Erotikon – Gustav Machatý (1929)

erotikonConsiderato il capolavoro del cinema muto ceco, Erotikon non mi ha assolutamente deluso. La storia di per sé potrebbe non sembrare molto originale, ma è il modo in cui è stato girato ad essere incredibile così come la profondità che gli attori hanno saputo ai loro personaggi. Tra tutti spicca ovviamente Ita Rina, attrice slovena che iniziò per caso questa carriera quando fu notata come candidata di Miss Europa. La sua carriera cinematografica, seppur breve, le portò comunque successo internazionale.

Un giorno di pioggia il giovane Georg Sidney (Olaf Fjord) perde il treno e trova riparo nella casa del Capostazione locale (Karel Schleichert). L’uomo deve però uscire per andare a lavorare e lascia Georg solo con la figlia Andrea (Ita Rina). I due si fanno cogliere dalla passione e fanno l’amore fino alla mattina seguente. Georg deve partire e lascia la ragazza sola con il rimorso per Continua a leggere

Il Paradiso e il Purgatorio di Vendelin (Vendelínův očistec a ráj) – Přemysl Pražský (1930)

Vendelínův očistec a ráj mette in scena le divertenti vicende della famiglia Žemlička e di come essi cerchino di spingere la figlia Amálka (Máňa Ženíšková) a sposarsi con Vendelín Hrom (Jiří Hron). Vendelin scoprirà presto a sue spese l’invadenza e l’esuberanza della famiglia della donna che ama, che si spingerà addirittura ad interrompere a più riprese la loro prima notte di nozze facendo irruzione a casa loro. Nel finale, disperati per quanto sta succedendo, i due risolveranno tagliando il filo del campanello e potranno così andare liberamente in camera da letto.

Vendelínův očistec a ráj è un film frizzante e dinamico Continua a leggere

Il buon soldato Švejk nel cinema muto ceco

Svejk_01Il Buon Soldato Švejk è uno dei personaggi più famosi della letteratura ceca nonché della cinematografia grazie alle fattezze dategli da Rudolf Hrušínský. Eppure prima di tutto questo c’era un altro Švejk che ha percorso tutta la serialità del personaggio dal 1926 al 1930 venendo però poi presto dimenticato. Si tratta di Karel Noll, attore caratterista che abbiamo già conosciuto nella nostra lunga rassegna dedicata al cinema ceco.

Il motivo per cui la saga di Jaroslav Hašek nella sua trasposizione muta non viene oggi ricordata è probabilmente perché non è molto moderna nella sua resa. Nonostante sia una storia comica, i film non sono slapstick e lasciano alle lunghe e verbose didascalie il compito di far ridere gli spettatori. Qui già ci tengo a dire che molti dei film rimasti li ho potuti vedere solo con didascalie in russo e così l’unica cosa che mi ha salvato è stato il fatto di aver letto il libro, di cui i film mi pare siano trasposizioni piuttosto fedeli. Continua a leggere

Padre Vojtěch (Páter Vojtěch) – Martin Frič (1928)

pater_vojtech-Con Páter Vojtěch torniamo al dramma che più mi piace e devo dire che, nonostante il sostrato religioso, sono rimasto piacevolmente colpito dal film. Abbiamo parlato da pochissimo di Otec Sergij, che parla di fatto di un uomo di fede che lotta con la tentazione della carne, qui troviamo alcune analogie per quanto il racconto sia nel complesso più leggero, dinamico e digeribile.

Vojtěch (Karel Lamač) e Fratina (Suzanne Marwille) sono profondamente innamorati uno dell’altro. La ragazza sta per partire per Praga e lui le dona un anello che gli chiede di tenere qualora continuasse ad amarlo. I sogni d’amore dei due vengono però distrutti quando Continua a leggere

San Venceslao (Svatý Václav) – Jan S. Kolár (1929)

svayvaclavNel corso di questa rassegna abbiamo imparato a vedere come molti dei film della prima produzione ceca fossero indirizzati verso i personaggi simbolo della nazione, al fine di rafforzare il sentimento identitario e anche per motivi propagandistici. Non poteva quindi mancare tra i tanti film uno dedicato a San Venceslao, Duca di Boemia di cui si trova una cappella anche nella Cattedrale di San Vito a Praga (Katedrála svatého Víta, Václava a Vojtěcha).

Il film ripercorre le vicende di Venceslao I duca di Boemia (Zdeněk Štěpánek), cresciuto come cristiano nonostante la madre Drahomíra (Dagny Servaes) fosse di una tribù pagana. In particolare il film analizza gli intrighi di corte prima per la reggenza, alla morte del Re Vratislaus (Jiří Steimar) è la nonna di Venceslao, Ludmila (Vera Baranovskaja), a prendere le redini del trono Continua a leggere

Gitani (Cikáni) – Karel Anton (1921)

cikaniFacciamo un piccolo salto temporale indietro a livello cronologico con Cikáni, un film che ho sempre rimandato perché mi sembrava piuttosto pesante visto l’argomento e la lunghezza di due ore. Inutile dire che le mie paure si sono confermate, quindi il mio masochismo dovuto al desiderio di completezza ha colpito ancora!

Giacomo (Hugo Svoboda) è un gondoliere veneziano innamorato della bella Angelina (Olga Augustová). Questa viene però sedotta da un Conte ceco (Theodor Pištěk), Valdemar Lomecký che la porta con sé in Boemia. Le cose tra i due però non vanno benissimo Continua a leggere

L’organista della Cattedrale di San Vito (Varhaník u sv. Víta) – Martin Frič (1929)

La storia di questo film prende spunto da un racconto di Vítězslav Nezval, autore molto prolifico che scrisse portando avanti un forte sentimento nazionale. Protagonista di questo racconto è la Cattedrale di San Vito con il suo organo, che scandisce i momenti della giornata della città di Praga tramite le note suonate dal suo organista. Essendo la Cattedrale uno dei simboli della capitale, fin dal principio troviamo tantissime immagini della città, specie di sera, cosa che fa rientrare questo film nel filone di quelli nazionalisti/propagandisti che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi.

L’organista della Cattedrale di San Vito (Karel Hasler) è un uomo umile che vive solo per il suo strumento. Un giorno riceve la visita di un vecchio amico (Otto Zahrádka) che è evaso dal carcere e lo prega di consegnare alla figlia soldi e una lettera prima di uccidersi. Continua a leggere

Il Colonnello Švec (Plukovník Švec) – Svatopluk Innemann (1930)

Plukovnik SvecLunedì abbiamo parlato della legione cecoslovacca nel film propagandistico Za československý stát (1928), oggi andiamo ad un film decisamente più strutturato e meglio girato che parla proprio dei soldati cechi nel delicato momento di passaggio nel ’17 al momento della rivoluzione. Al contrario del titolo di lunedì, Plukovník Švec è un film decisamente più maturo e godibile, con una splendida regia di Svatopluk Innemann e basato sull’opera omonima di Rudolf Medek, scrittore e poeta che partecipò in prima persona alle vicende essendo egli stesso arruolatosi nella legione cecoslovacca durante il primo conflitto mondiale.

Quando i bolscevichi prendono il potere, la legione cecoslovacca aveva avuto la garanzia di un libero passaggio verso Vladivostok dove poi sarebbe potuta imbarcarsi per continuare la sua azione. Improvvisamente giunge però un contrordine Continua a leggere

L’Auto Blindata (Pancéřové auto) – Rolf Randolf (1930)

pancerove_autoAbbiamo imparato a conoscere il genere americano di azione alla Harry Houdini o alla Charles Hutchison, ebbene questo Pancéřové auto, che di ceco ha pochissimo a partire dalla regia e dall’attore protagonista, potrebbe benissimo sembrare un film di questo tipo girato negli Stati Uniti. Ci sono davvero tutti gli elementi, le scazzottate, gli stunt e i nomi americanizzati, ma ogni tanto sullo sfondo appare il belvedere praghese con il celebre castello. Tra i vari attori c’è pure una mezza sosia di Louise Brooks o forse più di Colleen Moore (Ida Fuchsová), ma di rado mi era capitato di vedere un calco cinematografico di questo tipo!

Il Bancheire Sam Hamilton (Hans Mierendorff) si ritrova a dover fare i conti con una banda di malviventi che assalta regolarmente i suoi trasporti speciali. Per porre fine ai furti decide di utilizzare una speciale auto blindata e Continua a leggere

Tre documentari muti cecoslovacchi e…

In questo articolo faremo un viaggio dalla capitale Praga alle aree periferiche dell’attuale Repubblica Ceca e Slovacchia, grazie alla sensibilità di Svatopluk Innemann, che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questo progetto, e di Karel Plicka. In fondo troverete un piccolo bonus sperimentale davvero interessante.

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– Praga sotto le luci (Praha v záři světel) – Svatopluk Innemann (1928)

Innemann, con questo documentario, riesce a catturare una città in crescita dal punto di vista economico, in perenne movimento, piena di gente, macchine e negozi. In questa fiumana di persone e professioni, veniamo ogni tanto illuminati da splendide fotografie dei principali monumenti della città d’oro, che ieri come oggi lasciano senza parole. Continua a leggere