Il Pirata Nero (The Black Pirate) – Albert Parker (1926)

Mentre Roma è sommersa dalla neve, noi ci spostiamo in un luogo decisamente più caldo in compagnia di Douglas Fairbanks. Nel 1926 usciva nelle sale uno dei film più celebri dell’attore, prodotto dalla sua compagnia e affidato alla regia di Albert Parker (che abbiamo ricordato di recente per Sherlock Holmes). In un’ambientazione molto ben costruita, realizzata nell’isola di Santa Catalina, veniamo catapultati nel mondo dei pirati, dove Fairbanks può spiccare in tutta la sua atleticità.

Dopo aver perso il padre per mano dei pirati, un giovane (Douglas Fairbanks) decide infiltrarsi tra di loro per ottenere la sua vendetta. Per guadagnarsi la Continua a leggere

Futurismo (L’Inhumaine) – Marcel l’Herbier (1924)

Circolato in Italia con il nome di “Futurismo”, l’inhumaine è sicuramente un film dalla forte componente astratta, particolarità che traspare dalle riprese e dalla strana architettura degli edifici. Per questo film il regista riuscì a scritturare la nota cantante lirica Georgette Leblanc, celebre per le sue relazioni con grandi artisti dell’epoca e per la sua ecletticità. La Leblanc si cala alla perfezione nel ruolo di Claire Lescot, cantante lirica nota per la sua insensibilità di fronte ai suoi spasimanti, tanto da essere chiamata “disumana” (l’Inhumaine appunto).

Il giovane inventore Einar Norsen (Jaque Catelain), è perdutamente innamorato della cantante Claire Lescot (Georgette Leblanc), che puntualmente lo rifiuta. Esasperato dall’impossibilità di coronare il suo amore, il ragazzo tenta Continua a leggere

Sherlock Holmes – Albert Parker (1922)

Restiamo al 221B di Baker Street per avventurarci nella più celebre pellicola muta dedicata a Sherlock Holmes. La Goldwyn Pictures Corporation decise di affidare il progetto ad Albert Parker (che ricordiamo anche per “Il Pirata Nero” con Fairbanks), e gli permise di ottenere un cast di eccezione. Per il ruolo di Sherlock Holmes venne scelto John Barrymore, per quello di Watson, invece, Roland Young, apprezzato attore teatrale in una delle sue prime apparizioni sul grande schermo. Ma il personaggio che ebbe maggior successo fu forse quello di Moriarty, celebre antagonista di Sherlock Holmes, interpretato magistralmente da Gustav von Seyffertitz. La storia è tratta da un’opera di William Gillette, attore e sceneggiatore teatrale, ispirandosi, ovviamente, a Conan Doyle.

Nella Londra messa in scacco dagli scagnozzi di Moriarty (Gustav von Seyffertitz), il Principe Alexis (Reginald Denny) viene accusato di Continua a leggere

Febbre (Fièvre) – Louis Delluc (1921)

Con Fièvre Louis Delluc ci presenta un affresco breve ma intenso. Pur essendo andate perdute le didascalie, la vicenda risulta di facile comprensione in tutta la sua drammaticità.

Siamo a Marsiglia in una piccola taverna sul porto gestito da Topinelli (Gaston Modot) e sua moglie Sarah (Ève Francis). Insieme ad un gruppo di marinai di ritorno dall’oriente, spunta però Militis (Edmond Van Daële), vecchia fiamma di Sarah. Con suo grande dispiacere l’uomo si è nel frattempo sposato con una donna orientale (Elena Sagrary) che lo ha vegliato quando era gravemente malato. Nel giro di pochi istanti scoppia una rissa furiosa che porta inevitabilmente ad un Continua a leggere

Metropolis – Fritz Lang (1927)

Prima ancora di “1984” di Orwell o del meno noto “Il nuovo mondo” (Brave New World) di Aldous Huxley, Thea von Harbou, allora moglie del regista, dava vita ad una storia destinata a restare nell’immaginario collettivo. Ispirandosi ai grandi autori di fantascienza come H.G. Wells (“La guerra dei mondi” “La macchina del tempo” “l’uomo invisibile“) Verne e Villiers de l’Isle-Adam (il cui “Eva Futura” sicuramente avrà contribuito ad influenzare la sceneggiatrice) e prendendo spunto dalle ideologie comuniste e nazional socialiste, la von Harbou descrive un mondo dal messaggio ambiguo e il cui vero messaggio resta ancora ambiguo. La città di Metropolis, invece, è merito di Fritz Lang che le diede quelle fattezze quando, andato in America per la presentazione de “I Nibelunghi“, rimase estremamente colpito dalla visione notturna della città di New York. Del resto gli enormi grattacieli, seppur conditi con elementi futuristici, non possono non ricordare la celebre metropoli statunitense.

Nel 2026 la città di Metropolis, governata da John Fredersen (Alfred Abel), vive grazie allo Continua a leggere

Il Mostro (The Monster) – Roland West (1925)

La vicenda raccontata in The Monster fa parte di un lungo filone che abbiamo già analizzano con Il castello degli spettri di Paul Leni (1927):”la commedia Horror”. Con questo termine mi piace intendere quella tipologia di film in cui le vicende, di base ambientate in case spettrali tra tranelli e sparizioni misteriose, sono condite con una spruzzata di comicità. In queste pellicole il protagonista, tutt’altro che il classico uomo tutto d’un pezzo, tra gag e pasticci arriva a risolvere il mistero. In questo caso la parte è affidata a Johnny Arthur, attore dalla lunga carriera, capace di superare la barriera del sonoro. Non avranno la stessa fortuna gli altri protagonisti della vicenda a partire dal nostro amato Lon Chaney, qui nel ruolo di uno scienziato pazzoide, fino alla bella di turno, Gertrude Olmstead, nota per la sua interpretazione in Cobra accanto al grande Rodolfo Valentino. The Monster è forse il film della trilogia “dark house” di West, che includeva anche Continua a leggere

Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens) – Friedrich Wilhelm Murnau (1922)

Parlare di film tanto importanti come Nosferatu è sempre difficile, vengo come assalito da un senso di inadeguatezza che mi spinge a lasciar perdere e scrivere altro. La molla che ha fatto partire questa recensione  è scattata il 3 Novembre quando, presso il Cinema Avvenire, ho potuto vedere il film accompagnato dalla musica dal vivo dei Supershock (evento scoperto, come spesso accade, tramite l’utilissimo Sempre in Penombra). Il gruppo si dedica da tempo alla revisione in chiave rock delle colonne sonore, spesso perdute, dei grandi classici dell’espressionismo tedesco. Ho dato un rapido sguardo al loro sito ed ho visto che hanno musicato anche MetropolisIl gabinetto del dottor Caligari (due film di cui parlerò in futuro se supererò il solito timore reverenziale) e Il Golem. L’esperimento di questi due Continua a leggere

La febbre degli scacchi (Shakhmatnaya goryachka | Шахматная горячка) – Vsevolod Pudovkin, Nikolai Shpikovsky (1925)

Per pubblicizzare il Torneo Internazionale degli Scacchi avvenuto nel Novembre del 1925 a Mosca, venne affidato a Povkin e Shpikovsky  il compito di realizzare una piccola commedia sugli scacchi. Il risultato è un corto molto divertente in cui prendono parte, più o meno attivamente, diversi maestri dell’epoca tra cui spicca l’allora campione del mondo, il cubano Capablanca. Ovviamente non era possibile scomodare i giocatori durante le partite, e bisogna dire che Continua a leggere

Il denaro (L’argent) – Marcel L’Herbier (1928)

Le opere adattate sono solamente un materiale da cui trarre quello che si vuole“, così aveva detto una volta Marcel l’Herbier, e la cosa traspare ne “L’argent”, omonimo adattamento del romanzo di Zola. Il regista plasma la vicenda originale e la trasporta ai suoi giorni, modernizzandola e modellandola per i suoi scopi. Il risultato fu ovviamente molto discusso tanto che Antoine arrivò a definire il film “una manipolazione del testo, un sacrilegio commesso da un arrivista ambizioso e incosciente”. Parole forti, che non tengono sicuramente conto del grande valore di L’Herbier e del contributo che aveva dato al cinema francese ed internazionale. Purtroppo però la pellicola non ebbe neppure un grande successo di pubblico, sia per la durata, quasi tre ore nonostante la lunghezza fosse stata di gran lunga ridotta rispetto a quella originaria, sia per l’argomento: un intrigo finanziario, sebbene infarcito di violenze ed amori proibiti, che mal venivano digerito dalla popolazione. A partire dagli anni ’60 il film è stato giustamente riscoperto ed apprezzato, tanto da Continua a leggere

Il cantante Jazz (The Jazz Singer) – Alan Crosland (1927)

The Jazz Singer è noto alla storia come “il primo film sonoro della storia del cinema“. Vi starete forse chiedendo perché allora dovremmo parlarne in questo spazio, ma in realtà di sonoro questo film ha ben poco. Ma partiamo dall’inizio: la Warner Bros., celebre casa di produzione cinematografica, era nata da poco e non navigava certo in acque tranquille. All’epoca erano giganti come la MGM, Universal e la Paramount a mietere successi, lasciando poche briciole a chi si affacciava sul mondo del cinema. La Warner decise quindi di lanciarsi in una scommessa a dir poco straordinaria, acquistando, nel 1925, la Vitagraph e mettendo a punto, assieme alla Western Electric, il sistema sonoro Vitaphone. Qui entra in gioco Alan Crosland, uno dei più apprezzati Continua a leggere