei grandi esempi di produzione di Louis Feuillade. Questo Tigris si avvicina tantissimo a questo genere e crea uno splendido gioco delle parti con Edoardo Devesnes nella parte di tre differenti personaggi, grazie all’abile utilizzo di travestimenti. All’inizio del film, proprio come accade in Fantômas, il nostro attore si presenta nei tre differenti ruoli per poi togliersi il travestimento e rivelarsi nel suo vero aspetto. I travestimenti, così come nei Serial francesi, sono il vero punto di forza di questo film.

La terribile banda di Tigris (Edoardo Davesnes) mette a soqquadro la città. Nessuno conosce la sua vera identità, di lui è nota solamente la sua estrema abilità nei travestimenti. Per tenere a bada l’ispettore Roland (Alessandro Bernard) che si è messo sulle sue Continua a leggere

Il Declino (Downhill) – Alfred Hitchcock (1927)

Con il Downhill, Alfred Hitchcock tenta di raccontare il vero e proprio declino della vita di un giovane ragazzo altolocato, interpretato da Ivor Novello, a causa di colpe non sue. La crudele parabola discendente di un giovane che sembrava avere tutto, è sottile e ben strutturata. Nel corso di tutta la proiezione si è tentati di continuare a vedere le vicende per sapere se ci sarà un lieto fine o meno. Ancora una volta ritroviamo Eliot Stannard nella sceneggiatura, da un adattamento di un’opera teatrale scritta dallo stesso Novello (che abbiamo imparato a conoscere come sceneggiatore con la saga di The Rat) e Constance Collier.

Roddy (Ivor Novello), sembra avere tutto dalla vita: è giovane, bello, benestante ed ha appena ottenuto l’onore di capitanare la squadra di Rugby della scuola. Ma quando, assieme al suo amico Tim (Robin Irvine), meno ricco e fortunato di lui, si mette nei Continua a leggere

Ma l’amor mio non muore! – Mario Caserini (1913)

In occasione del Cinema Ritrovato 2013 è stato presentato al grande pubblico il restauro di Ma l’amor mio non muore! curato da Mariann Lewinsky per il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano e con la CSC-Cineteca Nazionale di Roma. La proiezione di oggi, che sarà riproiettato Venerdì 5 Luglio alle ore 21.30, ha avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, sintomo che un film come questo, che riscosse un grande successo anche all’estero, non è stato dimenticato. Ovviamente star dell’evento è stata, ancora una volta a distanza di cento anni, Lyda Borelli, che con la sua formazione teatrale e la sua gestualità ha infiammato ancora una volta la platea.

Quando il colonnello Julius Holbein (Vittorio Rossi Pianelli) si toglie la vita perché ingiustamente accusato di tradimento, la giovane figlia Elsa (Lyda Borelli) è costretta ad andare in esilio lontano dalla sua terra natia: il fantastico Granducato di Continua a leggere

Dal Cinema Ritrovato: interventi su Cinefilia Ritrovata

Approfitto dei pochi minuti a disposizione per creare una sorta di pagina di reblog degli articoli presenti fino ad ora sul blog Cinefilia Ritrovata riguardanti il cinema muto. Per quanto riguarda il Progetto Chaplin, come ho già avuto modo di dire, non me ne occuperò direttamente quindi vi rimanderò agli articoli del giovane e promettente Edoardo Perri, grandissimo appassionato dell’intramontabile Charlot. Continua a leggere

Kaštànka (Каштанка) – Ol’ga Preobraženskaja (1926)

Grazie alla rassegna che Il Cinema Ritrovato 2013 dedica a Ol’ga Preobraženskaja e Ivan Pravov ho avuto modo di vedere anche film come Kaštànka precedentemente passati in sordina o completamente dimenticati. La cosa interessante di questa pellicola è che si tratta di un film dedicato ai bambini, in un periodo in cui i grandi registi non si occupavano dei più piccoli. Il fatto poi che Ol’ga Preobraženskaja fosse una donna, inevitabilmente con un carattere molto forte e deciso, rende ancora più pionieristico il suo lavoro in un periodo in cui le donne alla regia erano decisamente un’eccezione, specialmente in Unione Sovietica. Un altro punto interessante è vedere come il montaggio e la Continua a leggere