Con il Natale torniamo a parlare degli O’Kalem, ma in una veste diversa. Sempre decisi a realizzare film girati nell’ambiente in cui le vicende si svolgevano, la compagnia americana finanziò un incredibile viaggio in medio oriente che diede vita al primo lungometraggio sulla vita di Gesù: From the Manger to the Cross. Come suggerisce il titolo, il film racconta la vita del nazareno attraverso alcune scene significative estrapolate dai Vangeli. Le riprese esterne vennero girate a Betlemme, a Gerusalemme, in Egitto (con tanto di piramidi e Sfinge) e in Siria, il tutto per dare maggiore realismo alle vicende raccontate. Inutile dire che il costo fu molto elevato, cosa che accentuò gli screzi tra la produzione e la troupe. Per questo ed altri motivi, la Kalem Company decise di distribuire il film senza mettere i nomi degli attori dai titoli di testa, cosa senz’altro inusuale vista anche la grande fama che Olcott e i suoi Continua a leggere
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His Mother – Sidney Olcott (1912)
Abbiamo già avuto modo di parlare degli O’Kalem in uno degli interventi precedenti. Nella giornata di ieri, giovedì primo Dicembre, il documentario Blazing The Trail ha aperto l’annuale rassegna dell’Irish Film Festa. Al termine dell’interessantissimo documentario è stato trasmesso il breve corto “His Mother” di Sidney Olcott.
Il film narra l’ascesa di Terence (Jack J. Clark), talentuoso violinista irlandese che salpa, grazie all’enorme sacrificio della madre (Anna Clark) alla volta dell’America in cerca di fortuna. Qui troverà l’amore (Gene Gauntier) e il successo, dimenticando però della povera madre. Il finale è a lieto fine… Continua a leggere
A Modern Musketeer – Allan Dwan (1917)
Prima ancora dei Tre Moschettieri e de la Maschera di Ferro, il nostro Douglas Fairbanks aveva già impersonato il personaggio di D’Artagnan nello stravagante A Modern Musketeer, per altro diretto dallo stesso Allan Dwan che, nel ’29, aveva diretto The Iron Mask. Prendendo le mosse dal “D’Artagnan of Kansas” di Eugene Percy Lyle, il regista ci regala una bella storia con un Fairbanks decisamente in forma, sempre pronto a compiere qualche prodezza.
Ned Thacker (Douglas Fairbanks) nasce dopo una gestazione in cui la madre (Edythe Chapman) non ha fatto altro che leggere le avventure dei Tre Moschettieri, durante un ciclone potentissimo. La somma di questi avvenimenti rende il giovane Ned un vero e proprio Continua a leggere
Il Mostro (The Monster) – Roland West (1925)
La vicenda raccontata in The Monster fa parte di un lungo filone che abbiamo già analizzano con Il castello degli spettri di Paul Leni (1927):”la commedia Horror”. Con questo termine mi piace intendere quella tipologia di film in cui le vicende, di base ambientate in case spettrali tra tranelli e sparizioni misteriose, sono condite con una spruzzata di comicità. In queste pellicole il protagonista, tutt’altro che il classico uomo tutto d’un pezzo, tra gag e pasticci arriva a risolvere il mistero. In questo caso la parte è affidata a Johnny Arthur, attore dalla lunga carriera, capace di superare la barriera del sonoro. Non avranno la stessa fortuna gli altri protagonisti della vicenda a partire dal nostro amato Lon Chaney, qui nel ruolo di uno scienziato pazzoide, fino alla bella di turno, Gertrude Olmstead, nota per la sua interpretazione in Cobra accanto al grande Rodolfo Valentino. The Monster è forse il film della trilogia “dark house” di West, che includeva anche Continua a leggere
Il cantante Jazz (The Jazz Singer) – Alan Crosland (1927)
The Jazz Singer è noto alla storia come “il primo film sonoro della storia del cinema“. Vi starete forse chiedendo perché allora dovremmo parlarne in questo spazio, ma in realtà di sonoro questo film ha ben poco. Ma partiamo dall’inizio: la Warner Bros., celebre casa di produzione cinematografica, era nata da poco e non navigava certo in acque tranquille. All’epoca erano giganti come la MGM, Universal e la Paramount a mietere successi, lasciando poche briciole a chi si affacciava sul mondo del cinema. La Warner decise quindi di lanciarsi in una scommessa a dir poco straordinaria, acquistando, nel 1925, la Vitagraph e mettendo a punto, assieme alla Western Electric, il sistema sonoro Vitaphone. Qui entra in gioco Alan Crosland, uno dei più apprezzati Continua a leggere
The Life and Death of 9413 a Hollywood Extra – Robert Florey, Slavko Vorkapich (1928)
Chi non si è mai emozionato ascoltando Rhapsody in Blue di George Gershwin? Un giovane Robert Florey, francese con la passione del cinema trasferitosi in America, ascoltando questa splendida composizione ebbe l’idea per uno dei corti più celebri del cinema mondiale. Nel 1921, appena arrivato nel Nuovo Mondo, Florey era subito entrato nel mondo del cinema lavorando per Fairbanks come curatore della sua immagine per l’Europa. Iniziò inoltre a fare le prime esperienze come assistente alla regia per registi di poco conto, fino ad arrivare, poi, alla realizzazione di numerosi film, in particolare Continua a leggere
La Maschera di Ferro (The Iron Mask) – Allan Dwan (1929)
Dopo i Tre Moschettieri, mi sembra doveroso parlare anche del bellissimo seguito, fortemente voluto da Fairbanks che torna così a vestire i panni del grande D’Artagnan ad otto anni dal primo capitolo. La Maschera di Ferro si ispira liberamente agli avvenimenti narrati nella trilogia dei Moschettieri concentrandosi in particolar modo sulle vicende che riguardano il Re Luigi XIV e suo fratello, narrate nel terzo ed ultimo capitolo, Il Visconte di Bragelonne. Oltre a produrre ed interpretare il film, Fairbanks, sotto il nome di Elton Thomas, scrisse anche la sceneggiatura creando uno svolgimento alternativo a quello di Dumas che lascia comunque soddisfatti. Tralasciando, infatti, le evoluzioni dei personaggi, egli preferisce concentrarsi su quelli già introdotti nel primo capitolo, forse per sfruttarne il successo. Il risultato fu un film muto distribuito in due versioni Continua a leggere
I Tre Moschettieri (The Three Musketeers) – Fred Niblo (1921)
Non poteva mancare nel nostro piccolo spazio la bella trasposizione del romanzo di Alexandre Dumas realizzata nel 1921 da Fred Niblo. Il film era prodotto e interpretato dal grande Douglas Fairbanks, che acquistò grandissima fama per i suoi ruoli di eroi senza macchia e senza paura tra cui ricordiamo Zorro, Robin Hood, il Pirata Nero e, per l’appunto, il nostro D’Artagnan, giovane guascone con il sogno di servire il Re nel corpo dei Moschettieri. Il film fu un vero e proprio successo tanto che ebbe un seguito dal titolo “la maschera di ferro” (The Iron Mask) realizzato otto anni più tardi sempre prodotto ed interpretato dal nostro Fairbanks ma con la regia di Allan Dwan. Il sequel era distribuito in una doppia versione muta e sonora, ed aveva nel cast diversi attori che avevano partecipato al primo capitolo. Tra questi spicca sicuramente Nigel De Brulier, un Cardinale Richelieu talmente realistico da tornare negli stessi panni anche nei Continua a leggere
I Tre (The Unholy Three) – Tod Browning (1925)
The Unholy Three è forse il più famoso muto di Tod Browning ed è il film che avrà un influsso importante su quelli seguenti del regista statunitense. Il successo fu tale che, come per Outside the Law, ne venne fatto un remake sonoro nel 1930, diretto però da Jack Conway. Lon Chaney prenderà parte anche a questa seconda versione sonora ma morirà poche settimane dopo la sua uscita nelle sale a causa di un cancro alla gola. Nella versione originale, Browning conferma la sua passione per il circo e ci presenta personaggi con caratteristiche fisiche particolari. Ci troviamo insomma, davanti ad una sorta di preludio a Freaks, tanto che ritroviamo il piccolo nano Harry Earles (appena ventitreenne), uno dei personaggi principali di quella pellicola. The Unholy Three sancisce l’inizio di un nuovo periodo d’oro per la coppia Browning/Chaney, appena ingaggiati dalla MGM. La loro unione ha prodotto Continua a leggere
Beau Geste – Herbert Brenon (1926)
Dal romanzo di Wren, Beau Geste, sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche. La prima, del 1926, venne affidata dalla Paramount a Herbert Brenon, regista irlandese che abbiamo già incontrato con Laugh, Clown, Laugh. Il film è di tipo epico, caratterizzato da grandi battaglie e l’uso massiccio di comparse. Nonostante la lunga durata, quasi due ore, tutto scorre velocemente grazie all’utilizzo di una narrazione stretta e la presenza di scene d’azione incalzanti. Tra i vari remake spicca quello del 1939 di Wellman con Gary Cooper, Ray Milland e Robert Preston. Se la versione muta è forse meno celebre, non è comunque da meno rispetto a quella più nota, grazie alla presenza di grandi attori che ci regalano delle ottime interpretazioni. Continua a leggere